Architetture: l’Arte di Costruire
Di Antonio Bruno
Le Giornate Europee del Patrimonio 2025 a Ortelle
C’è una frase che Umberto Eco amava ripetere: “la memoria è un vaccino contro l’oblio”. Nel Salento, terra di pietra e luce, questa memoria non si conserva soltanto nei libri, ma nei muri scavati, nelle cripte che odorano d’incenso antico, nelle geometrie modeste e solenni di un’architettura che fu povera di mezzi, ma ricchissima di simboli.
Le Giornate Europee del Patrimonio 2025, promosse dal Ministero della Cultura e organizzate dalla Sezione Sud Salento di Italia Nostra, trovano quest’anno ospitalità a Ortelle, nel Parco San Vito, il 27 e 28 settembre. È un ritorno alla radice, poiché il tema scelto dal Consiglio d’Europa, “Architetture: l’Arte di costruire”, invita non a contemplare i monumenti maggiori, ma a interrogare le architetture “minori”, quelle medievali, bizantine, rupestri: le tessere dimenticate di quel mosaico che compone l’identità del Salento.
Non si tratta di un puro esercizio erudito. L’iniziativa, in continuità con la XXVII edizione di “Identità Salentina”, che toccherà Parabita, Supersano, Casarano, Poggiardo e Lecce, affronta quest’anno il tema dell’Odigitria, la Madonna bizantina che guida il popolo nel viaggio, e lo fa ponendo al centro la Cripta della Madonna della Grotta di Ortelle.
Il programma
Sabato 27 settembre, alle 17.30, i Giovani Ciceroni di Ortelle apriranno con una visita guidata alla cripta. Seguiranno i saluti istituzionali presso la Chiesa di San Vito, con gli interventi di sindaci, presidenti e rappresentanti di istituzioni locali e culturali. Alle 18.45, Maurizio Lazzari del CNR illustrerà la Convenzione di Faro, che lega la tutela del patrimonio alla cittadinanza attiva. Alle 19.00, Michela Catalano, docente alla “Sapienza”, e Ilaria Pecoraro della Soprintendenza, parleranno di tecniche costruttive e casi studio delle architetture bizantine del Salento.
La giornata si chiuderà con un momento di memoria: il ricordo di Sergio Ortese, studioso dell’arte medievale salentina, scomparso nel 2019, che dedicò passione e rigore alla valorizzazione della cripta.
Domenica 28 settembre, alle 9.30, ancora una visita guidata alla Madonna della Grotta, seguita alle 10.30 dalla presentazione di “Identità Salentina” a cura di Marcello Seclì. Alle 11.00, Paul Arthur, docente di Archeologia medievale all’Università del Salento, terrà una conferenza su “Cripte, abbazie e borghi medievali: la vita nel Salento bizantino”. La mattinata si concluderà con un aperitivo salentino nell’area del Parco San Vito.
Un patrimonio da abitare
La celebrazione di un bene culturale, ammoniva Eco, non deve mai ridursi a “museificazione”, a sterile contemplazione. Significa piuttosto abitare il passato per renderlo presente, e lasciare che quelle pietre, quei segni, continuino a parlare.
Le giornate di Ortelle non sono dunque un calendario di appuntamenti, ma un invito a riconoscere che anche il più piccolo frammento architettonico, persino una cripta nascosta tra gli ulivi, è parte della nostra carta d’identità collettiva. Perché costruire, in fondo, non significa solo innalzare muri, ma custodire memorie.