UNA CASSETTA ROSSA CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA
di Davide Tommasi
Domani, giovedì 4 settembre, a Palazzo Adorno, nel cuore di Lecce, accadrà qualcosa di silenzioso ma profondamente potente. Non si tratta di una cerimonia formale né di un’inaugurazione celebrativa. È la presentazione di un simbolo: una piccola cassetta rossa, discreta ma impossibile da ignorare.
Quella cassetta non è un oggetto decorativo, né un gadget da mostrare. È un segno tangibile di ascolto, un messaggio diretto a chi troppo spesso ha dovuto imparare a tacere: non siete soli, e non dovete restare in silenzio.
Il progetto della “Cassetta Rossa”, ideato dall’Associazione Un Cuore Protetto – OdV, con il supporto della Provincia di Lecce e della Commissione Pari Opportunità provinciale, nasce con un obiettivo chiaro e urgente: rompere la barriera del silenzio che ancora avvolge chi subisce violenza. Una barriera fatta di paura, vergogna, isolamento. Ma anche di mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni e dei contesti sociali.
Questa iniziativa va oltre le parole, perché costruisce una rete concreta, fatta di ascolto, intervento, protezione. In un tempo in cui i numeri sulla violenza fanno paura, e le notizie scorrono come freddi bollettini, la cassetta rossa rappresenta un modo semplice ma efficace per riportare al centro le persone, le storie, le vite.
Il progetto parte da Gallipoli ma guarda all’intero territorio salentino, portando con sé un messaggio chiaro: la violenza non ha confini, e la risposta deve essere collettiva, condivisa, capillare. È un impegno che coinvolge enti pubblici, associazioni, cittadini. Perché fermare la violenza significa prima di tutto riconoscerla, darle un nome, e poi costruire percorsi di uscita sicuri e sostenibili.
Alla conferenza stampa di domani prenderanno parte rappresentanti istituzionali, attivisti e professionisti impegnati da anni nella tutela delle vittime. Le loro parole saranno cariche di esperienza, ma anche di speranza. Perché ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza. Anche una semplice cassetta.
E forse, proprio davanti a quel rettangolo rosso acceso, ciascuno di noi potrà sentire il peso — ma anche la possibilità — di fare qualcosa. Per non voltarsi dall’altra parte. Per offrire una via d’uscita. Per trasformare il silenzio in voce, e la paura in libertà.
Perché a volte, gli oggetti più semplici diventano strumenti di rivoluzione. E questa rivoluzione ha il colore del coraggio.