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Panico sui mercati mondiali

Milano perde il 6%

Lunedì nero sui mercati mondiali, che ‘riassaporano’ il panico provato l’ultima volta nel 2011 e nel 2008, nel pieno della crisi finanziaria globale. All’origine della débacle, questa volta c’è la Cina e, ormai da qualche tempo, i timori che il rallentamento della sua economia sia peggiore del previsto.

A Milano il Ftse Mib torna ai livelli di febbraio, chiudendo a 20.450 punti(-5,96%) e vicina ai minimi di seduta, mentre gli indici di Wall Street limano le perdite dopo un avvio shock, con mille punti persi in pochi minuti (-6,5%) rispetto alla seduta precedente. Il Dow Jones alle 17.30 segna -2,38% a 16.063 punti; il Nasdaq perde il 2,89% a 4,570 punti.

Andando con ordine, i forti ribassi per gli indici europei sono iniziati dall’avvio, dopo l’ennesimo crollo della piazze finanziarie cinesi: a nulla sono valse le operazioni del weekend della Banca centrale cinese per fermare l’emorragia degli investitori dalle Borse del Dragone e immettere nuova liquidità sul mercato. L’indice guida Shanghai Composite ha chiuso a 3.209 punti, in calo dell’8,49%, il declino giornaliero maggiore dal 27 febbraio del 2007.

Sul fronte delle materie prime, poco dopo l’avvio in forte ribasso del Nyse, il petrolio è scivolato sotto i 39 dollari al barile (38,9) per poi risalire a 39,18 dollari. A Londra, il Brent ha rispecchiato l’andamento del Wti e ha toccato il minimo infraday di 42,5 dollari per poi risalire a 43,5 dollari. L’Euro invece si rafforza sul dollaro (+2%) e supera 1,158 dollari, tornando ai massimi da gennaio.

In questo scenario, dove il timore sul rallentamento dell’economia cinese non si spegne e la fuga di capitali continua a spaventare i mercati, Atene è la Borsa peggiore del Vecchio Continente: l’indice Athens General cede il 10,5%. Tra le piazze finanziarie peggiori, quelle che perdono oltre il 5% ci sono Lisbona (-5,8%), Parigi (-5,35%), Amsterdam (-5,2%) e Madrid (-5,01%). La Borsa di Londra cede a fine seduta il 4,67%, quella di Francoforte il 4,7%.

Sul paniere principale della Borsa di Milano la maglia nera è Tenaris, che sfiora un crollo del 10%, fermandosi a -9,6% a 9,97 euro. Il forte ribasso riguarda anche gli altri titoli petroliferi: Eni cede il 7,98%, Saipem il 6,27%. Sul Ftse Mib, non c’è un titolo in verde. Quelli che contengono maggiormente le perdite sono Wdf (-0,20%), Italcementi (-0,35%) e Pirelli (-0,67%), le società protagoniste degli ultimi tempi per offerte di pubblico acquisto a livello internazionale.

Tra i titoli più venduti ci sono nuovamente quelli del lusso e quelli delle auto, il comparto più esposto in Cina e sui mercati di Asia e Pacifico. Luxottica perde il 7%, Salvatore Ferragamo il 6,44%, Yoox il 6,82%. Tod’s e Moncler cedono ‘solo’ il 4% circa. Fca chiude la giornata con una perdita del 7,76%.

Tra le più colpite del comparto bancario c’è Mps (-7,07%). A seguire Intesa Sp (-6,14%), Bper (-6,08%), Mediobanca (-5,7%) e Banco Popolare (-5,67%). Da segnalare, alcuni tra i titoli che resistono di più al sell off globale: Ovs (+3,6%), Seat Pg (+2,56%) e Parmalat (+1,25%).

 

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