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Omicidio di Forestieri

Si sono costituiti e hanno confessato i tre autori dell’omicidio.

Pachino. Hanno deciso di costituirsi nell’ufficio del Pubblico Ministero Salvatore Grillo i tre giovani gravemente sospettati di essere gli autori dell’omicidio di Paolo Forestieri, 25 anni, ucciso con tre colpi di fucile a Portopalo di Capo Passero la sera di sabato scorso, 28 marzo. I tre giovani, accompagnati dal loro difensore di fiducia, avvocato Giuseppe Gurrieri, hanno reso ampia e circostanziata confessione, e, alle 4 del mattino di mercoledì 1° aprile, sono stati presi in consegna dagli investigatori del Commissariato della Polizia di Stato di Pachino e accompagnati alla volta della Casa Circondariale di Cavadonna. Per decisione del Pubblico Ministero Grillo i tre giovani sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per il reato di concorso in omicidio premeditato nei riguardi di Paolo Forestieri, 25 anni, e per concorso in tentato omicidio nei confronti della di lui madre, Graziella Forestieri e detenzione e porto illegale di fucile.
I tre giovani fermati sono Luca Matarazzo, 23 anni, residente a Pachino in Via Pietro Micca 59; Fabrizio Di Pasquale, 24 anni, residente a Pachino in Via Cialdini 84 ed Enrico Di Maiuta, 23 anni, residente in Via Cappellini 189.
La decisione di costituirsi è stata presa dai tre giovani in quanto si sentivano accerchiati dagli agenti del Commissariato di Pachino, che, a seguito di un’attività frenetica e costante, senza soluzione di continuità, avevano raccolto numerosissimi indizi di reità nei confronti dei tre autori dell’omicidio.
Le indagini erano iniziate alle ore 23 circa di sabato 28 marzo scorso, Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Polizia di Stato, a seguito di segnalazione telefonica pervenuta alla Sala Cot del Commissariato, un equipaggio si recava in località Portopalo di Capo Passero presso il ristorante la Taverna dei due Mari, in via Maucini, dove era state avvertite delle nitide esplosioni di colpi di arma da fuoco. Gli agenti, giunti tempestivamente in via Maucini, accertavano che i colpi sparati, da uno degli occupanti di un’autovettura tipo Yarris, avevano attinto Paolo Forestiere, noto nell’ambiente malavitoso per via dei suoi precedenti in materia di stupefacenti, nonhè per avere incendiato la caserma dei Carabinieri di Pachino e per stalking. Paolo Forestieri, residente a Pachino in via Mascagni, era sanguinante per terra. Soccorso dagli agenti e da alcune persone, il Forestieri veniva trasportato d’urgenza a mezzo di un’ambulanza al nosocomio di Avola. Il giovane, però, spirava lungo il tragitto. Dalle prime informazioni acquisite sul posto dagli operatori di Polizia, si appurava che il Forestieri nella serata di sabato, verso le 22.40 circa, si era recato a bordo di una Fiat Punto, di colore bianco, guidata dalla madre, presso il ristorante di Portopalo, per partecipare a un concerto neomelodico e alla festa di compleanno della convivente. Sceso dall’autovettura, in corrispondenza dell’ingresso del locale, veniva all’improvviso colpito da una gragnuola di pallini di piombo, esplosi da un fucile imbracciato da uno degli occupanti della Yarris. L’auto dei tre autori dell’omicidio si dava a precipitosa fuga riuscendo a dileguarsi e a far perdere le tracce prima dell’arrivo della Volante del Commissariato di Pachino. La madre del giovane, rimasta in auto, uditi gli spari accorreva in suo soccorso constatandone lo stato agonizzante. La donna, colpita di striscio da schegge di vetro, colta da malore veniva trasportata all’ospedale di Noto per le cure del caso ma dimessa subito dopo. Alle ore 23.50, veniva avvisato dell’omicidio il Pubblico Ministero Grillo che si recava immediatamente a Portopalo per appurare la dinamica dei fatti. Personale della Polizia Scientifica, procedeva ai rilievi tecnici del caso, verificando il tipo di arma adoperata per il delitto ovvero un fucile, ponendo in sequestro due borre in plastica rinvenute all’interno dell’auto, un bossolo, frammenti di piombo deformati. Gli spari, mandavano in frantumi il vetro anteriore e posteriore lato guida della Fiat Punto nonché il vetro anteriore lato passeggero e sportello posteriore sinistro. L’auto veniva sequestrata. Il medico legale, Franco Coco, verificava il colpo mortale inflitto al Forestieri all’altezza della regione lombare sinistra.
Sin dal primo momento delle indagini, gli investigatori del Commissariato di Pachino percorrevano la pista della spedizione punitiva posta in essere da malavitosi della Via Cappellini contro malavitosi della Via Mascagni. Nel pomeriggio, infatti, era avvenuta una lite tra un cugino di Paolo Forestieri e un giovane di Via Cappellini. Il transito occasionale della Volante nella via in cui c’era stata l’animata discusione aveva indotto i litiganti a darsi a precipitosa fuga Questa lite era l’ultimo episodio di una serie impressionate di attentati e gesti intimidatori tra i componenti delle due bande malavitose che volevano assicurarsi il controllo del territorio. Da alcuni mesi, infatti, i picciotti di Via Mascali e di Via Cappellini si rincorrevano in un botta e risposta. Così avveniva che quelli di una fazione sparavano alla finestra o alla porta della casa di un antagonista e l’indomani quelli che avevano ricevuto l’avvertimento rispondevano esplodendo dei colpi di pistola o di fucili contro le casa degli avversari. Fino a sabato scorso nessuno degli abitanti delle due strade in guerra si era fatto male. Ma dopo lo schiaffo rifilato dal cugino di Paolo Forestieri a uno tre componenti del commando, questi ultimi hanno deciso di farla pagare cara all’uomo che da loro veniva considerato come il nemico numero uno da abbattere. Ed è stata studiata a tavolino e nella serata di sabato attuata la spedizione punitiva contro Paolo Forestieri.
La confessione resa dai tre giovani ha trovato puntuale riscontro nei risultati dell’autopsia effettuata dal medico legale Franco Coco all’obitorio dell’ospedale “Umberto I” di Siracusa, sul corpo del morto ammazzato. I tre pachinesi, appartenenti alla banda di Via Cappellini, hanno sparato tre colpi di fucile, ma uno soltanto ha centrato al sinistro fianco Paolo Forestieri. Secondo quanto si è appreso la rosa di pallini di piombo ha aperto una grossa breccia nella regione lombare, tant’è vero che lo sciame ha provocato delle lacerazioni in più punti, determinando la morte del ragazzo per choc emorragico. Il medico legale ha recuperato nella zona lombare la borra e parecchi pallini di piombo. L’autopsia è durata poco più di tre ore.

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