Merito e competenze: la rivoluzione educativa di Annatonia Margiotta parte da Lecce

di Davide Tommasi

Un manifesto pedagogico per riscrivere il futuro: il nuovo libro di Annatonia Margiotta invita a ripensare meritocrazia, giustizia sociale e responsabilità educativa partendo dalle scuole e dalla cultura.

Una rivoluzione culturale che affonda le sue radici nell’educazione, nell’etica pubblica e nella giustizia sociale. Questo il cuore del nuovo volume di Annatonia Margiotta, “Valorizzare Merito e Competenze. Gli obiettivi di un’onirica Agenda Onu 2080”, edito da Edizioni dal Sud, presentato oggi a Lecce durante una partecipata conferenza stampa ospitata e patrocinata dalla Provincia.

Pedagogista, mediatrice familiare, fondatrice di associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, Margiotta propone un testo che è insieme narrazione, riflessione e manifesto. Il volume è rivolto a chi educa – genitori, insegnanti, operatori pubblici – ma anche a chi decide: politici, intellettuali e amministratori. Al centro, l’urgenza di un nuovo paradigma educativo che metta al centro competenze, trasparenza, impegno e responsabilità.

Alla presentazione hanno preso parte, insieme all’autrice, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il consigliere provinciale Paolo Greco, l’assessora regionale alla Cultura e alla legalità Viviana Matrangola, la presidente della Commissione Pari Opportunità Anna Toma e, in collegamento da remoto, il vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio.

Cultura del merito, non del privilegio

“La legalità, la competenza, il merito sono strettamente legati al concetto di pari opportunità – ha affermato Anna Toma – ed è proprio questo il cuore del libro di Margiotta: un testo che dovrebbe entrare nelle scuole come manuale di cittadinanza attiva”.

Viviana Matrangola ha sottolineato l’urgenza di un cambio di rotta: “Dobbiamo sostituire la cultura del favore con quella del diritto. Valorizzare il merito significa restituire senso al bene comune. Essere equi non vuol dire trattare tutti allo stesso modo, ma offrire a ciascuno ciò di cui ha bisogno per crescere e contribuire”.

Il consigliere Paolo Greco ha elogiato il lavoro dell’autrice, definendolo “coraggioso e necessario in un momento storico in cui il concetto stesso di merito è spesso distorto e piegato a logiche di potere”.

Un sogno pedagogico per il futuro

Il volume si articola in due parti. Nella prima, “Il sogno”, l’autrice costruisce un racconto allegorico in cui un saggio dialoga con personaggi che incarnano il tessuto sociale – docenti, imprenditori, giovani, studenti, NEET – per affrontare il tema della meritocrazia autentica. Un sistema che valorizzi le competenze reali e le soft skills, in contrasto con la “cultura del privilegio” e il nepotismo.

A ostacolare questo percorso, nel testo, compaiono gli “Esecutori del Vuoto”: figure simboliche che rappresentano le resistenze sistemiche al cambiamento. Apparati burocratici, poteri consolidati, logiche clientelari: nemici silenziosi ma radicati, che alimentano la stagnazione, la fuga di cervelli e l’inefficienza.

Non mancano però proposte concrete: dal reclutamento basato su criteri trasparenti, alla promozione di modelli di valutazione oggettiva, fino all’inserimento del tema nella futura Agenda ONU 2080.

Dall’utopia all’azione concreta

Nella seconda parte del libro, “Dal sogno alla realtà”, Margiotta affronta il tema dal punto di vista pedagogico. Attraverso una critica puntuale al modello neoliberale di meritocrazia – spesso utilizzato per giustificare disuguaglianze strutturali – l’autrice propone una visione più giusta e inclusiva, fondata sull’equità e sulla dignità.

Il merito, in questa visione, non è una gara tra pochi, ma una responsabilità collettiva. Non si misura solo con numeri o performance, ma con l’impegno, la trasparenza e la capacità di costruire comunità solidali.

L’autrice ribadisce anche l’importanza dell’educazione precoce all’etica pubblica e della responsabilità degli adulti nel costruire modelli alternativi. “Perché – come scrive – senza adulti etici, non ci saranno mai giovani etici”.

Un’opera corale

Il libro si apre con una prefazione di Salvatore Patera, che ne inquadra il valore all’interno del pensiero pedagogico critico. Arricchiscono il testo interviste a figure simbolo dell’impegno civile italiano, tra cui Don Luigi Ciotti, Franco La Torre, Vincenzo Nibali e Pierpaolo Romani.

“Valorizzare Merito e Competenze” non è solo un libro: è una chiamata all’azione. Un invito, rivolto a educatori, cittadini e istituzioni, a costruire una società in cui ciascuno possa trovare spazio per esprimere il proprio valore. Non per privilegio, ma per diritto.




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