Galatina accoglie il Ministro Valditara:

Scuola, lavoro e futuro dei giovani al centro del dialogo

di Davide Tommasi – Galatina (LE)

Accogliere il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è stato per Galatina molto più che un evento istituzionale: è stato un momento di riflessione collettiva sul ruolo della scuola nella società contemporanea.
In un tempo in cui l’istruzione è spesso ridotta a questione burocratica o statistica, la visita del Ministro ha riacceso il dibattito sul valore educativo, culturale e morale della scuola come cuore pulsante della Repubblica.

Una scuola che torna ad essere “luogo di bellezza e conoscenza”

Nel suo intervento, Valditara ha delineato una visione della scuola come spazio di libertà e crescita integrale, dove educare significa formare cittadini consapevoli, non soltanto lavoratori competenti.

“Restituire alla scuola la sua centralità – ha ricordato – significa investire nella qualità della società di domani, nella dignità del lavoro e nella coesione delle nostre comunità.”

Parole che risuonano in un Paese dove la dispersione scolastica, la precarietà e la fuga dei talenti restano ferite aperte. La scuola, dunque, non è solo un’istituzione: è un ecosistema sociale e morale che costruisce il tessuto stesso della democrazia.

Formazione e lavoro: un patto che deve rinnovarsi

Il confronto con i dirigenti scolastici galatinesi ha mostrato la necessità di un patto rinnovato tra formazione e mondo produttivo.
Il dirigente dell’Istituto “Paolo Borsellino” ha sottolineato che il futuro dei giovani passa da opportunità concrete di occupazione, ma anche da una visione condivisa tra scuola, impresa e territorio:

“Se vogliamo che le nuove generazioni restino nel nostro Paese, dobbiamo offrire loro prospettive concrete di occupazione. La scuola fa la sua parte, ma serve un sistema produttivo pronto ad accogliere il talento e l’impegno dei nostri ragazzi.”

Una riflessione che va oltre la retorica: senza una connessione reale tra sapere e lavoro, la scuola rischia di essere percepita come un binario morto.

“Più lavoro, o qualcosa non funziona”: l’allarme di Melilli

Il dirigente Melilli, della scuola “Falcone e Borsellino” di Galatina , ha riportato il discorso sul piano della concretezza:

“Se è vero che bisogna dare più lavoro, allora dobbiamo chiederci perché qualcosa non ha funzionato finora.”

Un’affermazione lucida, che richiama la necessità di realismo nelle politiche giovanili. Non basta educare bene se poi il Paese non offre opportunità per trattenere il merito e la competenza.
La scuola prepara, ma tocca alla società aprire le porte del futuro.

La riforma 4+2: il modello italiano che guarda all’Europa

Uno dei temi centrali dell’incontro è stato la riforma 4+2, che prevede un ciclo scolastico secondario più agile e orientato alla transizione verso università e lavoro.
Valditara ha evidenziato che non sarà un modello imposto da altri Paesi, ma un’esperienza che l’Italia intende proporre in Europa.

“Il modello 4+2 – ha dichiarato – nasce per rendere la formazione più moderna e flessibile. È un progetto che vogliamo sperimentare, migliorare e condividere con l’Europa come esempio di eccellenza italiana.”

Una sfida ambiziosa che punta a rendere la scuola più competitiva, ma anche più aderente alle esigenze del tempo presente, dove la conoscenza si evolve rapidamente e le competenze si devono aggiornare di continuo.

Étós, Lógos e Páthos: la scuola come palestra di umanità

Il Ministro ha poi introdotto un concetto di grande spessore culturale, recuperando dalla retorica aristotelica i tre pilastri della comunicazione e dell’educazione: étos, lógos e páthos.

  • Étós (etica): la credibilità morale dell’insegnante, il suo esempio di coerenza e integrità.

  • Lógos (ragione): la forza del pensiero critico, la capacità di comprendere e argomentare con metodo.

  • Páthos (emozione): l’empatia, la capacità di coinvolgere e di educare con il cuore.

“Solo quando scuola e docenti sanno coniugare étos, lógos e páthos – ha affermato Valditara – possiamo prevenire fenomeni come il bullismo e la disaffezione. La scuola deve tornare a essere comunità morale, non solo luogo di istruzione.”

Un passaggio di grande densità etica: educare, oggi, significa insegnare a essere persone, non semplicemente a saper fare.

Progetti, innovazione e successi delle scuole galatinesi

Nel corso della giornata sono stati presentati diversi progetti realizzati dagli istituti del territorio, molti dei quali hanno visto studenti e docenti protagonisti e vincitori in iniziative di rilievo regionale e nazionale.
Dai laboratori di innovazione digitale ai percorsi di cittadinanza attiva, passando per le esperienze di alternanza scuola-lavoro, le scuole di Galatina hanno mostrato un volto dinamico e innovativo, capace di coniugare competenze e valori civici.

Particolarmente significativa la partecipazione delle scuole del primo ciclo, Polo 1 e Polo 3, con le rispettive dirigenti e un nutrito gruppo di docenti e studenti.
Gli alunni, con emozione e maturità, hanno illustrato i propri percorsi di studio, raccontando esperienze di crescita personale e momenti di difficoltà superati grazie al sostegno della scuola.
Molti hanno parlato del valore dell’inclusione, della scoperta dei propri talenti, dell’importanza di essere ascoltati e incoraggiati.

La loro voce, autentica e commovente, ha dato corpo al significato più profondo dell’incontro: la scuola come famiglia educativa, capace di accogliere, comprendere e valorizzare ogni singolo studente.
La presenza dei Poli scolastici ha dimostrato che la qualità educativa di Galatina si costruisce già dalla primaria, in un percorso continuo di crescita che unisce scuole di ogni ordine e grado in un’unica comunità formativa.

I saluti istituzionali: un territorio che crede nella scuola

Il Sindaco di Galatina, Fabio Vergine, ha sottolineato con tono emozionato il valore simbolico della visita:

“Accogliere il Ministro Valditara è un onore, ma anche una responsabilità. Galatina crede nella scuola come motore di sviluppo civile ed economico. La nostra comunità investe in cultura, merito e solidarietà: valori che solo la scuola può trasmettere alle nuove generazioni.”

Parole che hanno trovato eco negli interventi dei dirigenti presenti, che hanno ribadito la necessità di un’alleanza educativa tra istituzioni e famiglie.

Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott. Silipo, ha aggiunto:

“La Puglia rappresenta un laboratorio educativo d’eccellenza. Le nostre scuole stanno innovando con coraggio e umanità, e meritano il sostegno dello Stato. È grazie all’impegno quotidiano di dirigenti, insegnanti e studenti che il sistema educativo pugliese si distingue per qualità e inclusione.”

Un momento di forte coesione istituzionale, che ha messo in luce come Galatina e la Puglia intera siano esempio di un territorio che non si arrende alle difficoltà, ma continua a credere nella scuola come bene comune e fondamento della società democratica.

“La Puglia è una terra meravigliosa”

Al termine dell’incontro, Valditara ha voluto condividere momenti di spontaneità con studenti e docenti, scattando foto e selfie con chi glielo chiedeva:

“La Puglia è una terra bellissima. Non è un caso che sia la sesta volta che vengo a trovarvi. La vera gioia siete voi: docenti, alunni, dirigenti e cittadini. La scuola siete voi.”

Un gesto semplice ma denso di significato, che ha trasformato la visita ministeriale in un abbraccio simbolico tra istituzioni e comunità.

la scuola come bene comune

L’incontro di Galatina non è stato solo un appuntamento ministeriale, ma un dialogo sul senso stesso dell’educare.
In un’epoca di disorientamento sociale e tecnologico, la scuola torna al centro come argine alla superficialità e baluardo di democrazia. La lezione più importante è forse questa:
la scuola non appartiene né ai governi né ai programmi, ma a chi la vive ogni giorno — studenti, insegnanti, dirigenti e famiglie.E se, come ha ricordato Valditara, “la scuola è il cuore del Paese”, allora investire in essa significa investire nella dignità del futuro.

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