US Lecce: Corvino, Di Francesco e il nuovo corso giallorosso

di Davide Tommasi

Il Lecce affida a Di Francesco il rilancio in Serie A, tra valori, progetto giovani e ambizione.

Lecce – È ufficialmente cominciata una nuova fase nella storia recente dell’Unione Sportiva Lecce, una fase che si annuncia intensa, ambiziosa e, come da tradizione giallorossa, basata su valori profondi come il lavoro, la sostenibilità e il senso di appartenenza. A dare il via a questo nuovo corso è stata la conferenza stampa con cui il responsabile dell’area tecnica, Pantaleo Corvino, ha presentato alla stampa e alla piazza il nuovo allenatore Eusebio Di Francesco, affidandogli idealmente il timone della prima squadra per affrontare l’ennesima stagione in Serie A, la quarta consecutiva, un traguardo che già rappresenta un piccolo pezzo di storia per il club salentino.

Corvino, con il suo consueto stile sobrio e concreto, ha aperto l’incontro con parole misurate ma dense di significato, evitando facili entusiasmi ma lasciando trasparire una fiducia sincera e profonda nelle qualità umane e professionali del nuovo tecnico:

“Mi limito nel raccontare Eusebio – ha dichiarato – ma la scelta è voluta. Siamo convinti che abbia tutte le qualità, l’entusiasmo e la determinazione necessari per affrontare questa nuova sfida. È un grande professionista, e noi, come sempre, faremo il massimo – anzi, stavolta ancora di più – per metterlo nelle condizioni migliori per lavorare.”

Nel proseguire, Corvino ha voluto ribadire un concetto che per lui rappresenta quasi un manifesto tecnico e umano del suo modo di fare calcio: l’importanza del lavoro di squadra, non soltanto in campo ma in ogni settore del club, dove ogni elemento – dalla società allo staff, fino ai tifosi – deve sentirsi parte di una comunità, di una vera e propria famiglia che lavora per un obiettivo comune:

“Il nostro segreto – ha aggiunto – è proprio questo: l’aiuto reciproco tra tutte le componenti. È così che siamo arrivati fin qui, ed è così che vogliamo continuare. Quattro stagioni consecutive in Serie A non sono una casualità, sono il frutto di un lavoro serio. Ma non ci basta: vogliamo andare oltre, continuare questa favola onesta, con sano realismo ma anche con ambizione. Partiremo, come sempre, dal basso, da ultimi, e sappiamo bene che sarà ancora più difficile salvarsi. Ma noi siamo Lecce: ci sentiamo Davide contro Golia, e combatteremo.”

Eusebio Di Francesco: “Una sfida affascinante in una città che sento mia”

Accolto con calore e curiosità, Eusebio Di Francesco si è presentato con parole cariche di emozione e senso di appartenenza, sottolineando fin da subito il suo legame profondo con la città di Lecce, dove ha lasciato ricordi importanti da calciatore:

“Ho bei ricordi legati a questa città – ha detto – e la porto nel cuore. Quando è arrivata la chiamata, non ho avuto dubbi. Ho percepito subito la serietà del progetto, la volontà di costruire qualcosa di solido.”

Sul piano tecnico, il nuovo allenatore ha chiarito che porterà con sé un’idea di calcio propositiva e coraggiosa, ma allo stesso tempo equilibrata, nella quale l’aspetto offensivo non dovrà mai pregiudicare l’attenzione alla fase difensiva:

“Il mio calcio è offensivo, ma non sprovveduto. Bisogna attaccare e difendere con la stessa qualità. Porto le mie idee, certo, ma voglio costruirle anche in base alle caratteristiche dei giocatori che avrò a disposizione.”

Nel presentare il proprio staff, Di Francesco ha posto un accento particolare sulla competenza e sull’affiatamento del gruppo di lavoro che lo accompagnerà, citando in particolare la figura del preparatore atletico Graziano Fiorita e dell’intero staff sanitario, ritenuti fondamentali in un percorso che – come lui stesso ha sottolineato – richiederà un importante equilibrio tra preparazione fisica, lucidità mentale e gestione dei momenti difficili.

Mercato, idee chiare e valorizzazione dei profili giusti

La conferenza ha rappresentato anche un’occasione per fare il punto sul mercato, un ambito che come sempre vedrà protagonista il direttore sportivo Stefano Trinchera, a cui Corvino ha riconosciuto sensibilità e capacità nell’individuare i profili più adatti per il tipo di calcio che la squadra dovrà esprimere:

“Stefano sa bene cosa serve per far funzionare un sistema di gioco. Non esiste un solo modo per giocare bene: servono profili adatti, giocatori funzionali, e non solo nomi. Penso, ad esempio, a Kristović e Banda, che hanno vissuto una stagione complicata. Con il giusto lavoro mentale e la fiducia dell’ambiente, possono ancora dare molto.”

Anche Di Francesco ha parlato della sua visione tattica, spiegando che il modulo di base sarà il 4-3-3, ma con la flessibilità necessaria per adattarsi agli avversari e alle situazioni di gioco:

“Non critico la costruzione dal basso – ha detto – ma credo che vada interpretata. Bisogna essere in grado di verticalizzare, di avere un regista che sappia sia difendere che dialogare. E soprattutto, bisogna costruire un gruppo coeso.”

Strutture, sostenibilità e visione a lungo termine

A testimonianza di un progetto che guarda oltre il campo, Corvino ha ribadito l’impegno della società nello sviluppo delle infrastrutture, dalla ristrutturazione del Via del Mare – per la quale si attende l’esito dell’udienza amministrativa – al completamento del nuovo centro sportivo, dove il campo principale sarà presto operativo.

In parallelo, il Lecce continua a coltivare la propria identità di club sostenibile, che cresce valorizzando i giovani e senza fare debiti, come ha voluto sottolineare ancora una volta lo stesso Corvino:

“Noi crediamo nel lavoro e nei valori. Siamo in Serie A con la Primavera, senza indebitarci. Patrimonializzare e valorizzare sono le nostre parole chiave. Penso a Kamarda, ad esempio: è giovanissimo, certo, ma la qualità non ha età.”

Falcone, una situazione in divenire

Tra i temi affrontati nel corso della conferenza stampa non poteva mancare un passaggio sul futuro di Wladimiro Falcone, portiere protagonista delle ultime due stagioni e considerato a pieno titolo uno dei punti di forza della squadra giallorossa. A sollevare la questione è stata una domanda della stampa, alla quale Pantaleo Corvino ha risposto con la consueta chiarezza, evitando facili interpretazioni e ribadendo ancora una volta il metodo rigoroso con cui la società gestisce le proprie operazioni di mercato.

“Falcone è un ottimo ragazzo, un grande professionista, sempre disponibile e attento, e con noi ha dimostrato non solo qualità tecniche importanti, ma anche una notevole crescita sul piano della personalità. Siamo fieri del percorso che ha fatto qui a Lecce. Tuttavia – ha spiegato Corvino – gli affari, per poter essere portati a termine, devono necessariamente coinvolgere tre parti che si trovino d'accordo: il giocatore stesso, la società che eventualmente desidera acquisirlo e, ovviamente, noi. Al momento, questo equilibrio non si è ancora concretizzato, perché non ci sono offerte ufficiali sul tavolo.”

Il dirigente ha così voluto spegnere sul nascere eventuali speculazioni, rimarcando che, sebbene sia normale che un giocatore del calibro di Falcone possa attirare attenzioni da parte di altri club, non esistono al momento le condizioni concrete per parlare di una possibile cessione. Il Lecce, dal canto suo, non ha alcuna intenzione di privarsi a cuor leggero di un elemento così determinante, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello umano, a meno che non si verifichino le condizioni ideali – economiche, tecniche e progettuali – per tutte le parti in causa.

In attesa di sviluppi futuri, dunque, la situazione resta aperta, ma saldamente sotto il controllo della dirigenza giallorossa, che ha già dimostrato in passato di saper gestire con equilibrio e lungimiranza anche le trattative più delicate. Falcone, nel frattempo, resta un punto fermo, un riferimento nello spogliatoio e sul campo, in attesa che il mercato faccia eventualmente il suo corso, senza forzature e senza illusioni.

Il Lecce riparte dal basso, ma con spirito alto

In conclusione, la sensazione che si respira attorno al Lecce è quella di un club che, pur consapevole delle difficoltà che lo attendono, affronta il futuro con lucidità, determinazione e una profonda coerenza con i propri principi. Sarà ancora una volta una stagione da affrontare come Davide contro Golia, ma con la forza delle idee, della programmazione e di un’identità ben definita, la squadra giallorossa è pronta a continuare la sua favola calcistica, costruita non sulle illusioni, ma sulla realtà e sull’ambizione misurata.

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