Impianti fotovoltaici, sostenibilità e regole: ecco come accedere alle agevolazioni del “Parco Agrisolare”
di Antonio Bruno
Nel mondo dell’agricoltura, il futuro è già qui e si chiama fotovoltaico. Il nuovo Regolamento Operativo del “Parco Agrisolare”, aggiornato a ottobre 2025, non è solo un insieme di norme: è la bussola per chi vuole investire in energia pulita e sostenibile nel settore agricolo e agroindustriale, approfittando degli incentivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Ma cosa deve fare un imprenditore agricolo, o chi lo assiste, per accedere ai contributi pubblici? E quali sono i documenti-chiave che potrebbero sembrare oscuri, ma sono in realtà i pilastri di una progettazione trasparente ed efficace?
Uno di questi è il Report simulazione PVGIS. Dietro questa sigla si nasconde uno strumento europeo che, usando dati climatici e tecnici dettagliati, stima quanta energia produrrà il nostro impianto fotovoltaico in base a dove verrà installato. È un po’ come avere la previsione meteo per la produttività energetica: ci dice quanto sole c’è, come sono posizionati i pannelli e quindi ci aiuta a capire quanto risparmieremo e quanto sarà green la nostra fattoria.
Poi c’è la Dichiarazione rispetto principio DNSH – Do No Significant Harm – che tradotto significa: “Non arrecare un danno significativo”. Un principio al cuore della nuova Europa: ogni progetto deve garantire che non si stanno causando danni rilevanti agli ecosistemi, alle risorse naturali, all’acqua o alla biodiversità. È la condizione per ottenere fondi pubblici, e non è solo una formalità. Serve accompagnare ogni domanda con una dichiarazione ufficiale, allegando dati e relazioni che attestano l’impatto ambientale positivo o almeno neutrale dell’intervento.
Il manuale operativo del Parco Agrisolare che ho elaborato e che fornirò ai soci dell’Adaf – un vero e proprio vademecum – guida passo passo dalla compilazione della domanda online sul portale GSE, all’invio di tutta la documentazione, fino alla rendicontazione finale dei lavori, passando per procedure specifiche: invio delle bollette, relazioni tecniche, titoli autorizzativi e dichiarazioni ambientali.
Per chi assiste i clienti, la chiave è facilitare la raccolta dei dati, semplificare la burocrazia e assicurarsi che tutto sia conforme alle norme. Non solo per evitare errori, ma per costruire un’azienda davvero competitiva e sostenibile.
In fondo, energia pulita e rispetto dell’ambiente non sono più solo slogan: sono procedure concrete, da seguire con competenza e passione. Con gli strumenti giusti, anche la transizione energetica si fa “a prova di agricoltore”.
Antonio Bruno, giornalista e divulgatore di innovazione