Salvare le coste italiane: un’urgenza che non può attendere
di Antonio Bruno
C’è un’Italia che rischia di sparire sotto i nostri occhi. Non è un’esagerazione, ma la fotografia scattata da studiosi e istituzioni: le nostre coste arretrano, i nostri litorali si sgretolano, pezzi di paesaggio che appartengono alla memoria collettiva vengono divorati dal mare.
Il professor Roberto Tomasicchio, uno dei massimi esperti di erosione costiera, dalle colonne di un giornale locale, ci ricorda che senza interventi rapidi e coordinati perderemo porzioni intere di territorio. La Puglia, per esempio, è già tra le regioni più colpite: basti pensare al crollo della torre di Frassanito o all’erosione che ha ferito Torre dell’Orso. Non sono solo simboli del passato che si sgretola: sono campanelli d’allarme che parlano al presente.
Troppo spesso abbiamo pensato che bastassero opere improvvisate o piccoli interventi tampone. Non è così. Anzi, scelte frettolose hanno peggiorato la situazione, modificando le correnti, togliendo sabbia a una spiaggia per destinarla a un’altra, senza guardare all’equilibrio complessivo. La natura, invece, chiede rispetto e competenza.
Quello che serve – e Tomasicchio lo sottolinea – è una regia forte: una cabina di regia regionale, capace di coinvolgere i Comuni, la Guardia Costiera, persino i privati. Perché i sindaci, da soli, non hanno gli strumenti per affrontare una sfida che riguarda ambiente, turismo, economia. È una questione nazionale, eppure rischia di restare nelle pieghe della cronaca locale.
Eppure non mancano esempi positivi: il progetto per il tratto costiero di Lecce, frutto della collaborazione tra l’Università del Salento e la Fondazione CMCC, guarda avanti. Difese sommerse che non deturpano il paesaggio, praterie di Posidonia oceanica che rallentano la forza delle onde: la scienza e l’ingegno umano possono convivere con la bellezza.
E allora la domanda è sempre la stessa: vogliamo accorgerci di quello che accade solo quando sarà troppo tardi? Difendere le nostre coste non è solo un gesto tecnico, è un atto d’amore verso un Paese che vive di mare, turismo, paesaggio. Un Paese che rischia di smarrire se stesso.
Io credo che sia tempo di smettere di “tamponare” e iniziare a programmare, perché il mare non aspetta. E se non lo facciamo noi, nessuno lo farà al posto nostro.
Situazione della Puglia
La Puglia è la quinta regione italiana per erosione costiera secondo l’ultimo rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico.
L’erosione non va valutata solo con dati quantitativi (percentuali di arretramento della linea di riva), ma anche in funzione degli interventi attuati dalle amministrazioni.
Cause e criticità
Alcune regioni hanno adottato programmi pluridecennali con:
ripascimenti periodici,
opere rigide (dighe a scogliera, frangiflutti).
In Puglia:
l’erosione costiera è accentuata da uno sviluppo turistico balneare rapido,
scarse risorse pubbliche per la difesa della fascia costiera,
interventi difensivi inadeguati che hanno peggiorato la situazione (alterazioni di correnti, sottrazione di sedimenti).
Conseguenze: danni irreversibili (crollo della Torre di Frassanito, erosione a Torre dell’Orso).
Necessità di intervento
Serve una programmazione coordinata con:
un servizio unico regionale dedicato alla gestione costiera,
collaborazione tra Regione, Guardia Costiera, imprese balneari, e in alcuni casi privati.
I Comuni non hanno le risorse né la capacità di gestire il fenomeno in autonomia (limiti dei Piani Comunali di Coste - PCC).
Progetto Lecce – San Cataldo
Coinvolge: Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’UniSalento e Fondazione CMCC.
Area: tratto costiero tra San Cataldo e Vernole.
Studi preliminari: dati su moto ondoso, correnti, ricambio idrico.
Prevede:
nuove opere rigide sommerse (non impattanti sul paesaggio),
creazione di praterie di Posidonia oceanica, utili a dissipare energia ondosa e migliorare la stabilità costiera e la qualità ambientale.
Citazioni scientifiche pertinenti
ISPRA (2023). Rapporto sul Dissesto Idrogeologico in Italia. Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Pranzini, E., & Williams, A. T. (2021). Coastal Erosion and Protection in Europe. Routledge.
Tomasicchio, G. R., D'Alessandro, F., & Musci, E. (2013). "Long-term morphological evolution of protected sandy beaches in the Mediterranean environment." Ocean & Coastal Management, 77, 14–29.
European Environment Agency (2020). State of Nature in the EU: Results from reporting under the nature directives 2013-2018. EEA Report.
Bianchi, C. N., & Morri, C. (2000). "Marine biodiversity of the Mediterranean Sea: Situation, problems and prospects for future research." Marine Pollution Bulletin, 40(5), 367–376.
Infantes, E., Orfila, A., Simarro, G., Terrados, J., Luhar, M., & Nepf, H. (2012). "Effect of a seagrass (Posidonia oceanica) meadow on wave propagation." Marine Ecology Progress Series, 456, 63–72.
Harley, M. D., Turner, I. L., Short, A. D., & Ranasinghe, R. (2011). "A re-evaluation of coastal embayment rotation: The dominance of cross-shore versus alongshore sediment transport processes, Collaroy-Narrabeen Beach, southeast Australia." Journal of Geophysical Research: Earth Surface, 116(F4).
Bibliografia
ISPRA. (2023). Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia. Roma: Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Pranzini, E., & Williams, A. T. (2021). Coastal Erosion and Protection in Europe. Abingdon: Routledge.
Tomasicchio, G. R., D'Alessandro, F., & Musci, E. (2013). Long-term morphological evolution of protected sandy beaches in the Mediterranean environment. Ocean & Coastal Management, 77, 14–29.
European Environment Agency (2020). State of Nature in the EU: Results from reporting under the nature directives 2013-2018. Copenhagen: EEA.
Bianchi, C. N., & Morri, C. (2000). Marine biodiversity of the Mediterranean Sea: Situation, problems and prospects for future research. Marine Pollution Bulletin, 40(5), 367–376.
Infantes, E., Orfila, A., Simarro, G., Terrados, J., Luhar, M., & Nepf, H. (2012). Effect of a seagrass (Posidonia oceanica) meadow on wave propagation. Marine Ecology Progress Series, 456, 63–72.
Harley, M. D., Turner, I. L., Short, A. D., & Ranasinghe, R. (2011). A re-evaluation of coastal embayment rotation: The dominance of cross-shore versus alongshore sediment transport processes, Collaroy-Narrabeen Beach, southeast Australia. Journal of Geophysical Research: Earth Surface, 116(F4).