La notte è un viaggio: divertimento sì, rischio no

di Antonio Bruno

C’è un momento, nella vita di ogni ventenne, in cui la notte smette di essere una parentesi e diventa una promessa. Lì, tra un cocktail fluorescente e una playlist infinita, ci si illude che la felicità sia un lampo che dura fino all’alba. Ma proprio in quell’istante può entrare in scena il rischio più banale e crudele: salire su un’auto con troppa leggerezza e troppo alcol in corpo.

Per questo, nel Salento, hanno deciso di inventarsi una campagna che ha il sapore della responsabilità detta con un sorriso: “Amo, guidi tu? Decidi chi guida prima di bere!”. Funziona così: all’ingresso delle discoteche ti danno un braccialetto e una bibita analcolica, se scegli di essere il “guidatore designato”. Non un eroe, non un martire della serata, solo un amico che si prende cura degli altri. Un piccolo patto con se stessi e con chi ti affida il ritorno a casa.

Intorno a questa idea girano hostess, gadget, video, consumazioni gratis. Tutto con un linguaggio semplice e leggero, perché la sicurezza – come l’amore – non si predica, si racconta. E se sei stato bravo, oltre alla soddisfazione di avere evitato un incidente, ti porti a casa pure un biglietto omaggio per la serata successiva.

Naturalmente c’è anche la parte meno glamour: i posti di blocco notturni, i controlli a sorpresa, gli etilometri che non lasciano spazio alle bugie. Ma forse l’aspetto più rivoluzionario del progetto arriva a settembre, quando la campagna si trasferirà nelle scuole, tra i banchi di chi la notte la sogna più che viverla. Perché la cultura della responsabilità non nasce con la patente: si coltiva molto prima.

In fondo, “Movidamente” – così hanno chiamato l’iniziativa – dice già tutto nel nome. La movida è bella solo se è anche mente. Ballare sì, rischiare no. E decidere chi guida, prima di accendere lo stereo.

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