Galatina, una comunità che illumina
di Davide Tommasi
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita dall’ONU nel 1992 e celebrata ogni 3 dicembre, nasce con l’obiettivo di promuovere i diritti, la dignità e la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale. È un’occasione che invita alla riflessione, all’ascolto e all’impegno concreto, un momento per interrogarsi sulle barriere culturali, fisiche e sociali che ancora oggi limitano l’inclusione.
A Galatina, questa ricorrenza si è trasformata in un vero e proprio abbraccio collettivo. La mattinata del 3 dicembre, al Teatro Cavallino Bianco, è stata un momento di condivisione, riflessione e festa, grazie alla passione e alla dedizione dell’associazione Abilmente Insieme, che quest’anno ha presentato la Borsa di Studio “Abilmente Insieme Galatina”, con cortometraggi, testimonianze e relazioni sul tema: “Il Mio Territorio per una mobilità inclusiva e indipendente”.
Un appuntamento per riflettere e promuovere valori fondamentali: inclusione, accessibilità, autonomia e diritti delle persone con disabilità. Fin dalle prime ore del mattino, il teatro ha respirato un’atmosfera speciale: luci calde, sorrisi dei volontari, preparativi meticolosi e allestimento degli spazi hanno trasformato l’ambiente in un luogo accogliente, dove il concetto di inclusione non era solo parola, ma realtà concreta.
Un palco che accoglie, un pubblico che ascolta
A guidare il pubblico attraverso storie, emozioni e riflessioni è stato Michele Bovino, figura di spicco del teatro provinciale. Con voce calda, empatia e una presenza scenica impeccabile, ha accompagnato i momenti più intensi della giornata, creando un filo diretto tra chi raccontava la propria esperienza e chi ascoltava. Ogni testimonianza è diventata un’occasione di partecipazione condivisa: gli applausi non erano semplici gesti di cortesia, ma veri segni di coinvolgimento emotivo.
Accanto ai volontari e al direttivo dell’associazione, hanno preso parte alla manifestazione il sindaco Fabio Vergine, il consigliere Francesco Sabato, e la giuria composta da Serena Grasso, presidente dell’associazione “Il Piacere di Tutti”; Angelo Greco, Garante della Disabilità del Comune di Maglie e presidente dell’associazione “CFP Chi si ferma è perduto”; Marta Nuzzaci, social media manager; un rappresentante dello sponsor; e Ivan Sederino, presente con un video, referente per la Puglia dell’associazione “Diversamente Mamme”. La loro partecipazione ha sottolineato l’importanza di un impegno condiviso tra istituzioni, associazioni e cittadini, dimostrando che l’inclusione è un progetto di comunità.
Luci che danzano: l’apertura poetica
L’apertura della mattinata è stata un vero gesto poetico: la coreografia ideata dalla maestra Natalia, interpretata dai ragazzi dell’associazione, ha visto piccole lampade danzare tra le mani dei giovani performer. Il palco si è trasformato in un mare di luce in movimento, dove ogni gesto diventava metafora: quando qualcuno ti accoglie, inizi a brillare. La magia di quei momenti ha catturato il cuore del pubblico, ricordando che la luce dell’inclusione nasce dalla partecipazione e dal rispetto reciproco.
Testimonianze che emozionano
La manifestazione si è articolata in due sessioni. La seconda, dedicata ai ragazzi, ha avuto come tema la mobilità inclusiva, con il motto: “Premi che illuminano il futuro”. Un invito a riflettere su come piccoli gesti quotidiani possano fare una grande differenza nella vita delle persone con disabilità.
Tra i protagonisti, Giulia Papadia, ragazza con disabilità visiva, ha condiviso la propria esperienza con il pubblico, accompagnata da un video che mostrava le sfide quotidiane della mobilità. Le parole e i gesti di Giulia hanno commosso tutti, facendo percepire il valore di una società che sa mettersi nei panni degli altri. Gli studenti hanno partecipato anche a esercizi di visione sfuocata, simulando simbolicamente le difficoltà sensoriali, un’esperienza educativa che va oltre i libri e le aule.
Premi e cortometraggi: giovani protagonisti dell’inclusione
La mattinata si è conclusa con la premiazione dei progetti videovisivi realizzati dai principali istituti scolastici locali:
Istituto Tecnico “E. Medi” di Galatone, diretto da Anna Maria Campa, con il video “Piccoli gesti, grandi passi”, che mostra come la quotidianità possa trasformarsi in un luogo di inclusione e collaborazione.
Istituto Comprensivo Don Bosco di Cutrofiano, vincitore nella categoria scuole medie, con un lavoro emozionante che racconta la storia di Francesco, trasmettendo con delicatezza e sincerità il valore dell’inclusione.
Oltre alle borse di studio destinate ai vincitori, Abilmente Insieme ha voluto premiare tutti i partecipanti, sottolineando che ogni piccolo gesto di accessibilità è un passo fondamentale verso l’uguaglianza.
Interventi istituzionali: parole che illuminano
Il consigliere Francesco Sabato ha ricordato il ruolo dello sport come strumento di integrazione:
"Lo sport è un linguaggio universale. A Galatina stiamo lavorando affinché ogni ragazzo, indipendentemente dalla sua condizione, possa partecipare, giocare, sentirsi parte di una squadra. Nessuno deve restare in panchina."
Angelo Greco, Garante della Disabilità, ha sottolineato il diritto alla piena partecipazione sociale:
"Io faccio già parte della società. Perché dovrei chiedere di essere incluso? È la società che deve imparare a riconoscermi, a rispettarmi, a vedermi. Non sono un ospite: sono un cittadino."
La presidente di Abilmente Insieme, Sandra Marra, ha concluso con parole che hanno scaldato il teatro:
"Non chiediamo pietà, ma diritti. Ogni ragazzo porta dentro di sé un talento, una storia, un valore. Il limite non è nella persona, ma negli occhi di chi non sa vederla."
Le famiglie presenti hanno condiviso attivamente momenti di gioia, riflessione e partecipazione, trasformando il teatro in un vero laboratorio di comunità, dove l’inclusione non è teoria, ma esperienza concreta.
Una promessa che dura nel tempo
La Giornata della Disabilità a Galatina non è stata una semplice cerimonia: è stata una dichiarazione d’amore verso la diversità, un invito a vedere la persona prima della sua condizione.
Una promessa sussurrata e gridata insieme: nessuno deve camminare da solo.
Galatina ha dimostrato che, quando una comunità sceglie ascolto, rispetto e partecipazione, la disabilità non è un limite né una barriera: diventa un ponte, un’opportunità per crescere insieme, diventare più forti, più consapevoli, più umani.
Una luce che continuerà a brillare ben oltre il palco del Cavallino Bianco, e che in quella mattina ha iniziato a risplendere dentro ciascuno di noi, lasciando un segno indelebile nella memoria e nel cuore della comunità.