Corridiamo Calimera 2025 il 7 settembre la piazza diventa un palcoscenico di emozioni e talento
di Davide Tommasi
Calimera, 7 settembre 2025 – C’è un momento, ogni anno, in cui Calimera si trasforma. Le luci della piazza si accendono, il brusio della gente si fa più vivo, e un’emozione collettiva attraversa il centro storico. È il momento di "Corridiamo", la serata clou dell’omonima manifestazione, un evento che non è solo spettacolo ma espressione pura di comunità e partecipazione.
Dopo il successo della serata di apertura del 6 settembre, con il concerto esplosivo dei "Ci Penisola", che ha fatto cantare e ballare centinaia di persone, la seconda serata ha avuto un sapore ancora più speciale. Perché il 7 settembre, il palco si è aperto non per i professionisti, ma per chiunque abbia voluto mettersi in gioco, condividere un’emozione, una passione, un sogno.
Il palco della gente: l’anima di Corridiamo
Cantanti, ballerini, comici, poeti, musicisti improvvisati e gruppi locali: sul palco di Corridiamo si sono alternate decine di esibizioni, tutte diverse ma accomunate da una cosa: l’autenticità. Ogni partecipante ha portato con sé un pezzo di sé, e il pubblico ha risposto con calore, applausi, abbracci, cori improvvisati.
C’è chi ha affrontato la timidezza per cantare la sua canzone preferita, chi ha ballato con il cuore, chi ha letto un testo scritto di proprio pugno. E ogni gesto, ogni nota, è stata un tassello di una serata intima, vera, emozionante.
“È questa la vera magia di Corridiamo – afferma Gianluca Rosato, presidente dell’associazione organizzatrice 'Ci Siamo' –. Non servono grandi nomi o palchi blasonati. Serve solo dare spazio alle persone, offrire un’opportunità per esprimersi e creare legami. Ogni volta che qualcuno sale su quel palco, vince due volte: con se stesso e con la comunità che lo accoglie.”
Partecipazione senza limiti: dai bambini agli anziani
Corridiamo è anche un ponte tra generazioni. Sul palco si sono esibiti bambini pieni di entusiasmo, adolescenti con sogni grandi e anziani che con voce tremante hanno raccontato storie di vita. Un’anziana signora ha emozionato tutti cantando una canzone popolare salentina accompagnata dal nipote alla chitarra; un gruppo di ragazzi ha coinvolto il pubblico con una coreografia esplosiva su brani moderni; una bambina di soli sei anni ha recitato una poesia che ha strappato sorrisi e applausi.
Non c’erano giudici, non c’erano premi: solo cuori aperti, pronti a ricevere e restituire calore.
La piazza che diventa famiglia
La serata del 7 settembre non è semplicemente uno spettacolo da guardare: è una vera e propria festa del sentire comune, un momento in cui Calimera si è trasformata in una grande famiglia. Qui, le persone non sono meri spettatori, ma parte integrante di una scena collettiva e vibrante, un cuore pulsante di emozioni condivise.
Dietro le quinte, un’efficiente macchina organizzativa ha lavorato instancabilmente. I volontari dell’Associazione Ci Siamo, insieme agli operatori tecnici, sono stati uniti da un unico obiettivo: far sentire ogni persona come a casa, al sicuro e parte di qualcosa di speciale.
“Abbiamo vissuto momenti davvero straordinarie – racconta con commozione il presidente Gianluca Rosato – come quella bambina che, nonostante la paura, è salita sul palco e ha cantato con tutta l’anima; o quel signore che, dopo trent’anni, ha ripreso a suonare la chitarra davanti a un pubblico caloroso; e ancora quella coppia di genitori che si è lasciata andare in un ballo, come se fosse il loro primo appuntamento. Questo è Corridiamo: un contenitore di emozioni vere, un luogo dove la musica, il coraggio e la comunità si incontrano per dare vita a momenti indimenticabili.”
Un successo che si ripete e si rinnova
“Corridiamo” non è solo il nome di una manifestazione: è diventato un simbolo di Calimera, un esempio concreto di come la cultura popolare, l’impegno civico e la voglia di stare insieme possano dar vita a qualcosa di straordinario.
La partecipazione del pubblico, l’entusiasmo dei partecipanti e il clima sereno e festoso hanno reso questa edizione una delle più riuscite di sempre. E la sensazione comune, a fine serata, è stata una sola: questa è la Calimera che vogliamo. Una Calimera viva, aperta, solidale, piena di voglia di esprimersi e crescere insieme.
Chi c’era lo sa: Corridiamo non si dimentica. È un ricordo che resta, un’emozione che accompagna. E mentre si spengono le luci sul palco, si accende già l’attesa per l’anno prossimo 2026. Perché Corridiamo non si ferma mai: corre nel cuore della gente, ogni giorno.