Il mal di schiena: conoscerlo per prevenirlo e curarlo

di Davide Tommasi, con il contributo del Dott. Stefano Tommasi fisioterapista

Come ogni mercoledì, torna online la rubrica “L’appuntamento dal fisioterapista”.Oggi affrontiamo un disturbo tanto comune quanto spesso sottovalutato: il mal di schiena, nelle sue molteplici forme e cause.

Un disturbo universale

Il mal di schiena è tra le condizioni più diffuse al mondo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa l’80% della popolazione sperimenta almeno un episodio di lombalgia nel corso della vita.
Si tratta di una delle principali cause di assenza dal lavoro, di ridotta produttività e di peggioramento della qualità della vita, con un impatto economico e sociale sempre più rilevante.

È una condizione che non fa distinzione di età o professione: colpisce tanto i giovani che trascorrono molte ore davanti a computer e smartphone, quanto gli adulti impegnati in attività fisiche impegnative o ripetitive.

Le cause: un mosaico complesso

Nella maggior parte dei casi, il mal di schiena non dipende da una sola causa, ma è il risultato di una combinazione di fattori muscolari, articolari, posturali e psicologici.

Posture scorrette mantenute a lungo, movimenti ripetitivi, debolezza dei muscoli stabilizzatori del tronco e stress cronico sono tra i principali responsabili dell’aumento del dolore lombare.
A ciò si aggiungono stili di vita sedentari, sovrappeso, fumo e cattiva qualità del sonno, tutti elementi che nel tempo rendono la colonna vertebrale più fragile e meno capace di adattarsi agli sforzi.

Solo in una minoranza di casi la lombalgia è dovuta a patologie strutturali, come ernie discali, artrosi vertebrale o malattie infiammatorie.
Quando il dolore si irradia a una gamba o si accompagna a formicolii, è opportuno rivolgersi a un medico per un approfondimento diagnostico mirato.

La prevenzione: la prima vera terapia

La prevenzione è il pilastro fondamentale della salute della schiena. Numerosi studi confermano che chi pratica regolarmente attività fisica moderata e costante presenta meno episodi di mal di schiena e recupera più rapidamente in caso di dolore.

Il movimento, infatti, mantiene elastici i tessuti, migliora la circolazione e rafforza la muscolatura che sostiene la colonna vertebrale.
Bastano piccoli gesti quotidiani per fare la differenza:

  • cambiare posizione frequentemente durante il lavoro;

  • camminare almeno 30 minuti al giorno;

  • evitare di restare seduti per ore consecutive;

  • curare la postura durante il sonno;

  • gestire in modo consapevole lo stress.

Il mal di schiena, infatti, non è solo un problema meccanico: le componenti emotive e psicologiche giocano un ruolo importante. Ansia, tensione e preoccupazione possono amplificare la percezione del dolore, rallentando il processo di guarigione.

Il trattamento farmacologico: un aiuto temporaneo

Nelle fasi acute, può essere utile il ricorso a farmaci antinfiammatori o analgesici, prescritti dal medico. Tuttavia, le più recenti linee guida internazionali raccomandano di limitarne l’uso nel tempo e di integrarli sempre con la fisioterapia e con un ritorno graduale al movimento.

Il riposo assoluto, un tempo suggerito, oggi è fortemente sconsigliato: restare a letto per giorni riduce la mobilità articolare e peggiora la rigidità muscolare, prolungando la durata del dolore.

La fisioterapia: scienza del movimento e cura personalizzata

Le evidenze scientifiche più aggiornate — pubblicate su riviste come The Lancet e Cochrane Review — dimostrano che l’approccio più efficace alla lombalgia è quello attivo, basato su esercizi terapeutici, educazione posturale e rieducazione al movimento.

Il fisioterapista moderno non si limita a trattare la schiena, ma considera la persona nella sua globalità: analizza postura, forza, mobilità, abitudini quotidiane e gestione dello stress.
Da questa valutazione nasce un programma personalizzato, che può includere:

  • esercizi di rinforzo e controllo motorio dei muscoli del tronco e del bacino;

  • stretching e mobilità articolare per migliorare la libertà di movimento;

  • educazione ergonomica per il lavoro e la vita quotidiana;

  • terapie manuali, come mobilizzazioni o manipolazioni, utili a ridurre la tensione e migliorare la funzionalità.

L’obiettivo finale non è solo alleviare il dolore, ma restituire autonomia, fiducia e consapevolezza nel movimento.

Muoversi per guarire

Il mal di schiena è un disturbo comune, ma non è un destino inevitabile.
Ogni episodio può diventare un’occasione per conoscere meglio il proprio corpo e adottare abitudini più sane.

Muoversi di più, dormire meglio, imparare a gestire lo stress e affidarsi a un fisioterapista qualificato sono strategie semplici ma potenti per ritrovare equilibrio e benessere.

La schiena è lo specchio del nostro stile di vita: prendersene cura significa, in fondo, prendersi cura di sé stessi.

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