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SALVEMINI AMMINISTRATIVE LECCE 2019

Salvemini: nel nuovo Pug favoriremo investimenti e diversificazione nel centro storico, favorendo i cambi di destinazione

Da mesi percorro le vie della città a piedi, mi fermo a parlare con i cittadini, entro in tutti gli esercizi commerciali. Lo faccio anche per avere contezza degli umori, delle esigenze, delle critiche e delle aspettative della città, oltre le impressioni o il dibattito trasferito sui media e social. Dopo due giornate trascorse per le vie centro a conversare con residenti e commercianti ho avuto ulteriore conferma della pluralità di opinioni, valutazioni, giudizi, che animano quanti vivono e lavorano nella città storica. 
 
Ho raccolto commenti sia sui provvedimenti assunti nei 18 mesi di governo che sul lavoro che ci attende per rispondere a nuovi bisogni e necessità. Ho compreso, una volta in più, quanto spesso le critiche di pochi facciano più rumore degli apprezzamenti silenziosi di molti. Ho ascoltato e raccolto nuovi suggerimenti, fornito i dovuti chiarimenti su quanto fatto e quanto è ancora in cantiere su più fronti: allargamento dell’isola pedonale, aggiornamento del regolamento della ztl, regole su arredi dehors e occupazione suolo pubblico, programmazione urbanistica e commerciale.
 
Basta attraversare– ad esempio – via Palmieri per avere contezza di come sia possibile tenere assieme residenza, negozi di vicinato, pubblici esercizi, boutique di qualità, gallerie d’arte, artigianato di eccellenza. C’è bisogno di una pianificazione che fornisca i riferimenti certi, in termini di regole e strategie di sviluppo, che sono mancati negli ultimi venti anni creando situazioni di tensione e confusione.
 
Nel nuovo Pug ci occuperemo di favorire gli investimenti e la diversificazione dell’offerta commerciale nel centro storico (oggi caratterizzata da eccessiva concentrazione di attività food) nel rispetto del valore storico monumentale degli immobili; agevolando i cambi di destinazione d’uso per edifici oggi inutilizzabili (ad esempio da residenziale a commerciale nei piani terra); offrendo ai commercianti che vivono nell’incertezza della natura della propria licenza una possibilità di riconversione, nell’osservanza delle norme igieniche ed urbanistiche e delle esigenze dei residenti (superando così la questione di negozi di vicinato che operano come pubblici esercizi). Il nostro obiettivo è un centro storico che sia un quartiere della città, vivo a tutte le ore e integrato con le esigenze di quanti lo abitano: residenti, lavoratori del terziario, turisti e visitatori”.

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