IO POSSO, Estaste 2025 –Un mare davvero per tutti
di Davide Tommasi
SALENTO – In un’estate rovente per numeri e umanità, si chiude con slancio, gratitudine e profonda commozione l’undicesima stagione delle spiagge IO POSSO. Un progetto che non è solo un servizio, ma un’eredità morale, un’idea trasformata in rivoluzione civile, nata dalla determinazione titanica di Gaetano Fuso – assistente capo della Polizia di Stato, affetto da SLA, scomparso nel 2020 – che ha saputo trasformare la sua battaglia personale in un’opera collettiva di libertà e giustizia.
Dalla sua carrozzina, dalla sua voce filtrata da un comunicatore, Gaetano ha pronunciato parole che oggi risuonano più forti che mai:
“Io posso. E anche voi potete.”
Quella frase è diventata un faro. Una promessa. E oggi è realtà: 575 persone con disabilità, spesso gravissime, hanno potuto godere del mare, di una vacanza dignitosa, di un’estate finalmente “normale”. Hanno potuto essere semplicemente persone. Non casi. Non eccezioni. Persone.
OLTRE IL MARE: LA RIVOLUZIONE GENTILE DELL’ACCESSIBILITÀ
Dal 15 giugno al 14 settembre, nelle spiagge IO POSSO di San Foca, Gallipoli, Porto Cesareo e nella nuovissima Torre Lapillo, è andata in scena un’estate diversa. Un’estate che parla di sacrificio e organizzazione, ma anche di abbracci salati, di bambini sollevati dalle carrozzine per entrare in acqua con il sorriso, di genitori che non piangevano più dalla fatica, ma dalla gioia.
Un numero: 9.000 accessi complessivi.
Un altro: 1.437 persone coinvolte, tra ospiti e accompagnatori.
E poi un dato che è quasi un urlo: +33% rispetto al 2024. Crescono i numeri, cresce la fiducia. E cresce, soprattutto, la sete di un diritto troppo a lungo negato.
Una madre napoletana ha detto:
“Questo non è un progetto che ti cambia la vacanza. Ti cambia la vita.”
E lo dicono in tanti. Perché IO POSSO non offre solo un accesso al mare. Offre accesso alla dignità.
DA GAETANO AL MONDO: UN SOGNO CHE OGGI HA L’ACCENTO INTERNAZIONALE
Oggi il Salento è una meta europea del turismo accessibile. L’80% degli ospiti proviene da fuori regione o dall’estero. Campania, Lombardia, Lazio: famiglie intere, con tutto il carico emotivo e logistico che comporta viaggiare con una persona non autosufficiente, hanno scelto di esserci. Di fidarsi. Di tornare.
Il passaparola è diventato vento, e il vento ha gonfiato le vele dell’inclusione.
TORRE LAPILLO, IL NUOVO FARO CHE ILLUMINA IL CAMMINO
Tra le novità più luminose dell’estate 2025, brilla l’apertura della nuova spiaggia IO POSSO a Torre Lapillo, in funzione solo dal 1° luglio. Eppure, in meno di tre mesi ha accolto 143 famiglie, oltre 350 persone. È il simbolo di una necessità, ma anche della forza espansiva di un’idea giusta.
In ogni granello di sabbia c’è il segno di una promessa mantenuta. In ogni sedia anfibia che si muove verso il mare, c’è la voce silenziosa di Gaetano che continua a spingere.
NUMERI CHE CONTANO, CUORI CHE BATTONO
San Foca, la “madre” di tutte le IO POSSO, resta la punta di diamante: 216 famiglie accolte, centinaia di storie, migliaia di sorrisi.
Porto Cesareo, al suo terzo anno, si consolida con 1.081 presenze (+20%).
Gallipoli cresce del 10% e raddoppia il numero di ospiti che hanno scelto di muoversi tra più spiagge, perché sanno che ovunque troveranno la stessa qualità, lo stesso abbraccio, lo stesso cuore.
È un network umano e operativo, una macchina che funziona perché ha l’anima ben oliata dal coraggio.
UN SISTEMA CHE NON SI IMPROVVISA: SACRIFICIO E COMPETENZA
Dietro ogni tuffo, ogni ombra sulla sabbia, ogni sorriso libero dal peso del limite, c’è un esercito silenzioso.
27 collaboratori, 15 volontari, 20 bagnini solo a San Foca, messi a disposizione dalla Polizia di Stato, da sempre partner del progetto.
Persone che hanno scelto di esserci anche quando fa caldo, quando serve forza, quando serve cuore.
Non si “assiste”. Si accoglie. Si condivide. Si rende possibile l’impossibile, ogni giorno.
In aggiunta: concerti, momenti culturali, surf adattato, ausili consegnati gratuitamente negli alloggi degli ospiti. Perché accessibilità vera non è un favore. È un dovere.
OLTRE IL SOCIALE: UN’ECCELLENZA CHE GENERA RICCHEZZA
Anche i numeri parlano chiaro. Applicando i dati nazionali della spesa turistica, IO POSSO ha generato un indotto di oltre 1,2 milioni di euro.
Non si tratta solo di “fare del bene”. Si tratta di cambiare la cultura del turismo, di far capire che l’inclusione è sviluppo. Che la civiltà è economia.
IL SOGNO CHE CAMMINA ANCORA
“IO POSSO – ricorda con orgoglio e commozione Giorgia Rollo, presidente dell’associazione 2HE – non è solo un progetto. È il sogno di Gaetano che cammina su nuove gambe. Che respira attraverso nuovi polmoni. Che nuota in nuovi mari.”
Ed è vero. Lo si sente in ogni dettaglio. Lo si vede in ogni postazione accessibile, in ogni sorriso restituito. In ogni estate che diventa possibile.
UN FORMAT CHE L’ITALIA GUARDA CON RISPETTO
Il modello IO POSSO è stato già replicato in Sardegna, Emilia Romagna, Basilicata.
Ogni struttura è dotata di tutto: ausili per la balneazione, ombrelloni accessibili, sollevatori, box infermieristici, personale qualificato.
E ovunque, quella cura in più che non si insegna, si tramanda.
OLTRE IL CONFINE DELL’IMMAGINABILE
Nel nome di Gaetano Fuso, IO POSSO ha riscritto le regole. Ha dimostrato che una carrozzina può aprire una porta, non solo chiuderla. Che un respiro affannoso può accendere il respiro di una comunità intera.
Che il coraggio di un uomo può diventare libertà per migliaia.
Dopo undici stagioni, IO POSSO non è un miracolo. È la prova che il miracolo è possibile quando l’essere umano decide di non voltarsi dall’altra parte.
Il mare, finalmente, non ha più barriere. Ha onde.
E in quelle onde c’è ancora Gaetano, che ci guarda, ci guida, ci sussurra:
“Ce la possiamo fare. Tutti. Insieme.”