Dobbiamo Parlare: online il dossier sulla filiera musicale pugliese
Dove si trova oggi la filiera musicale pugliese e quali direzioni può intraprendere per crescere in modo più equo e strutturato? A queste domande prova a rispondere il dossier finale di “Dobbiamo Parlare”, ora disponibile online. Tra marzo e maggio il percorso partecipato ha coinvolto oltre 100 operatori e operatrici della musica in tre incontri organizzati dal basso a Putignano, Lecce e San Giovanni Rotondo, dando vita a un confronto aperto tra promoter, festival, etichette, tecnici, artisti, manager, spazi culturali, collettivi e professionisti del settore. Gli appuntamenti, articolati in sessioni di pitching, discussioni collettive e momenti di ascolto e raccolta di proposte, hanno restituito una fotografia aggiornata dello stato del sistema musicale regionale. Ne emerge un quadro articolato che attraversa le condizioni di lavoro, la sostenibilità economica, il bisogno di nuovi luoghi e infrastrutture, il funzionamento dei bandi, il ruolo dei grandi eventi e il rapporto con i pubblici.
Dal confronto è emersa con forza la richiesta di maggiore chiarezza e giustizia nelle condizioni di lavoro, insieme alla necessità di superare modelli economici fragili che spesso scaricano il rischio sulle organizzazioni culturali. Viene sottolineata l’esigenza di ripensare il sistema dei bandi, privilegiando criteri capaci di valorizzare continuità, crescita e solidità dei progetti nel tempo. Ampio spazio è dedicato anche al tema degli spazi, alla loro distribuzione sul territorio e alla loro accessibilità, così come alla formazione di nuove competenze, soprattutto per le giovani generazioni di tecnici, professionisti e figure manageriali. Il dossier affronta il ruolo delle reti e delle collaborazioni come leva fondamentale per rafforzare il settore e mette in evidenza i limiti strutturali legati alla mobilità e ai trasporti, che in molte aree della regione rappresentano ancora un ostacolo concreto alla partecipazione culturale. Centrale è anche l’attenzione ai temi dell’inclusione, del protagonismo femminile e della rappresentanza delle minoranze, indicati come elementi imprescindibili per immaginare un futuro più giusto e contemporaneo della scena musicale pugliese. Un focus specifico è infine riservato al Medimex, rispetto al quale molti operatori e operatrici esprimono la necessità di una riforma orientata a una maggiore rappresentatività della filiera e a una reale internazionalizzazione delle produzioni pugliesi.
«Con Dobbiamo Parlare abbiamo sentito l’urgenza di fermarci e guardarci negli occhi come filiera, per capire davvero dove siamo e dove vogliamo andare. Il dossier non è un punto di arrivo, ma una fotografia condivisa e un primo strumento di lavoro: nasce dal basso, dalle esperienze quotidiane di chi vive la musica in Puglia, e prova a trasformare criticità diffuse in proposte concrete. Il nostro obiettivo è continuare questo confronto, costruendo nel tempo un osservatorio permanente capace di rafforzare il settore in modo più equo, strutturato e sostenibile», dichiarano le persone promotrici.
Il dialogo con le istituzioni è già avviato. Il dossier è stato presentato al presidente eletto della Regione Puglia Antonio Decaro durante i tavoli di lavoro dedicati alla definizione del programma culturale e le proposte emerse sono state accolte come contributo alla pianificazione del nuovo ciclo di politiche culturali. Parallelamente, una delegazione di “Dobbiamo Parlare” ha incontrato il team di Puglia Sounds, consegnando ufficialmente il documento e avviando un confronto che ha già prodotto alcune prime disponibilità, tra cui l’ipotesi di incontri periodici con gli operatori della filiera e la volontà di lavorare insieme su strumenti, percorsi e priorità condivise, rafforzando trasparenza, partecipazione e dialogo con il territorio.
“Dobbiamo Parlare” guarda ora al futuro con l’obiettivo di dare vita a un osservatorio permanente sulla musica in Puglia, capace di monitorare nel tempo dati, esigenze e trasformazioni del settore e di rafforzarne il ruolo culturale, economico e sociale all’interno della regione.