Seclì celebra la memoria collettiva attraverso la sua Sagra
Ci sono feste che sono più di un’occasione per ritrovarsi, più di un semplice rito estivo scandito da musica e tavolate imbandite. Sono momenti in cui un’intera comunità riscopre se stessa, riconosce le proprie radici, riafferma la propria identità. È questo il senso profondo della Sagra te la carne te cavaddhru che torna, per la sua XXV edizione, nel cuore del borgo antico di Seclì il 22 e 23 agosto.
La presentazione dell’evento avverrà mercoledì 20 agosto, alle 11, a Palazzo Adorno di Lecce, alla presenza delle istituzioni locali: il presidente della Provincia, Stefano Minerva; il sindaco di Seclì, Andrea Finamore; il presidente della Pro Loco, Giancarlo Scarlino, insieme con la componente Cecilia Calsolaro e l’addetto stampa Sebastian Musardo.
Non è solo una sagra. È il racconto di una storia popolare che attraversa generazioni, con il gusto deciso della carne equina e l’inevitabile richiamo a “lu paninu cu li pezzetti”, simbolo gastronomico e culturale di Seclì. Un cibo che non è mai stato solo nutrimento, ma rito di comunità, memoria condivisa, orgoglio di un territorio che non ha paura di rivendicare la propria autenticità.
La Sagra te la carne te cavaddhru non si limita a essere un evento enogastronomico, ma diventa un atto collettivo di valorizzazione: un paese intero che si mobilita, volontari che preparano, cucinano, accolgono. Tutto perché quella tradizione resti viva e continui a essere tramandata. È così che una pietanza diventa testimonianza di appartenenza, vetrina per i visitatori e ponte tra passato e futuro.
Patrocinata dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Seclì, e promossa dalla Pro Loco locale con l’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (Unpli), la manifestazione rinnova il patto tra il Salento e le sue radici. Perché una sagra, quando è autentica, è sempre qualcosa di più: è un atto d’amore verso la propria storia.