Quanto è difficile stimare la mortalità in eccesso?
Guardare alla mortalità come misura dell’impatto della pandemia su un paese è certamente riduttivo. Ma anche se ci fermassimo lì, le incertezze e le sfide sono tante. Sono 136 mila le morti attribuite a Covid-19 in Italia tra il 2020 e il 2021, ma non è chiaro quanto sia accurata questa stima. Da una parte c’è il problema di attribuire una causa iniziale ai decessi, dall’altra è importante considerare che l’impatto in termini di mortalità può essere stato anche indiretto, a causa della pressione subita dal servizio sanitario e dagli ospedali in particolare. Per avere un quadro più completo, si stima l’eccesso di mortalità generale in quei due anni, ma farlo non è affatto semplice. Occorre rispondere alla domanda “quante persone sarebbero morte in questi due anni se non ci fosse stata la pandemia?”. Entrano in gioco dinamiche demografiche, sociali, economiche, ambientali e costruire dei modelli per descriverle richiede di fare assunzioni di cui è difficile valutare l’incertezza. Ne discutiamo con un gruppo di ricercatori che si è occupato di queste stime per metterle a confronto, valutarne incertezza e presupposti e anche riflettere su come possano influenzare le strategie di salute pubblica per la gestione delle epidemie nel futuro.
Marta Blangiardo. Professoressa di biostatistica nella facoltà di medicina e salute pubblica di Imperial College, London. Coordina il gruppo di biostatistica e data science del Centro per l’ambiente e la salute finanziato dal Medical Research Council britannico.
Lorenzo Monasta. Epidemiologo e Statistico, lavora presso l’IRCCS Materno Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste in qualità di Dirigente Statistico e dal 2016 coordina la sezione italiana della rete Global Burden of Disease.
Graziano Onder. Geriatra, dirige il Dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità.
Patrizio Pezzotti. Direttore del reparto di Epidemiologia, Modelli Matematici e Biostatistica del Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sabrina Prati. Esperta di demografia e statistiche sociali, da 26 anni ricercatrice Istat nel servizio delle statistiche demografiche. Dal 2016 è dirigente del servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita.
Rodolfo Saracci. Epidemiologo, già presidente della International Epidemiological Association e dell’Unità di Epidemiologia Analitica dell’International Agency for Research on Cancer di Lione.
Coordina Chiara Sabelli, Scienza in rete