Il Punto sulla Postura: Consigli Clinici e Terapie

Appuntamento con il fisioterapista – Rubrica di Davide Tommasi, con il contributo del Dott. Stefano Tommasi

Cause, disturbi associati e strategie fisioterapiche evidence-based

Ogni mercoledì vi accompagniamo in un viaggio alla scoperta della salute del corpo, con consigli pratici e spiegazioni basate sull’evidenza scientifica. Oggi parleremo di un tema che riguarda molti di noi: la postura.

In particolare, ci concentreremo sulla postura “in chiusura”, quella caratterizzata da testa e spalle in avanti. Cosa significa davvero? Perché succede? E soprattutto, come la fisioterapia può aiutare a migliorare il benessere e prevenire disturbi associati.

La postura in chiusura non compare dal nulla: è il risultato di abitudini quotidiane, ore trascorse al computer o con lo smartphone e schemi motori ripetuti giorno dopo giorno. Non sempre provoca dolore immediato, ma può contribuire a tensioni cervicali, rigidità scapolare, mal di testa e senso di affaticamento.

Nei prossimi paragrafi scopriremo quanto è diffusa questa postura, quali sono le cause principali, chi è più a rischio e quali disturbi può generare. Infine, vi mostreremo come la fisioterapia può intervenire in modo efficace, con esercizi mirati, mobilità, terapia manuale ed educazione ergonomica.Postura “in chiusura”: testa e spalle in avanti
(Cosa significa davvero e come la fisioterapia può aiutare)

La postura “in chiusura”, caratterizzata da testa in avanti e spalle arrotondate, è una delle condizioni più frequenti che osservo in studio. È quel modo di stare seduti o in piedi in cui il capo avanza rispetto al busto, le spalle cadono leggermente in avanti e il torace tende a chiudersi. Non sempre provoca dolore, ma può contribuire a disturbi cervicali, tensioni scapolari, mal di testa e senso di affaticamento.

Questa postura non nasce all’improvviso: è il risultato di abitudini quotidiane, lavori sedentari e schemi motori ripetuti giorno dopo giorno.

Quanto è diffusa questa postura?

La presenza di testa e spalle in avanti è sorprendentemente comune. Più tempo trascorriamo davanti a computer, smartphone e tablet, maggiore è la tendenza a “collassare” in avanti. Alcuni studi mostrano una prevalenza significativa tra studenti, lavoratori al computer e chi utilizza dispositivi digitali per molte ore al giorno. Non è raro che queste abitudini influenzino in modo evidente l’allineamento di collo, spalle e colonna toracica.

Perché accade? Le principali cause

Le cause sono generalmente multifattoriali, ma possiamo riassumerle così:

  • Ergonomia inadeguata: schermo troppo basso, seduta profonda, telefono tenuto all’altezza del petto. Basta poco per spingere la testa in avanti e far cadere le spalle.

  • Debolezza e squilibri muscolari: i muscoli profondi del collo spesso risultano deboli, mentre trapezio superiore, levator scapulae e pettorali tendono a essere più rigidi.

  • Ipercifosi toracica e rigidità: una colonna toracica meno mobile o più curva rende più difficile mantenere il busto aperto e le spalle allineate.

  • Sedentarietà e stile di vita: poche pause, scarsa attività fisica e molte ore seduti facilitano una postura “chiusa”.

Chi è più a rischio?

Chi trascorre molte ore davanti al computer o allo smartphone, chi svolge lavori sedentari, chi ha un tono muscolare poco allenato o compie movimenti ripetitivi del cingolo scapolare. Anche età e fattori individuali possono aumentare la predisposizione.

Quali disturbi può causare?

La postura in chiusura non provoca sempre sintomi evidenti, ma può aumentare il carico su alcune strutture e favorire:

  • Dolore cervicale e rigidità

  • Tensioni muscolari su trapezio superiore e zona scapolare

  • Cefalee di tipo tensivo

  • Affaticamento e difficoltà a mantenere la posizione eretta

  • In alcune persone, alterazioni della meccanica scapolo-omerale e del respiro

L’associazione tra postura e dolore non è assoluta: non tutte le persone con questa postura manifestano problemi. Tuttavia, chi già presenta disturbi cervicali può riscontrare correlazioni significative.

Come interviene la fisioterapia?

L’obiettivo non è “raddrizzare” la postura forzatamente, ma ripristinare equilibrio, forza, mobilità e controllo. Gli studi mostrano che i programmi multimodali — esercizi mirati, educazione ergonomica e terapia manuale quando necessario — sono i più efficaci.

1. Esercizi di attivazione cervicale profonda
Chin tuck e progressioni per i muscoli profondi del collo migliorano il controllo della testa nello spazio e riducono la postura avanzata.

2. Rinforzo dei muscoli scapolari
Esercizi per romboidi, trapezio medio e inferiore, retrazione scapolare e row elastico aiutano a “riaprire” il torace.

3. Stretching dei pettorali
Allungamenti semplici alla porta o con appoggi laterali riducono la retrazione anteriore e favoriscono un assetto bilanciato.

4. Mobilità toracica
Movimenti di estensione toracica (con foam roller o in posizione seduta) migliorano la capacità di mantenere il busto aperto.

5. Terapia manuale
Mobilizzazioni cervicali e toraciche, tecniche sui tessuti molli e lavoro mirato possono ridurre dolore e facilitare l’esecuzione corretta degli esercizi. La combinazione di esercizio + terapia manuale è più efficace del singolo approccio.

6. Educazione ed ergonomia
Piccole modifiche quotidiane fanno una grande differenza:

  • Schermo all’altezza degli occhi

  • Pause attive ogni 20–30 minuti

  • Smartphone sollevato, non guardato “dall’alto”

  • Seduta più verticale e supporto lombare quando serve

Quanto tempo serve?

I programmi di 6–12 settimane, con esercizi regolari e personalizzati, sono generalmente sufficienti per ottenere miglioramenti evidenti. La costanza è l’aspetto determinante.

La postura in chiusura è molto diffusa nella vita moderna. Non va demonizzata, ma compresa: è il risultato di abitudini e non un difetto.
La fisioterapia offre strumenti concreti per migliorare forza, mobilità e controllo, riducendo dolore e favorendo una maggiore apertura, libertà di movimento e benessere quotidiano

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