Al via la 12ª edizione dell’Otranto Jazz Festival: emozione e rinascita al Convento dei Cappuccini
di Davide Tommasi
Con una serata densa di emozioni e significati, ha preso ufficialmente il via la dodicesima edizione dell’Otranto Jazz Festival, uno degli appuntamenti musicali più attesi del cartellone estivo salentino. La manifestazione, cresciuta negli anni fino a diventare punto di riferimento nel panorama jazzistico nazionale, si è aperta nella splendida cornice del Convento dei Frati Cappuccini, luogo intriso di spiritualità e storia, oggi restituito alla comunità come spazio culturale vivo e rigenerato.
Un pubblico numeroso e profondamente partecipe ha accolto con calore l’inizio di questa nuova edizione, resa ancor più intensa dalla vicinanza ai recenti fatti che hanno coinvolto la città: un incendio scoppiato nel tardo pomeriggio del 9 luglio ha interessato le aree periferiche di Otranto, generando apprensione ma anche una straordinaria risposta collettiva di solidarietà.
L’apertura con Gigi Macagnano: «Il jazz è anche riconoscenza»
A introdurre la serata è stato Gigi Macagnano, noto conduttore e profondo conoscitore del mondo jazzistico, che ha saputo guidare il pubblico con parole cariche di sensibilità e gratitudine. Il suo omaggio è andato a tutti coloro che si sono impegnati per fronteggiare l’emergenza: vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine, volontari e cittadini.
«Il jazz – ha detto Macagnano – è anche questo: linguaggio della riconoscenza, voce che si fa comunità, armonia che nasce dal caos. Oggi, questa musica è anche un grazie.»
Il sindaco Bruni: «Il Convento diventi presidio culturale permanente»
A seguire, il saluto istituzionale del Sindaco di Otranto, avv. Francesco Bruni, che ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione nella promozione culturale e nella valorizzazione del patrimonio urbano e storico:
«L’emozione di oggi è duplice: da una parte, la gioia per l’inizio di un evento che ormai ci rappresenta e ci unisce; dall’altra, la consapevolezza della fragilità del nostro territorio. L’incendio di ieri è un monito. La bellezza va tutelata, il patrimonio va protetto. Il Convento dei Cappuccini, che ci ospita questa sera, è la prova che si può rigenerare un luogo e trasformarlo in un centro di cultura, di riflessione, di futuro.»
Bruni ha inoltre evidenziato l’obiettivo strategico di rendere il convento un presidio culturale permanente, punto di riferimento per artisti, studiosi, giovani e cittadini.
Il patron Francesco Bortone: «Una comunità che cresce con il jazz»
Momento particolarmente sentito è stato l’intervento del prof. Francesco Bortone, ideatore e direttore artistico dell’Otranto Jazz Festival, che ha condiviso emozioni, gratitudine e visione:
«Questo festival nasce da un sogno e da un’idea: portare il jazz nei luoghi dell’anima, tra le pietre antiche, il vento e la luce di Otranto. Dodici edizioni dopo, quel sogno si rinnova grazie a un lavoro collettivo, fatto di passione, sacrificio, entusiasmo. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questa edizione: dagli artisti agli organizzatori, dai volontari agli sponsor, fino alla community che da nord a sud oggi è parte integrante di OJF 2025.»
Bortone ha quindi presentato il programma artistico, che prevede una ricca serie di concerti nei luoghi più iconici della città, con la partecipazione di grandi nomi del jazz nazionale e internazionale, accompagnati da incontri, masterclass, contaminazioni artistiche e laboratori aperti al pubblico.
Le mostre: Otranto tra ritratti e luce
Ad arricchire la serata, l’inaugurazione di due mostre fotografiche firmate dal regista, videomaker e fotografo Roberto Leone, capaci di amplificare l’esperienza del festival attraverso l’immagine.
“Otranto Portraits” è una galleria di volti e storie che raccontano la città attraverso chi la vive e la custodisce. Una narrazione visiva che attraversa 12 anni di Otranto Jazz Festival, costruendo un’identità collettiva tra arte, musica e umanità.
“Salento” è invece un percorso immersivo in cui le immagini retroilluminate creano un’atmosfera sospesa e suggestiva. Il Salento diventa così una visione luminosa, fatta di silenzi, memorie e bellezza essenziale.
Entrambe le mostre resteranno visitabili per l’intera durata del festival, a ingresso libero, confermando l’approccio multidisciplinare dell’OJF, capace di far dialogare musica, fotografia, architettura e linguaggi contemporanei.
Il primo concerto e i prossimi appuntamenti
La serata inaugurale si è chiusa con attesa e curiosità per il primo concerto ufficiale in programma questa sera, in una location d’eccezione. Gli organizzatori promettono un'esperienza intensa, tra jazz contemporaneo, sonorità mediterranee e improvvisazioni notturne che dialogano con il paesaggio di Otranto.
Il festival continuerà nei prossimi giorni con eventi diffusi nei luoghi simbolici della città, tra cui Largo Porta Terra, la Cattedrale, e il Lungomare degli Eroi, trasformando Otranto in un palcoscenico urbano a cielo aperto, dove ogni angolo vibra di musica e incontri.
Un inizio che è già promessa
L’Otranto Jazz Festival 2025 è appena cominciato, ma ha già lasciato il segno. Tra la forza della musica, la bellezza dei luoghi e la coesione di una comunità che resiste e rinasce, questa dodicesima edizione si preannuncia tra le più sentite, partecipate e memorabili. Un festival che non è solo evento, ma manifestazione di cultura, speranza e appartenenza.
La manifestazione è stata trasmessa in diretta streaming ed è possibile rivederla attraverso il seguente link: https://www.facebook.com/www.radiook.it/videos/10033206390111847