giovedì, Marzo 28, 2024
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Parlamentarie M5S, la rabbia degli esclusi: “Ignorata la base, eliminati rivali scomodi”

Dopo la pubblicazione dalla lista degli eleggibili alle “parlamentarie” del Movimento Cinque Stelle, monta la protesta degli esclusi e i commenti critici di tanti attivisti delusi trovano sfogo nell’hashtag #annullatetutto. Le votazioni per la scelta dei candidati a Camera e Senato sono iniziate ieri sulla piattaforma Rousseau e, secondo le previsioni, dovrebbero terminare questa sera anche se, data la difficoltà nel gestire la mole di utenti che si è connessa alla piattaforma, potrebbero essere protratte fino a domani mattina.
Nell’elenco dei candidati alle parlamentarie non compaiono alcuni attivisti del Movimento pugliese: nomi storici tra cui ex candidati a regionali ed amministrative che, ancora oggi, stentano a credere di essere stati “cancellati” senza alcuna comunicazione ufficiale. Sempre più remota l’ipotesi di un “errore tecnico” circolata nelle prime ore, si fa strada forte la delusione e la rabbia.
Come quella espressa da Caterina Vitiello, prima dei non eletti al Consiglio Regionale con oltre 2500 voti che parla quasi di “un lutto da elaborare”: “Un silenzio assordante accompagna questa vicenda: nessuna risposta ufficiale, nessuna spiegazione. Tutto ciò è sconfortante e, soprattutto va contro il principio di democrazia diretta che noi attivisti consideriamo fondamento del movimento stesso – dichiara al telefono rimarcando poi su Facebook il “silenzio direi osceno, dei “portavoce” (onorevoli, senatori, consiglieri regionali) che, ad ogni livello, rabboniscono gli attivisti, chiedendo di aspettare irrispettosi sino all’estremo della nostra intelligenza”.

“Si è proceduto con criteri soggettivi e discrezionali, la base è stata completamente ignorata” – continua Vitiello che rincara la dose: “Qualcuno” ha avuto paura di confrontarsi in termini di consenso e avrà inteso imbavagliare per sempre la dialettica politica interna debellandola. Molti, in pieno conflitto d’interesse hanno fatto razzia, in un unico colpo, di competitor, dibattito politico e diritti democratici”. Di fatto, secondo Caterina Vitiello “accompagnando alla porta candidati fortissimi e attivisti riconosciuti sul territorio per merito senza poter avanzare uno straccio di valida motivazione”.

Voce critica anche quella di Mario Giugno, medico leccese candidato alle regionali e anche alle amministrative che ha scritto direttamente a Di Maio e in un commento sulla sua bacheca Facebook accusa senza mezzi termini: “Io, Caterina e gli altri attivisti siamo vittima di un complotto organizzato in maniera chirurgica. Ma adesso verrà fuori ogni cosa, perché la gente ha il diritto di sapere e la pazienza ha un limite… la scelta fatta da Di Maio di affidare ai Parlamentari uscenti il controllo e la scelta dei candidati alla Camera ed al Senato è stata una scelta sbagliata ed antidemocratica”.

Dallo staff nazionale del M5S spiegano ad Adnkronos che “la presentazione della candidatura rappresentava una “disponibilità” ma comunque doveva essere vagliata dal Movimento. Insomma le esclusioni riguardano soggetti che non avrebbero i requisiti per essere candidati: da documenti mancanti o non rispondenti al vero su indagini penali e carichi pendenti, a precedenti esperienze politiche, passando anche per feedback negativi provenienti dal territorio. Da non dimenticare poi la possibilità da parte del capo politico, inserita nel regolamento, “di valutare la compatibilità della candidatura con i valori e le politiche del MoVimento 5 Stelle, esprimendo l’eventuale parere vincolante negativo sull’opportunità di accettazione della candidatura. Tale parere vincolante può essere espresso fino al momento del deposito delle liste elettorali”.

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