Si farà di tutto per ripartire ma se non sarà possibile, il calcio e la Serie A hanno bisogno di preparare un piano B, un progetto che sciolga i nodi e fissi dei paletti nel malaugurato caso in cui, a causa della pandemia, la stagione sportiva 2019-20 non possa essere portata a termine.
Nell’ultima ipotesi in cui le condizioni generali rendessero impossibile la ripartenza entro il 2 agosto, anche con l’eventuale formula dei playoff sponsorizzata dalla UEFA, è necessario definire un nuovo percorso. Il congelamento della classifica è l’opzione più probabile. Lo scudetto non verrebbe assegnato e l’Europa sarebbe garantita alle prime 6 classificate al momento della sospensione (Juventus, Lazio, Inter e Atalanta in Champions League / Roma e Napoli in Europa League).
Più complicato invece gestire il discorso retrocessioni. In questo caso al vaglio ci sono due ipotesi: la prima congelare le retrocessioni e aprire le porte a una Serie A 2020-21 a 22 squadre, con Benevento e Crotone (prime due classificate in B alla pausa) promosse d’ufficio in massima serie.
L’altra via è mantenere un torneo a 20 squadre, facendo retrocedere le ultime due (Brescia e SPAL) e sostituirle con le già citate Benevento e Crotone. La Serie A a 22 squadre potrebbe però essere la soluzione ideale perché potrebbe evitare il nugolo di cause e ricorsi dei club scontenti.