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“TAP E’ UN PROGETTO DANNOSO”: I COMUNI SALENTINI CONTINUANO LA BATTAGLIA

Con istanza del 10.11.2015 Snam ha chiesto al Mise l’autorizzazione alla realizzazione del gasdotto interconnessione tap presentando contestualmente al Mat istanza per l’avvio della procedura di v.i.a., il Mise ha avviato la procedura ex art. 52-quinquies d.p.r. 327/’01, indicendo apposita conferenza di servizi, ha inviato a tutte le amministrazioni interessate la documentazione relativa e le ha invitate a esprimere i pareri di rispettiva competenza.

Conseguentemente, il Mise ha convocato la conferenza di servizi per il giorno 17.10.2017 (rinviandola poi, con nota prot. n. 23380 del 9.10.2017, al 23.10.2017 a causa dell’impossibilità della Regione di prendervi parte). In data 23.10.2017, si è tenuta la seduta della conferenza alla quale hanno partecipato (o comunque fatto pervenire le proprie determinazioni) i Comuni di Melendugno, Lecce, Castrì di Lecce, Vernole, Torchiarolo, Lizzanello e la Regione Puglia e il MiBACT . All’esito della riunione il Mise, dato atto dei pareri favorevoli e contrari espressi sul progetto, ha dichiarato chiusa la conferenza, successivamente la Regione Puglia con Deliberazione di Giunta n. 1682 del 24.10.2017 ha ratificato il parere sfavorevole al progetto e stabilito la mancanza di elementi per il raggiungimento dell’intesa. Per tale motivo il Mise ha determinato di rimettere il procedimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 1, comma 8-bis, l.n. 239/’04.

In questo modo l’organo ministeriale ha dato avvio ad una fase, svoltasi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla presenza dei soli Mise Regione Puglia e Snam, in cui sono stati completamente pretermessi i Comuni interessati dal progetto dell’opera, i quali pur avendo espresso parere negativo alla realizzazione dell’opera, non hanno però potuto partecipare alle riunioni convocate nel tentativo di superare (in modo positivo o negativo per Snam) l’impasse.

In data 21.12.2017 si sarebbe svolta presso la Presidenza una riunione (il resoconto e le dichiarazione rese nella stessa sono qui gravate) nel corso della quale sarebbe stato possibile trovare una mediazione tra Regione e Mise e quindi sarebbe stato raggiunto l’accordo per approvare il progetto di Snam – nonostante il dissenso di ben sei Comuni su nove e peraltro in variante ai loro strumenti urbanistici – apponendo appena tre prescrizioni.

All’esito di tanto, con decreto del 21.5.2018 il Mise, sulla scorta di una vietissima applicazione del principio di prevalenza, ha decretato l’approvazione del progetto definitivo dell’opera “Interconnessione TAP”, autorizzando la costruzione e l’esercizio della stessa, dichiarandone la pubblica utilità e riconoscendone l’urgenza e l’indifferibilità nonché la conformità agli strumenti urbanistici vigenti.

Oggi, solo i Comuni di Melendugno , Vernole, Castri’ e Lizzanello, hanno dato mandato agli avv.ti Mele e Calsolaro per impugnare, innanzi al Tar Lazio il Decreto direttoriale del Mise del 21.05.2018, per difendere le prerogative comunali che sono state pretermesse nel procedimento di approvazione dell’opera e soprattutto per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio urbano e dell’ordinato assetto e sviluppo del territorio. l’opera “Gasdotto denominato interconnessione tap, si pone in contrasto con le norme di tutela del territorio e con le politiche di sua gestione e valorizzazione adottate dagli Enti nonché interessa, per quasi tutta la sua lunghezza, campagne coltivate ad ulivi di elevato valore paesaggistico e il cui attraversamento ne comporta l’espianto senza garanzia di reimpianto con conseguente rischio di totale stravolgimento dei caratteri del paesaggio agrario così come attualmente caratterizzato e salvaguardato dallo strumento urbanistico.
“Alla luce di quest’ulteriore forzatura nei confronti del Salento e della Puglia, si ribadisce l’opportunità e l’urgenza da parte del governo in particolare del ministro dell’ambiente Costa e del ministro dello sviluppo economico di Maio, di incontrare i rappresentanti istituzionali della regione, degli enti locali e delle associazioni, coadiuvate dai legali e tecnici, per esplicitare meglio i motivi della nostra contrarietà a queste opere devastanti – commenta il sindaco di Melendugno, Marco Potì Ricordiamo che TAP senza Snam è un opera che non può funzionare e analogamente Snam senza Tap è assolutamente inutile.

L’interconnessione Melendugno Mesagne di 55 chilometri e un’ulteriore sperpero di denaro pubblico perché sarà realizzata da azienda Snam, detenuta dal ministero del Tesoro e sarà pagata con i contributi sulle bollette degli italiani. Ecco perché oltre ad essere opera dannosa è anche dispendiosa e farà aumentare i costi per gli utenti Italiani.

Non ci vuole uno scienziato per capire una cosa così semplice: si scaricano i costi della società privata Tap (a controllo azzero!) e si caricano sui cittadini italiani. Vorremmo sapere cosa ne pensa il governo italiano, il ministro di Maio e il ministro Salvini di questo ulteriore schiaffo all’Italia”, conclude Marco Potì.

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