Puglia: i soldi pubblici non sono rendita, ma sviluppo. Basta sprecarli sulle imprese fantasma
Di Antonio Bruno
Ogni anno lo stesso copione. La Politica Agricola Comune apre i rubinetti e i fondi pubblici scorrono, puntuali, verso gli agricoltori. Il 16 ottobre 2025 AGEA ha erogato 98,2 milioni di euro in Puglia: sembrerebbe una cifra consistente, ma basta fare due conti per capire l’inganno. Con 75.386 imprese agricole attive, ogni azienda riceve appena 1.026 euro di aiuti diretti e 277 euro di sviluppo rurale. Totale: 1.303 euro a impresa.
Uno stipendio da fame che non cambia nulla. Non rinnova macchinari, non crea filiere sostenibili, non frena lo spopolamento delle campagne interne. Quei soldi finiscono per essere pura rendita, dispersa tra migliaia di microcontributi che non producono crescita, non generano lavoro, non stimolano innovazione. È il sistema perfetto della mediocrità: i soldi dei cittadini passano di mano in mano e spariscono senza lasciare traccia.
C’è un’alternativa, ed è semplice: concentrare le risorse in un Ente pubblico regionale per l’agricoltura, capace di programmare investimenti reali, strategici e misurabili. Con gli stessi 98 milioni di euro si potrebbero finanziare infrastrutture, tecnologia sostenibile, filiere locali e progetti di resilienza climatica. Ogni euro avrebbe un impatto reale, misurabile, trasformando la rendita in sviluppo concreto.
La domanda è: vogliamo continuare a disperdere risorse pubbliche per un beneficio marginale e individuale, o vogliamo che quei soldi diventino motore di futuro per la Puglia? Il modello attuale è vecchio, inefficace, ideologico nella sua mediocrità. La Puglia non ha bisogno di elemosine, ha bisogno di una strategia.
Ogni anno che passa senza un ente pubblico regionale è un anno perso. Ogni euro distribuito come oggi è un euro che alimenta rendite invisibili, mentre le imprese vere chiudono: nel 2023 sono sparite 2.233 aziende agricole. È questo il prezzo della dispersione.
Se vogliamo cambiare davvero, serve coraggio politico: mettere fine alla logica dei micro-aiuti e creare un soggetto pubblico forte, competente, capace di trasformare la Puglia agricola da laboratorio di rendita a modello di sviluppo reale. Il tempo delle mezze misure è finito. La Puglia merita di più.
💥 Puglia, i soldi dei cittadini spariscono nella rendita: ogni impresa riceve solo 1.303 euro
La foto della realtà agricola pugliese
98,2 milioni €: fondi PAC destinati alla Puglia il 16 ottobre 2025.
75.386 imprese agricole attive: -2,9% rispetto al 2022, con 2.233 aziende perse in un anno.
Aiuti medi per impresa:
Aiuti diretti: 1.026 €
Sviluppo rurale: 277 €
Totale PAC per impresa: 1.303 €
Il problema: rendita dispersa
I soldi vengono frammentati in micro-contributi: effetto minimo sulla crescita reale.
Nessuna infrastruttura, nessuna innovazione tecnologica significativa.
Le aree interne e le filiere locali continuano a spopolarsi e indebolirsi.
La soluzione: un ente pubblico regionale
Un soggetto unico, strategico e competente, che concentri le risorse.
Gli stessi 98 milioni potrebbero finanziare:
Irrigazione intelligente e sistemi sostenibili
Meccanizzazione e tecnologie innovative
Valorizzazione dei prodotti locali e delle filiere agroalimentari
Progetti di resilienza contro spopolamento e cambiamenti climatici
Perché è urgente
Ogni euro disperso oggi è un euro perso per lo sviluppo reale della Puglia.
Il modello attuale trasforma il denaro pubblico in rendita invisibile.
Senza coraggio politico, altre imprese chiuderanno e il settore agricolo regionale continuerà a contrarsi.
Conclusione
La Puglia non ha bisogno di elemosine. Ha bisogno di strategie concrete, investimenti mirati e un ente pubblico forte che trasformi la rendita in sviluppo reale. Ogni anno che passa senza cambiamento è un anno perso.