giovedì, Marzo 28, 2024
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I FONDI PER I FRANTOI SALENTINI CI SONO

Il deputato L’Abbate replica all’allarme lanciato da Coldiretti: “In Salento verrà ripensata l’intera olivicoltura con un piano di rilancio finanziato già da ben 370 milioni di euro stanziati dal ministro per il Sud Barbara Lezzi”

Dimenticati per anni, i frantoiani pugliesi hanno potuto finalmente contare su provvedimenti che permetteranno loro di far fronte alle devastanti ondate emergenziali che ne hanno fatto crollare la produttività. La combinazione tra l’avanzata della Xylella fastidiosa e le gelate straordinarie a cavallo tra febbraio e marzo 2018, infatti, hanno messo in ginocchio l’olivicoltura della Puglia, compromettendo numerose imprese molitrici. Con il Decreto Emergenze Agricole si è provveduto al reperire risorse per ben 8 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione come contributo in conto capitale al fine di favorire la ripresa produttiva, dopo il crollo del 90% dell’ultima campagna olearia nelle zone colpite dalla gelata. Ciò ha provocato le polemiche da parte della Coldiretti che ha lamentato l’assenza di provvedimenti per i frantoi operanti nel Salento dove insistono ben 491 strutture di trasformazione: 251 in provincia di Lecce, 143 a Brindisi e 97 a Taranto. “A distanza di 5 anni da quando la Xylella ha iniziato a dilagare – ha dichiarato il presidente regionale Coldiretti, Savino Muraglia – risultano ancora esclusi del tutto i frantoi cooperativi, aziendali e industriali attualmente al collasso se non già parzialmente inattivi”. Una affermazione smentita dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, esponente M5S della Commissione Agricoltura della Camera e relatore dell’Indagine Conoscitiva condotta a Montecitorio.

Comprendo perfettamente il grido di dolore di una categoria completamente dimenticata dalla politica nazionale e regionale, imprenditori e agricoltori vittime del bradipismo se non addirittura immobilismo dei Governi Renzi e Gentiloni e dell’ondivago Michele Emiliano a livello regionale – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Siamo alla guida del Paese da neppure un anno e siamo riusciti a dare quelle risposte che il comparto olivicolo pugliese attendeva da anni, mettendo in campo con un impegno costante tutta una serie di risorse che hanno visto protagonista il ministro per il Sud, la salentina Barbara Lezzi, e il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Siamo chiamati ad avere una visione a lungo termine, assente nell’olivicoltura italiana da almeno 20 anni ma, al contempo, dobbiamo dare risposte immediate. Così abbiamo fatto anche con il Decreto Emergenze Agricole – prosegue il parlamentare 5 Stelle – che interviene su quei frantoi che hanno subito l’eccezionale ondata di maltempo a cavallo tra febbraio e marzo 2018 che ha drammaticamente ridotto i quantitativi di olive da molire sino al 90% e costringendoli a chiusure anticipate addirittura ad inizio novembre. Nello stesso provvedimento andiamo a normare l’utilizzo di ben 300 milioni di euro per il rilancio dell’intera olivicoltura salentina a valere sul Fondo di sviluppo e coesione per gli anni 2020-2021 che si sommano ai 70 milioni di euro già stanziati dalla ministro Lezzi: questi fondi – spiega L’Abbate (M5S) – saranno utilizzati anche per i frantoi che ricadono all’interno dell’area infetta colpita da Xylella fastidiosa. Mi auguro che politica e mondo produttivo continuino a lavorare fianco a fianco come è accaduto durante la conversione in legge di quest’ultimo decreto. L’agricoltura non deve essere terreno di scontro o di battaglie di parte ma deve saper coinvolgere tutti con un’unica comunione di intenti. Auspico, pertanto, – conclude il deputato 5 Stelle – che alle polemiche, talvolta sinceramente strumentali, si preferiscano i suggerimenti e gli sproni a far sempre meglio, senza colori o bandiere. Ad iniziare dal piano olivicolo nazionale sempre più necessario e su cui è al lavoro il sottosegretario Alessandra Pesce: si tratta di uno strumento fondamentale per il rilancio dell’olivicoltura italiana, abbondantemente surclassata dalla Spagna che ne ha redatti, finanziati ed eseguiti 5 nel precedente ventennio”.

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