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VINO: IL CAMBIO DI NORMATIVA, IMPOSTO DA BRUXELLES, DIVENTI UN’OPPORTUNITÀ

Entro gennaio 2016, l’Italia è chiamata a modificare il sistema di assegnazione delle autorizzazioni. Il deputato pugliese L’Abbate (M5S) presenta una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera per impegnare il ministro Martina.

commissione agricolturamartina

Rappresenta uno dei fiori all’occhiello del made in Italy nonché uno dei settori fondamentali per l’esportazione nazionale. Il comparto vitivinicolo, però, a causa di una cattiva politica oltre che per eccesso di burocrazia, rischia di veder arrestare il proprio potenziale. Ad incidere sul cambiamento delle regole di funzionamento del settore è la nuova normativa europea che entrerà in vigore dal prossimo gennaio. Per non far trovare l’Italia impreparata alle novità imposte da Bruxelles, i deputati 5 Stelle hanno presentato una risoluzione in Commissione Agricoltura alla Camera con precisi impegni per il ministro Maurizio Martina.

L’intero comparto meriterebbe ben altra attenzione da parte del Governo e una capacità di dare risposte immediate all’altezza della situazione in evoluzione in questo periododichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio Per questo, abbiamo presentato una risoluzione con una serie di impegni che vogliamo vengano acquisiti nella predisposizione della normativa nazionale che regolamenterà il nuovo sistema delle autorizzazioni dal 2016 in poi. Dobbiamo impedire che il potenziale del nostro vigneto s’indebolisca ulteriormente come, di fatto, sta avvenendo di anno in anno e, al contempo, è necessario trovare la strada giusta affinché riprenda fiato”.

Con la risoluzione, a prima firma Benedetti (M5S), i 5 Stelle chiedono la gestione centralizzata del nuovo sistema di autorizzazioni non da parte delle Regioni ma del Ministero delle Politiche Agricole, attraverso un unico bando nazionale, l’utilizzo annuale dell’intero plafond disponibile e la distribuzione delle autorizzazioni tra i richiedenti ammessi, secondo un criterio “pro rata”. “Abbiamo voluto assumere le principali proposte che ci vengono dagli operatori della filiera vitivinicolaprosegue L’Abbate (M5S)comprendendo le loro preoccupazioni per questo nuovo sistema, considerato più rigido di quello attualmente in vigore. Faremo, quindi, tutto ciò che è nei nostri poteri in campo istituzionale, affinché l’input che giunge da Bruxelles con la nuova normativa non sia un impedimento ma una opportunità per l’organizzazione di questo settore strategico”.

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