Aradeo in festa per il pomodoro “schiattarisciato”
di Davide Tommasi
Aradeo celebra il pomodoro schiattarisciato: un'edizione 2025 da ricordare tra gusto, tradizione e partecipazione popolare
ARADEO (LE), 3 agosto 2025 – Con la conclusione della serata di domenica, si è ufficialmente chiusa un’edizione straordinariamente riuscita della Sagra de Lu Pummitoru Schiattarisciatu, una delle manifestazioni più identitarie e amate dell’estate salentina, capace di fondere sapientemente l’amore per la buona cucina, la valorizzazione delle radici culturali locali e il coinvolgimento dell’intera comunità cittadina in un grande abbraccio collettivo.
Nel corso delle tre serate, Aradeo ha accolto un afflusso costante di visitatori, turisti, famiglie e appassionati, che hanno trovato in questa festa popolare un’occasione unica per riscoprire la semplicità autentica della tradizione gastronomica pugliese e il calore tipico dell’ospitalità del Sud, il tutto immersi in un’atmosfera genuina e partecipata, capace di unire generazioni diverse intorno allo stesso tavolo.
Il pomodoro come simbolo identitario: protagonista di una cucina che racconta il territorio
Centro e cuore pulsante dell’evento è stato, come da consolidata tradizione, “lu pummitoru schiattarisciatu”, ovvero il pomodoro spaccato a mano e fatto “scoppiare” in padella, con un soffritto leggero e pochi ingredienti poveri ma straordinariamente ricchi di sapore, che rappresentano l’essenza più autentica della cucina contadina salentina.
Questa ricetta, tanto semplice quanto evocativa, è stata celebrata in mille varianti negli stand gastronomici allestiti nella villa comunale, dove l’attività culinaria si è trasformata in un vero e proprio spettacolo a cielo aperto: sono stati serviti oltre 130 chilogrammi di pasta fresca, condita in due versioni classiche — una con le cozze e una al sugo semplice — a cui si sono aggiunte circa 2000 polpette al sugo, preparate secondo le antiche ricette tramandate di famiglia in famiglia, e più di 5000 polpette fritte, croccanti e profumate, richiestissime da grandi e piccoli.
Dietro questo enorme lavoro organizzativo e gastronomico si cela l’impegno quotidiano di decine di volontari, che con dedizione, energia e senso di appartenenza hanno permesso la perfetta riuscita di ogni dettaglio, garantendo freschezza, qualità e continuità a una tradizione che si rinnova anno dopo anno, senza perdere la propria autenticità.
Educare con il gusto: laboratori per bambini e memoria condivisa
Uno degli aspetti più apprezzati dell’edizione 2025 è stato, senza dubbio, lo spazio dedicato ai più piccoli, con un’area apposita pensata per laboratori pratici dove i bambini hanno potuto imparare, divertendosi, i gesti fondamentali della preparazione della pasta fatta in casa.
Queste attività, oltre a offrire momenti di gioco educativo, rappresentano un modo intelligente e coinvolgente per trasmettere alle nuove generazioni la cultura del cibo semplice, fatto con le mani e con il cuore, capace di unire le famiglie e di costruire ricordi duraturi. Una vera e propria forma di educazione al gusto, al rispetto per il tempo lento della cucina e all’importanza delle tradizioni locali come patrimonio vivo e da custodire con orgoglio.
Una sagra che guarda avanti: attenzione per l’ambiente e pratiche sostenibili
Accanto alla valorizzazione del patrimonio culinario e culturale, la sagra si è distinta anche per la sua attenzione alla sostenibilità ambientale, grazie alla preziosa collaborazione con Ecofesta Puglia, che ha curato la gestione ecologica dell’intero evento, garantendo ordine, pulizia e corretta raccolta differenziata durante tutte e tre le giornate.
Oltre al lavoro tecnico sul campo, Ecofesta ha promosso una campagna di sensibilizzazione rivolta al pubblico, per incoraggiare comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente, dimostrando come anche gli eventi tradizionali e popolari possano evolversi verso modelli organizzativi più consapevoli e rispettosi del territorio che li ospita.
Musica, emozioni e piazze gremite: tre serate, tre concerti, un’unica anima
La componente musicale dell’evento ha saputo soddisfare gusti diversi e generazioni variegate, offrendo un programma artistico coinvolgente e di grande impatto emotivo.
La prima serata ha visto esibirsi sul palco Edo Zimba, artista simbolo del Salento, capace di raccontare — con la sua voce potente e il suo stile inconfondibile — le storie, i sentimenti e le contraddizioni della sua terra, attraverso lo spettacolo "Ca te passa", un viaggio sonoro profondamente radicato nella cultura locale.
Nella seconda serata, invece, la scena è stata conquistata dalla band Rewind, specializzata in musica anni ’80, che ha trasformato la villa comunale in una pista da ballo sotto le stelle, tra sorrisi, nostalgia e ritmo travolgente. A chiudere il sipario, domenica sera, è stata una scatenata cover band di Vasco Rossi, che ha infiammato il pubblico con i più grandi successi del rocker di Zocca, cantati a squarciagola da centinaia di fan entusiasti.
“Grazie a una grande famiglia”: il saluto del Presidente Negri
Nel discorso conclusivo, pronunciato tra applausi sinceri e volti soddisfatti, il Presidente Adriano Negri ha voluto rivolgere un ringraziamento pubblico e sentito a tutti coloro che hanno reso possibile questo successo: dai volontari alle associazioni locali, dagli artisti ai tecnici, fino agli abitanti stessi di Aradeo, che ogni anno accolgono la sagra con passione e spirito di condivisione.
«È solo grazie a questa grande famiglia — ha dichiarato Negri con emozione — che Aradeo può vantare una delle sagre più storiche, radicate e sentite di tutta la provincia di Lecce».
Un rito collettivo che guarda al futuro
La Sagra de Lu Pummitoru Schiattarisciatu non è semplicemente una festa gastronomica, ma rappresenta un vero e proprio rito collettivo, capace di tenere vive le radici di un popolo che continua a credere nella forza delle proprie tradizioni, nella memoria condivisa e nell’identità culturale.
Il bilancio finale è più che positivo: il successo di pubblico, la qualità dell’offerta, l’organizzazione impeccabile e il calore umano che ha attraversato ogni momento della manifestazione testimoniano ancora una volta che questa sagra non solo resiste al tempo, ma cresce, evolve e continua a parlare con voce chiara al cuore della gente.
A pochi giorni dalla conclusione, il conto alla rovescia per l’edizione 2026 è già iniziato. E ad Aradeo, tra vicoli, profumi e ricordi, si sogna già un nuovo, indimenticabile successo.