venerdì, Marzo 29, 2024
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QUESTURA DI LECCE

INDIVIDUATA E DENUNCIATA DALLA POLIZIA UNA BANDA DI TRUFFATORI DEI COMPRO ORO

Nel pomeriggio del 16 maggio u.s., personale della Sezione Volanti è intervenuta presso un’attività di compro oro poiché una dipendente aveva segnalato la presenza di un uomo che cercava di vendere una ingente quantità, circa gr 40 per un importo di circa € 1000,00, di oggetti in falso oro.

L’uomo presentava per la vendita un paio di orecchini grandi rigati, una collana con tubicini lisci e martellati, un bracciale con ovali irregolari rigati. Tutti gli oggetti erano muniti di un punzone d’oro ben visibile, ganci e inserti in oro di tale perfetta fattura da poter eludere un controllo ordinario al momento della vendita.

A carico dell’individuo, in un primo momento, non si procedeva in quanto la titolare non intendeva sporgere denuncia, tuttavia, la persona in questione veniva identificata.

La mattina successiva, 17 maggio u.s., un’altra volante interveniva presso un’altra attività analoga per una segnalazione di truffa attuata con le stesse modalità di quella precedentemente descritta. In questa circostanza venivano indagati in stato di libertà per tentata truffa due uomini di 46 e 30 anni ed una donna di 30 anni, tutti di Taranto.

Il titolare di quest’ultimo esercizio formalizzava denuncia querela nei loro confronti specificando che tutti e tre portavano in vendita oggetti della medesima fattura, opponendosi al taglio degli oggetti da parte di personale dipendente dell’attività commerciale per ulteriore approfondita verifica e inducendo, in tal modo, in errore la preposta all’acquisto. Il titolare, inoltre, consegnava le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza.

Il successivo 24 maggio 2017, si procedeva all’acquisizione delle immagini relative ad un’altra tentata truffa e dalle immagini acquisite si riconosceva uno dei tre tarantini precedentemente denunciati . Lo stesso titolare, a specifica richiesta degli investigatori, riconosceva anche la donna che, presentatasi da sola il giorno 15 maggio u.s., aveva tentato di vendere dell’oro contraffatto.

La stessa mattina del 24 maggio u.s. un altro titolare di compro oro formalizzava in questi Uffici denuncia querela a carico di due dei tre tarantini, in particolare della donna e del 30enne per i reati rispettivamente di truffa e tentata truffa e mostrava in sede di denuncia gli oggetti utilizzati dalla donna per la truffa, da lui incautamente acquistati.

Dall’osservazione degli oggetti e delle immagini a disposizione si poteva costatare che il bracciale portato in vendita dalla ragazza alle ore 11,00 del 15 maggio è identico per caratteristiche di contraffazione e per  aspetto a quello portato in vendita dall’altro complice alle ore 18,30 del 16 maggio , nonché identico a quello portato in vendita ore 18,00 dello stesso 16 maggio.

La collana contraffatta sequestrata il 17 maggio è simile a quella venduta il 16 maggio.

Dal modus operandi della banda si deduce che i tre avessero girato più volte tra i compro oro con gli stessi oggetti cercando di indurre in errore i titolari e qualche volta riuscendoci.

Gli Agenti della Sezione Volanti del Commissariato di P.S. di Otranto arrestano un cittadino extracomunitario per resistenza e lesioni a P.U.

Nella giornata di ieri 1° agosto 2017, verso le ore 10.30, Gli Agenti della Sezione Volanti del Commissariato di P.S. di Otranto, intervenivano all’interno del Centro Don Tonino Bello per via della presenza di tre cittadini extracomunitari che, arbitrariamente,  si erano introdotti all’interno della zona recintata della struttura, sistemandosi su alcuni vecchi materassi colà accatastati.

E’ da precisare che analoghi fatti, riguardanti gli stessi individui, erano accaduti già in data 29 e 30 luglio scorsi, segnalati dai volontari dell’Associazione Misericordia ma nonostante i tre fossero stati allontanati dalla struttura per i programmati lavori di disinfestazione, vi facevano ritorno, rientrando nuovamente nella struttura in maniera illegale, per rimanervi fino alla mattinata di ieri.

Al fine di procedere all’identificazione dei tre soggetti, sprovvisti di documenti d’identità personale, si rendeva necessario l’accompagnamento presso il posto di polizia scientifica del Commissariato per le previste procedure di  foto segnalamento.

Il Personale operante si è prodigato a rendere edotti i tre migranti circa le ragioni dell’accompagnamento in Ufficio, dialogando con calma, in lingua francese ed accertandosi che i tre avessero perfettamente compreso che l’unica ragione dell’accompagnamento risiedeva nella circostanza che i medesimi fossero sprovvisti di documenti.

Mentre due cittadini stranieri si dimostravano immediatamente collaborativi e non opponevano alcuna resistenza, il terzo,  un diciannovenne del Burkina Faso, con veemenza, opponeva una forte resistenza e si rifiutava di salire a bordo dell’auto di servizio, cercando di sfuggire agli Agenti e reagendo con tutte le proprie forze, senza esitare a scalciare e a trascinarli rovinosamente per terra prima di essere definitivamente bloccato ed accompagnato presso il locale Commissariato.

Da qui l’arresto del ragazzo per resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Nella circostanza due operatori rimanevano feriti e  di seguito venivano visitati dai sanitari dell’Ospedale di Scorrano per le cure del caso.

Tutti e tre i cittadini stranieri sono stati, peraltro denunciati per violazione di domicilio aggravata e continuata in concorso fra di loro.

L’A.G. , che ha condiviso sin dall’inizio l’opportunità di procedere all’arresto del giovane straniero, ha rilevato – con lo stesso sgomento degli operatori – quanto ingiustificabile sia stata la reazione del giovane atteso, vieppiù, che l’intervento è stato operato da Personale in divisa con autovettura della squadra Volanti, dunque senza possibilità alcuna di equivocare la natura e la valenza dell’attività degli Agenti operanti.

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