Reggia Nuragica di Barumini

la Reggia Nuragica di Barumini, in Sardegna, è  la più importante testimonianza esistente dell’antica civiltà nuragica.

Un sito di inestimabile valore storico e culturale, tanto che nel 1997 l’UNESCO lo ha riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Oggi però questo gioiello è in pericolo: il Governo potrebbe presto approvare un progetto per installare 17 pale eoliche, alte 200 metri, proprio di fronte al sito archeologico. Un intervento che avrebbe un impatto devastante sull’intero contesto paesaggistico e culturale della zona. Firma questo appello: ferma le pale eoliche, salva la Reggia Nuragica di Barumini.

GIORGIA MELONI E IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEVONO RESPINGERE IL PROGETTO DELLE 17 PALE EOLICHE ALTE 200 METRI DAVANTI AL PIU’ IMPORTANTE SITO NURAGICO DEL MONDO

Il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri devono respingere, senza perdere ulteriore tempo, il progetto denominato “Luminu”, che prevede la realizzazione di un impianto eolico da 17 pale da 200 metri l’una da posizionare davanti alla Reggia Nuragica di Barumini, presentato dalla società GRV Wind Sardegna 6 S.r.l. e che riguarda i Comuni di  Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca (SU), e per le opere di connessione anche i comuni di Genoni, Gesturi e Nuragus.

Da oltre un anno giace a Palazzo Chigi, in attesa di una decisione dell’esecutivo, il devastante progetto eolico che rischia di distruggere per sempre uno dei compendi archeologico-paesaggistici più importanti del mondo.

È semplicemente inspiegabile il motivo per il quale il Consiglio dei Ministri e la sua Presidente non abbiano ancora rigettato tale progetto oggetto di questa petizione.

L’approvazione o meno del progetto risulta essere sottoposto ad un  “Procedimento in corso presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri” in quanto il Ministero della Transizione Ecologica aveva chiesto di rimettere alla valutazione del Consiglio dei ministri, ai sensi dell’articolo 5, comma 2, lettera c-bis), della legge 23 agosto 1988 n. 400, per risolvere il contrasto emerso fra lo stesso Dicastero e il Ministero della Cultura, in merito alla conclusione del predetto procedimento di VIA del progetto.

La norma richiamata recita:

2. Il Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 95, primo comma, della Costituzione:

c-bis) può deferire al Consiglio dei Ministri, ai fini di una complessiva valutazione ed armonizzazione degli interessi pubblici coinvolti, la decisione di questioni sulle quali siano emerse valutazioni contrastanti tra amministrazioni a diverso titolo competenti in ordine alla definizione di atti e provvedimenti;

Si chiede in tal senso che il Presidente e il Consiglio dei Ministri provvedano rapidamente a respingere il progetto considerato che la decisione dell’Esecutivo ha carattere meramente politico e discrezionale e non può in alcun modo procrastinarsi oltre lasciando l’intera Sardegna sotto attacco, con un così elevato potenziale devastante per identità, paesaggio, ed economia dell’Isola.

In tal senso si chiede che si tenga conto: 

  • La Reggia Nuragica, nell’area Archeologica Su Nuraxi, nel territorio comunale di Barumini rappresenta da sempre la più importante fra le testimonianze della grande civiltà nuragica della Sardegna.

  • L’area archeologica Su Nuraxi, scoperta e portata alla luce nel corso degli anni ‘50, durante gli scavi condotti dal grande archeologo, il Sardus Pater, Giovanni Lilliu, nel 1997, è stata riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’umanità.

  • Finora in tutta l’isola sono stati censiti oltre 7000 nuraghi (fra torri singole e nuraghi complessi) e nel territorio di Barumini ne compaiono circa una trentina. Su Nuraxi è certamente il più rappresentativo dei nuraghi complessi, ossia costituiti da più di una torre. 

  • La loro costruzione in Sardegna avviene principalmente tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente con funzione strettamente militare; molto simili ai castelli medievali, pur essendo più antichi di quasi 3000 anni, servivano, infatti, per difendere il territorio circostante.

  • Su Nuraxi presenta una stratificazione culturale di oltre 2000 anni, cioè dal 1500 a.C. al VII sec. dopo Cristo. 

  • La Soprintendenza del Pnrr, a tal proposito, ha fatto rilevare elementi decisivi, incontrovertibili e insuperabili che si richiamano sinteticamente:

  • A tal riguardo si deve evidenziare la presenza, entro il raggio di 3 km dall’impianto, di ben 25 beni paesaggistici (di natura archeologica ed architettonica) costituenti l’assetto storico-culturale del PPR; la presenza dell’area del “Castello medievale di Las Plassas”, distante 2,43 km e dichiarata di notevole interesse pubblico con DM 09/05/1975 nonché bene dichiarato di interesse culturale, per il quale le tabelle dello SIA riportano un indice di intensità percettiva potenziale pari a 4 (alta) con potenziale visibilità di tutte le 17 pale;

  • Si deve ancora evidenziare che il principale sito di interesse storico culturale censito nel territorio è il Complesso archeologico di “Su Nuraxi” a Barumini, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1997, il più iconico monumento della Sardegna, oltre che bene paesaggistico ai sensi del citato art. 143 del Codice, la cui posizione a circa 3,7 km dall’impianto, con la risultanza di un indice di visibilità pari a 4 (alta) e visibilità di tutte le 17 pale, non può certo dirsi immune da “interferenza diretta”;

  • Si aggiungano i sopraelencati beni culturali tutelati ai sensi del Codice entro l’area dei 3 km dall’impianto.

  • Circa le aree interessate dalle “potenziali criticità tecnico-ambientali” dell’impianto, si ritiene che il “preminente valore paesaggistico”, già di sopra descritto, sia ulteriormente costituito dalla peculiarità storico insediativa del contesto e dalle sue numerosissime testimonianze materiali che lo sostanziano in un paesaggio archeologico.

  • È evidente che lo SIA non ha valutato adeguatamente la capacità del contesto, sotto il profilo delle esternalità paesaggistiche e culturali, di assorbire un impianto eolico di grande taglia localizzato nel mezzo di un paesaggio archeologico, tra i più significanti ed iconici della Sardegna, sul quale i 17 aerogeneratori alti 200 m si impongono come corpi estranei e sovradimensionati.

E’ eloquente ed esaustivo il parere espresso dalla Soprintendenza speciale per il PNRR:

  • per quanto di competenza, esprime parere tecnico istruttorio negativo alla pronuncia di compatibilità ambientale relativamente al Progetto per la costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica, denominato “LUMINU", costituito da 17 aerogeneratori, ciascuno di potenza nominale pari a 6,6 MW, per una potenza complessiva di 112,2 MW e delle opere di connessione alla RTN - Progetto Definitivo, da focalizzarsi nei comuni di Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca, Genoni, Gesturi e Nuragus della provincia del Sud Sardegna.

Tale progetto costituirebbe a tutti gli effetti un immenso e insanabile sfregio alla grande Civiltà del Popolo Sardo;

per questa ragione si chiede che:

1)    il Presidente e il Consiglio dei Ministri adottino ai sensi delle norme richiamate in premessa urgente delibera di rigetto del progetto e della relativa valutazione d’impatto ambientale del Progetto denominato “Luminu” presentato dalla società GRV Wind Sardegna 6 S.r.l. e che riguarda i Comuni di  Barumini, Escolca, Gergei, Las Plassas, Villanovafranca (SU), e per le opere di connessione anche i comuni di Genoni, Gesturi e Nuragus;

2)    analoga deliberazione venga adottata per le decine di progetti, all’esame della Presidenza del Consiglio dei Ministri in base alla medesima norma richiamata sul dissenso tra organi dello Stato, che costituiscono anch’essi grave danno per il paesaggio, l’identità storica e ambientale della Sardegna;

3)    il Presidente della Regione partecipi alla seduta del Consiglio dei Ministri in relazione alle deliberazioni sui progetti richiamati ai punti 1 e 2, ai sensi dello Statuto Regionale della Sardegna, che al  Titolo VI - Rapporti fra lo Stato e la Regione - Articolo 47 prevede che il Presidente della Regione “interviene alle sedute del Consiglio dei Ministri, quando si trattano questioni che riguardano particolarmente la Regione”;


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