Il suo nervosismo dimostra quanto stia dalla parte del torto
Sul podio della saccenza e della spocchia Sergio Blasi occupa indiscutibilmente la prima posizione. Non comprendo perchè voglia alzare sempre il tiro delle offese e perchè dimostri un nervosismo fuori luogo. Ho fatto semplicemente notare tante sue incongruenze: perchè non prova a rispondere, con pacatezza, nel merito?
Sull’Orchestra Ico Tito Schipa le chiacchiere stanno proprio a zero, caro Blasi. Altro che programmazione e politiche culturali! Senza i finanziamenti pubblici (e nessuno più di Blasi dovrebbe sapere queste cose vista la sua esperienza con la Notte della Taranta) non si va da nessuna parte. E quando quei finanziamenti mancano, i problemi sono tanti!
Ciò che tutti sanno, a cominicare dai professori dell’orchestra, è che lui, Sergio Blasi, ha prima firmato per lo stanziamento di 1 milione di euro da parte della Regione alla Ico (visto che le comptenze della cultura non sono più in capo alle Province) e poi ha pensato bene, una volta giunto a Bari, di votare contro quell’emendamento.
Per non parlare poi delle tante sceneggiate a favore degli olivicoltori e florivivaisti salentini nella lotta alla xylella, finite con un nulla di fatto contro l’assessore Nardoni e la giunta Vendola. E per non continuare poi con la riforma della sanità publiese, in cui Blasi eccelle per presenzialismo nei nosocomi sull’orlo del taglio e poi a Bari, si accoda invece alla maggioranza e al suo presidente Emiliano.
Proviamo a rispondere alle questioni concrete, caro Blasi e non alle suggestioni che più ti aggradano. Se vuoi salvare la Ico Tito Schipa impegnati a Bari, dove sei sempre pronto a firmare per progetti di sviluppo culturale della città metropolitana…
Quanto alla dott.ssa Pellizzari, non mi interessa sapere di che partito sia e con chi si candidi. Se il concorso fosse stato legittimo, avrebbe avuto tutto il diritto a candidarsi e ad essere valutata. Blasi sa bene, invece, che è proprio quel concorso che è illegittimo, è la procedura che lo ha istituito che è illegittima a prescindere da chi lo abbia vinto.
A Calimera, a Lecce, a Bari e a Melpignano, nei concorsi legittimi, invece, tutti hanno diritto a presentarsi e ad essere valutati. Anche i parenti di Blasi. Confondere le stabilizzazioni dei precari della Fabbrica di Nichi con i concorsi legittimi che rispettano le procedure è davvero sciocco.
Quanto alla mia iperproduttività nel settore della comunicazione istituzionale, Blasi deve sapere che ritengo un mio dovere rendere conto ai cittadini di come opero e di ciò che faccio. A differenza di lui non ho due lingue da usare, una nel Salento e una a Bari. Parlo il linguaggio della chiarezza ovunque e ne vado fiero. Comprendo i suoi silenzi, al netto di qualche offesa qua e là: difficile poter giustificare lo sdoppiamento di personalità: finto paladino del Salento in terra natià, esecutore di volontà baricentrice nella città metropolitana.