Minacce di morte a Emiliano

Dopo lo stop ai rapporti con Israele: il governatore denuncia, possibile scorta in arrivo

Due messaggi su Instagram con insulti e intimidazioni sono stati inviati al presidente della Regione Puglia, che ha denunciato alla Questura. Il caso al vaglio di Digos e Polizia postale dopo la rottura con il governo Netanyahu per la guerra a Gaza. Emiliano: «Non arretreremo di un millimetro»

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricevuto minacce di morte tramite social media dopo la decisione, resa nota nei giorni scorsi, di interrompere i rapporti istituzionali con il governo israeliano in segno di protesta per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. In particolare, due messaggi privati sono stati recapitati sul suo profilo Instagram da un account anonimo che lo ha definito «nazista» e «sionista», scrivendo frasi come: «Faremo saltare in aria te e quella Regione di m…».

Il governatore ha sporto immediata denuncia in Questura, allegando gli screenshot delle minacce, ricevute tra lunedì e martedì. Le indagini sono ora in mano alla Digos e alla Polizia postale, che stanno cercando di risalire all’identità dell’autore e di valutare la reale pericolosità della minaccia. Il caso sarà discusso nei prossimi giorni dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che potrebbe disporre misure di protezione a tutela di Emiliano.

Il presidente ha commentato con fermezza l’accaduto, ricordando di essere da anni nel mirino della criminalità organizzata: «Sono abituato da molto tempo alle minacce di morte e ai tentativi di attentato da parte della Sacra Corona Unita, che ha più volte provato a fermare la mia attività antimafia». Ma, ha aggiunto, «sono sconcertato dal fatto che una nostra iniziativa civile e non violenta per chiedere la fine di quella che consideriamo una pulizia etnica abbia scatenato reazioni così estreme».

Emiliano ha voluto ribadire che la sua posizione non è contro il popolo israeliano, ma contro il governo Netanyahu e le sue scelte politiche in merito al conflitto: «Non abbiamo nulla contro Israele come nazione o contro i suoi cittadini. Ma non possiamo tacere davanti alla strage di civili inermi a Gaza. Continueremo a chiedere con forza una pace giusta e duratura, che consenta la convivenza pacifica di due popoli e due Stati sulla stessa terra».

Il governatore ha inoltre sottolineato come sia fondamentale non confondere la solidarietà verso il popolo palestinese con il sostegno a organizzazioni terroristiche: «Bisogna impedire che atti criminali come quello del 7 ottobre vengano strumentalizzati da Hamas. Allo stesso tempo, la nostra lotta per i diritti e la dignità dei civili non si fermerà per paura delle minacce».

La presa di posizione della Regione Puglia è stata la prima a livello nazionale, seguita da altri enti locali come l’Emilia-Romagna. La decisione ha avuto eco anche sui media internazionali, tra cui l’emittente Al Jazeera, che ha dato ampio risalto alla rottura ufficiale dei rapporti con Tel Aviv da parte di una Regione italiana.

Ora, però, la sicurezza del presidente potrebbe essere rafforzata, mentre proseguono gli accertamenti per risalire agli autori dei messaggi minatori.

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Emiliano dopo minacce ricevute

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