Concorso, “I futuri geometri progettano l’accessibilità”

Il 5 giugno scorso si è svolta a Roma la cerimonia di premiazione della XIII edizione del concorso nazionale "I futuri geometri progettano l'accessibilità", promosso da FIABA ETS e dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, con l’obiettivo di sensibilizzare e formare le nuove generazioni sul tema dell’accessibilità e dall'inclusione.

Un evento che celebra il talento e l’impegno di studenti e studentesse degli istituti tecnici ad indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT – ex geometri) che hanno ideato e sviluppato progetti innovativi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

 

Con un tema dedicato al riconoscimento del diritto universale al lutto, alla memoria e al ricordo dei propri cari defunti, che spesso viene trascurato ma che racchiude in sé dignità, memoria e umanità, l’Istituto “A. Meucci” di Casarano (LE) si è aggiudicato il Primo Premio nazionale.

 

A riceverlo sono stati gli studenti della classe quinta Geometri (indirizzo CAT – Costruzione, Ambiente e Territorio), Marco Cavalli, Daniel D’Aprile, Giorgia Greco, Benedetta Lombardo, Antonio Solida e Simone Vincenti, accompagnati dal docente di progettazione prof. Vincenzo Passaseo, con un intervento innovativo e concreto dedicato al Cimitero Monumentale di Parabita. Il progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nel complesso cimiteriale mira, difatti, a restituire a tutti la possibilità di vivere liberamente e senza ostacoli uno spazio di memoria e raccoglimento.

 

“Questo nuovo riconoscimento è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per la Categoria dei Geometri e per l’intero territorio”, commenta entusiasta il presidente del Collegio Geometri di Lecce, Luigi Ratano. “Gli studenti vincitori si sono distinti per l’originalità e la profondità del lavoro presentato, nonché per la capacità di riflettere sui temi proposti con grande sensibilità e maturità. Un ringraziamento speciale va alla dirigente dell’Istituto ‘Meucci’ Roberta Manco e al professor Vincenzo Passaseo, che ha saputo guidare e supportare con competenza e dedizione gli studenti in questo percorso, stimolando in loro entusiasmo, senso critico e partecipazione attiva. Bravi ragazzi, avanti così, il Collegio Geometri di Lecce è orgoglioso di voi e continuerà a supportarvi nel vostro brillante cammino di formazione”. 

 

Il lavoro degli studenti del “Meucci” si è basato su un’attenta analisi dello stato di fatto del cimitero, caratterizzato da forti dislivelli, scalinate, percorsi interrotti e aree di difficile fruizione e accoglienza non sole per le persone con disabilità motorie. Il progetto premiato propone un sistema connettivo che va dalle aree di sosta riservate alle rampe in pendenza controllata, dall’ufficio informazioni ai servizi igienici, dagli ascensori ai percorsi plurisensoriali in una sorta di filo conduttore che lega le diverse parti dell’articolato complesso cimiteriale.

 

L’idea progettuale si è distinta tra le decine di proposte provenienti da tutta Italia, grazie alla sua concretezza, sensibilità e capacità di coniugare le norme in materia di accessibilità con un approccio rispettoso della memoria e del particolare contesto del luogo. L’intervento non stravolge, ma accompagna, integra, migliora e rende fruibile, attraverso un filo conduttore l’intero complesso monumentale. Lo fa nel pieno rispetto della bellezza architettonica, della sacralità e del significato profondo del luogo, restituendo in tal modo il diritto di ricordare.

 

“Un progetto che ha voluto rispettare la monumentalità del luogo, al quale ci siamo approcciati in modo discreto, senza alterare minimamente l’identità architettonica del cimitero, cercando un equilibrio delicato tra tecnica, sensibilità e rispetto. Non volevamo solo fare un esercizio di progettazione – racconta uno degli studenti coinvolti – ma lasciare un segno concreto, affinché chiunque potesse visitare la tomba del proprio caro per deporre un fiore, accendere un lumino, recitare una preghiera”.

 

Il prof. Passaseo, che ha seguito passo dopo passo il percorso di progettazione, non nasconde la sua soddisfazione: “Vedere i nostri studenti ricevere questo premio nazionale è motivo di grande orgoglio. Ma soprattutto, è la conferma che la scuola può ancora educare a progettare con responsabilità. Non si tratta solo di costruire edifici, ma di costruire relazioni, rispetto, diritti - ed aggiunge - in un’Italia che ancora fatica ad abbattere le barriere fisiche e culturali iniziative come questa ci ricordano che il cambiamento può partire dai banchi di scuola. E che i futuri geometri non sono solo disegnatori di spazi, ma costruttori di diritti”.

 

“Questo riconoscimento è il frutto di un lavoro collettivo, in cui i nostri studenti hanno saputo unire competenze tecniche e attenzione ai diritti delle persone,” dichiara il Dirigente Scolastico, prof.ssa Roberta Manco, “ed è anche la dimostrazione plastica di come la scuola può e deve formare tecnici-professionisti consapevoli e cittadini responsabili”.

“Siamo felici e orgogliosi – continua la Dirigente – ma soprattutto consapevoli che questo premio ci responsabilizza ancora di più nel partecipare al grande cambiamento culturale di cui vogliamo continuare ad essere parte attiva”.

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