Brindisi, due fratelli arrestati

In casa un arsenale con armi da guerra e giubbotti antiproiettile

Operazione dei Carabinieri: rinvenuti un fucile d’assalto AK47, una pistola mitragliatrice Uzi, munizioni e giubbotti antiproiettile. I due indagati sono accusati di detenzione di armi da guerra clandestine e ricettazione, ma non sono da ritenersi colpevoli fino a sentenza definitiva

Nei giorni scorsi i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi, con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due fratelli brindisini di 35 e 43 anni. L’ordinanza, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica, è legata all’accusa di detenzione di armi da guerra clandestine e ricettazione.

L’indagine ha preso avvio lo scorso 14 agosto, quando in seguito a una perquisizione domiciliare i militari hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale occultato in un immobile disabitato, adiacente all’abitazione del 35enne.

Nel dettaglio, i Carabinieri hanno sequestrato:

un fucile d’assalto Ak56/AK47 di fabbricazione cinese, con caricatore da 30 cartucce calibro 7.62×39;

una pistola mitragliatrice Uzi calibro 9, con due caricatori contenenti complessivamente 40 cartucce calibro 9 Luger MMS;

due giubbotti antiproiettile, di cui uno riportante lo stemma di un istituto di vigilanza.

Le armi, classificate come strumenti da guerra, sono risultate perfettamente funzionanti ed efficienti.

Il rinvenimento di un arsenale di questo tipo in un contesto urbano evidenzia la costante attenzione dei Carabinieri nel contrasto alla criminalità e nella tutela della sicurezza dei cittadini.

Dopo le formalità di rito, i due fratelli sono stati associati presso la Casa Circondariale di Brindisi. Si ricorda che non sono da ritenersi colpevoli fino a quando la responsabilità penale non sarà accertata con sentenza irrevocabile.

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