mercoledì, Aprile 24, 2024
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Stage di organetto con Riccardo Tesi a Lecce

Il compositore, strumentista e ricercatore toscano propone all’Ammirato Culture House una due giorni dedicata all’organetto diatonico. Si tratta della prima tappa leccese di Organetti Periferici, una rassegna totalmente dedicata alla divulgazione artistica e accademica di questo strumento, attraverso l’incontro con musicisti provenienti da diverse esperienze e aree geografiche.

Sabato 18 e domenica 19 aprile l’Ammirato Culture House di Lecce ospita uno stage di organetto diatonico a cura del compositore, strumentista e ricercatore Riccardo Tesi. Fa tappa, infatti, a Lecce Organetti Periferici, una rassegna totalmente dedicata alla divulgazione artistica e accademica dell’organetto diatonico, attraverso l’incontro con strumentisti provenienti da diverse aree geografiche e musicali. La prima edizione – in svolgimento a Roma da novembre scorso – è nata da un’idea di Alessandro D’Alessandro in collaborazione con Circolo Gianni Bosio e OrchestraBottoni. La prima tappa salentina, organizzata da Claudio Prima, in collaborazione con la Cooperativa Coolclub eFondazione Musagetes, è affidata all’esperienza di Riccardo Tesi che ha svolto il ruolo di precursore del movimento di riscoperta dell’organetto in Italia.  Domenica 19 Aprile alle 21 il musicista sarà in concerto alle Officine Cantelmo di Lecce, in occasione della presentazione di “Partenze” (Visage Music) nuovo cd del cantautore Massimo Donno, del quale Tesi ha curato la direzione artistica.

Lo stage intende offrire un panorama dei vari aspetti che caratterizzano la pratica odierna dell’organetto diatonico. Attraverso l’apprendimento di brani, sia tradizionali che originali, verranno presi in esame problemi di natura tecnica (uso del mantice, tecnica lineare ed incrociata, diteggiatura, coordinazione), di natura interpretativa (ornamentazione, espressione, staccato e legato). Ampio spazio sarà dedicato all’aspetto armonico e compositivo dello strumento e al suo utilizzo in contesti non tradizionali. Lo stage è indirizzato a strumentisti che siano già in possesso della tecnica di base. Non è richiesta la conoscenza della teoria musicale.

Compositore, strumentista, ricercatore: queste le anime della complessa e poliedrica personalità artistica di Riccardo Tesi, autentico pioniere dell’etnica in Italia. Dagli esordi decisamente folk nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, alle odierne collaborazioni, la storia musicale del pistoiese Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione e di curiosità onnivore, che dalla tradizione toscana lo ha accompagnato al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore. In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, il suo strumento: l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale per primo in Italia, ha consacrato un intero disco intitolato “Il ballo della lepre” (1981). Ciò che colpisce di Tesi è lo stile, chiaramente riconoscibile, attraverso il quale riesce a far parlare all’organetto una lingua arcaica e nuova, dilatando il vocabolario e la tecnica di uno strumento rimasto a lungo patrimonio esclusivo della tradizione; una scelta “splendidamente inattuale” che lo iscrive, per lirismo e virtuosismo, al circolo di quanti, a tutte le latitudini hanno ridato dignità alla fisarmonica e ai suoi affini. Le esperienze musicali con il gruppo sardo-toscano Ritmia, il duo con Patrick Vaillant, lo spettacolo di canzoni occitane “Anita, Anita” ancora con Vaillant e Jean Marie Carlotti, il trio di organetti Trans Europe Diatonique con John Kirkpatrick, Marc Perrone, Kepa Junkera, il trio jazzistico col mandolinista nizzardo e Gianluigi Trovesi, hanno allargato i confini geografici e le frontiere musicali di Riccardo Tesi, insieme ad altre collaborazioni di grande prestigio come quella col malgascio Justin Valì, con la cantante sarda Elena Ledda, la cantante umbra Lucilla Galeazzi, con il gruppo siciliano Dounia, la portoghese Amelia Muge, la siciliana Rita Botto, con l’arpista Vincenzo Zitello, con il clarinettista Gabriele Mirabassi, i tamburellisti  Carlo Rizzo e Alfio Antico, con il pianista Rocco de Rosa, il flautista lusitano Rao  Kyao, il virtuoso di chitarra portoghese Custodio Castelo, con il jazz partenopeo di Maria Pia de Vito, con i chitarristi Beppe Gambetta, Reno Brandoni e Peppino D’Agostino, con l’etnojazz di Daniele Sepe, con l’humor della Banda Osiris, con artisti dell’area rock come Francesco Magnelli, Ginevra di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù e gli Skiantos, con il DJ Ominostanco fino alla grande canzone d’autore italiana con Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carmen Consoli, Carlo Muratori, Tosca, Luca Nesti, Cisco, Cristina Donà, Nada e Giua (Maria Pierantoni Giua). Dal 1992 è il leader fondatore di Banditaliana, che attualmente è considerata una delle formazioni più importanti del panorama world internazionale ed è il principale gruppo di Riccardo Tesi e anche il cuore di numerosi progetti originali in formazioni allargate. Nel 2012 Riccardo Tesi ha creato il progetto Cameristico, dove l’organetto diatonico incontra il suono classico di pianoforte, clarinetto e violoncello per una rilettura di alcune delle pagine più significative del suo repertorio. Fa parte de I Samurai, quintetto internazionale di organetti con il francese Bruno Le Tron, il finlandese Markku Lepistö, il belga Didier Laloy e l’irlandese David  Munnelly e suona con regolarità in duo con Mauro Palmas e in duo con Maurizio Geri, con Triotonico, trio di organetti con Filippo Gambetta e Simone Bottasso oltre che in solitudine con il suo organetto.
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