Telefonate mute perché squilla il telefono ma nessuno parla
di Davide Tommasi
Si tratta di una delle situazioni più fastidiose dell’era digitale: il telefono squilla, rispondiamo subito… ma dall’altra parte della linea non c’è nessuno. Solo silenzio, forse un leggero fruscio, poi la chiamata si chiude. Una truffa? Un errore? Un attacco hacker? In realtà, le cause sono molteplici. E comprendere il meccanismo tecnico dietro queste chiamate può aiutarci a proteggerci meglio.
Un fenomeno in aumento, non sempre sospetto
Negli ultimi anni, con l’aumento delle comunicazioni digitali e la diffusione dei sistemi di telefonia automatizzata, le chiamate mute si sono moltiplicate.
La dinamica è sempre la stessa: arriva una chiamata da un numero sconosciuto, spesso con prefisso nazionale (ma non sempre). Si risponde e... nulla. Nessuna voce, nessun messaggio, nessuna interazione. Solo qualche istante di silenzio prima che la linea venga chiusa.
Molti pensano subito a un tentativo di truffa telefonica. In alcuni casi è così. Ma nella maggioranza dei casi, siamo di fronte a un effetto collaterale di sistemi tecnologici automatici mal configurati.
Le truffe Wangiri: uno squillo, un richiamo e l’addebito
Una delle prime ipotesi quando si parla di chiamate mute è la truffa Wangiri, un sistema fraudolento nato in Giappone. Il nome stesso significa “uno squillo e giù”.
Come funziona la truffa Wangiri
Il truffatore genera una chiamata automatica che squilla solo per 1-2 secondi.
Lo squillo si interrompe prima che l’utente possa rispondere.
L’utente, incuriosito o preoccupato, richiama il numero.
Il numero è in realtà collegato a una linea a pagamento (spesso all’estero) o a un servizio di abbonamento nascosto.
L’addebito avviene immediatamente al momento della risposta o dopo pochi secondi.
Psicologia dietro la truffa
Il sistema sfrutta la curiosità o l’ansia sociale: l’utente teme che si tratti di un’emergenza o di una chiamata importante. Richiamare sembra la reazione più naturale. Eppure è proprio quello che i truffatori vogliono.
In alcuni casi più sofisticati (spesso indicati come Wangiri 2.0), i numeri chiamanti vengono camuffati con tecniche di spoofing per sembrare italiani o simili a quelli dei nostri contatti, rendendo ancora più difficile distinguere la frode.
Il ruolo dei call center e dei sistemi automatici (Predictive Dialer)
Ma la truffa Wangiri non è l’unica spiegazione. Anzi, la maggior parte delle chiamate mute proviene da sistemi automatici usati nei call center. Qui entra in gioco la tecnologia dei dialer predittivi (predictive dialers).
Cosa sono i predictive dialer?
Si tratta di software avanzati in grado di:
Comporre automaticamente centinaia di numeri contemporaneamente.
Rilevare se la chiamata viene risposta da una persona reale (anziché una segreteria).
Connettere la chiamata all’operatore disponibile solo dopo che l’utente ha risposto.
Questi sistemi sono progettati per massimizzare l'efficienza: se un call center ha 10 operatori, il sistema può chiamare 50 numeri contemporaneamente per assicurarsi che almeno 10 persone rispondano e vengano subito gestite.
Il problema: over-dialing e chiamate senza operatore
Il punto critico è questo: se più persone rispondono contemporaneamente rispetto agli operatori disponibili, alcune chiamate restano "orfane". Non c’è un operatore disponibile per parlare, e quindi:
L’utente sente solo silenzio o un rumore di fondo.
Dopo pochi secondi, il sistema chiude la chiamata automaticamente.
Non è una truffa, ma una conseguenza diretta di una tecnologia configurata in modo troppo aggressivo.
Cosa dice la legge: il Garante e le chiamate mute
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali, già nel 2014, è intervenuto per cercare di regolamentare questo fenomeno.
I punti principali della normativa:
Massimo 3 chiamate mute ogni 100
I call center devono rispettare un limite massimo di 3 chiamate mute ogni 100 tentativi riusciti. Superare questa soglia è considerato comportamento molesto o scorretto.Obbligo del comfort noise
Durante la chiamata, anche se non c’è un operatore disponibile, l’utente non deve essere lasciato nel silenzio assoluto. Il sistema deve generare un suono di fondo (rumore ambientale artificiale, detto comfort noise) per far capire che si tratta di una chiamata gestita da una macchina — e non da un individuo sconosciuto o molesto.Divieto di nascondere l'identità del chiamante
È vietato utilizzare numeri anonimi o non identificabili per attività di telemarketing.
Purtroppo, il rispetto di queste regole non è sempre garantito, soprattutto da call center esterni all’Unione Europea.
Come difendersi: strumenti e buone pratiche
Le chiamate mute possono essere ridotte, se non eliminate, con una serie di azioni semplici ma efficaci:
1. Registro delle Opposizioni
È un servizio pubblico gratuito (https://www.registrodelleopposizioni.it/) che consente a cittadini e aziende di negare il consenso alle chiamate promozionali. È valido sia per numeri fissi che mobili.
Attenzione: non protegge da truffe o chiamate da numeri internazionali non registrati in Italia.
2. Bloccare i numeri sospetti
Quasi tutti gli smartphone (Android e iOS) offrono la funzione per bloccare i numeri indesiderati. Dopo una chiamata sospetta, è buona norma segnare e bloccare subito il numero.
3. Usare app anti-spam
Applicazioni come:
Truecaller
Hiya
Whoscall
Dov’è (su iOS)
utilizzano database aggiornati e segnalazioni comunitarie per identificare in tempo reale i numeri sospetti e bloccare le chiamate in automatico.
4. Segnalare al Garante o all’AGCOM
È possibile segnalare chiamate sospette, mute o truffaldine direttamente al Garante per la Privacy (www.garanteprivacy.it) o all’AGCOM (www.agcom.it). Le segnalazioni servono per monitorare il fenomeno e sanzionare gli operatori scorretti.
Risposte rapide alle domande più comuni
🔹 Una chiamata muta è sempre una truffa?
No. Spesso è un errore tecnico di un sistema automatico (call center).
🔹 Possono prelevare dati personali solo rispondendo?
No, la sola risposta non comporta la cessione di dati. Ma richiamare un numero sospetto sì.
🔹 Devo rispondere ai numeri sconosciuti?
Non necessariamente. Se non si aspettano chiamate importanti, è meglio ignorare numeri non noti e attendere eventuali messaggi vocali.
Dietro il silenzio, tecnologia poco etica
Le telefonate mute sono uno dei tanti effetti collaterali di un sistema di comunicazione automatizzato che ha messo l’efficienza al di sopra dell’esperienza dell’utente.
Che si tratti di una truffa Wangiri o di un algoritmo predittivo troppo spinto, il risultato è lo stesso: una sensazione di fastidio, confusione, e talvolta preoccupazione.
Capire cosa accade tecnicamente in questi casi è il primo passo per difendersi meglio. L’uso consapevole degli strumenti, l’accesso alle informazioni e la vigilanza delle autorità restano gli unici veri alleati dell’utente moderno.