Trovati due cani in un casolare abbandonato
Nel pomeriggio una volante è intervenuta in via Piccinno dove erano state segnalate delle persone sospette che entravano ed uscivano da un casolare abbandonato situato in un campo sprovvisto di recinzioni.
Si effettuava un sopralluogo all’interno della struttura, accedendo da un varco laterale che permetteva di entrare nel casolare dove i poliziotti notavano una porta chiusa con un chiavistello, aperto il quale, accedevano in due stanze sporche, dal forte odore nauseabondo, piene di escrementi, vestiti e oggetti vari sparsi per terra e completamente al buio. Immediatamente si notava la presenza in tali stanze di un cane di razza beagle e, in un’altra stanza, vi era il cucciolo in una cesta.
In considerazione dello stato dei luoghi constatato, delle disastrose condizioni igienico sanitarie in cui i due cani erano obbligati a vivere, nonché della assoluta di mancanza di acqua e di luce , i due cani venivano sequestrati
Un controllo più accurato, effettuato nelle due stanze chiuse dalla porta assicurata con il chiavistello, permetteva di verificare che vi erano, sparsi su un materasso, insieme ad alcuni abiti sporchi e a delle coperte vecchie, vari documenti, quasi tutti intestati ad un cinquantenne leccese . I documenti, nonché un bauletto di colore marrone, occultato sotto uno dei due materassi presenti, che appariva di valore, venivano portati in Questura per gli accertamenti del caso. Si portavano anche i due cani in quanto era necessario toglierli da un luogo così malsano per la loro salute ed anche al fine di prestare loro le prime cure e rifocillarli.
I due cani venivano successivamente condotti presso il locale canile sanitario a disposizione dell’A.G. procedente.
Al fine di accertare la provenienza della documentazione recuperata all’interno del casolare veniva contattato l’intestatario dei documenti che, giunto in Questura, riconosceva il bauletto recuperato dagli operatori poco prima, come un oggetto da lui custodito all’interno di un box.
A quel punto, intuendo di aver subìto un furto all’interno proprio del suddetto box al quale aveva avuto accesso l’ultima volta il primo maggio chiedeva di essere accompagnato al fine di verificare lo stato dei luoghi. La constatazione permetteva di accertare che qualcuno si era introdotto all’interno del box di sua proprietà tramite la forzatura della porta d’accesso e sporgeva querela per il furto subìto all’interno del box dal quale tuttavia non rilevava la mancanza di ulteriori oggetti.
Alle ore 07.30 successive si effettuava un ulteriore sopralluogo in via Piccinno presso il casolare e in quest’occasione veniva trovato, ancora intento a dormire su uno dei materassi presenti, un uomo, poi identificato per D. M.G. C. nato in Romania nel’87 , il quale riferiva di dormire lì da qualche giorno insieme ad un suo amico D.G. leccese del’77 che era già uscito per recarsi in Questura a denunciare il furto dei propri cani. L’uomo veniva condotto in Ufficio per gli ulteriori accertamenti e denunciato per i reati di maltrattamento di animali e ricettazione, mentre il D.G. veniva deferito all’A.G. competente per i reati di maltrattamento di animali nonché di ricettazione per il rinvenimento del baule all’interno del casolare
Si accertava, inoltre, tramite l’esibizione del libretto sanitario operato da D. G. che il cane adulto oggetto di sequestro non era di sua proprietà.