Frigole e la propaganda elettorale del centrodestra
Finalmente a Frigole si potrà ripristinare la legalità nella Darsena
Ci sono 3.150.000 euro, già ottenuti con il CIS per realizzare un punto d’ormeggio a Frigole con posti barca e parcheggi, servizi di rimessaggio, elettricità, acqua e carburante, ma finora tutto è stato bloccato da un contenzioso che giunto al Consiglio di Stato ha dato definitivamente ragione all’amministrazione Salvemini e alle sue scelte. Finalmente a Frigole si potrà ripristinare la legalità nella Darsena sgombrando le aree pubbliche, tutt’ora utilizzate senza titolo, per la loro restituzione al Comune.
A chi ha giovato la guerra sulla Darsena di Frigole e San Cataldo? Solo al centrodestra, che mentendo spudoratamente alla Città ha avuto quel pugno di voti in più per vincere le elezioni. Nessun vantaggio per i cittadini che hanno visto tradite le promesse e ritardati i progetti nonostante roboanti dichiarazioni di presunti risultati ottenuti.
Le Darsene delle marine leccesi sono state l’arena della campagna elettorale animata da colpi bassi e menzogne. Decisivo, per il successo elettorale del centrodestra, il voto di Frigole. I residenti sono stati abbagliati con promesse di riqualificazione e valorizzazione del lungomare, nonché da una narrazione fortemente critica nei confronti della gestione comunale precedente, accusata di immobilismo e opacità.
Il Consiglio di Stato è stato netto, nella sua decisione, riconoscendo – con motivazioni che parlano di “piena legittimità, coerenza e trasparenza” – la legittimità delle scelte compiute dalla passata amministrazione, in merito alla gestione dell’area portuale.
Ci auguriamo che la giustizia amministrativa abbia messo la parola fine, ma – nei fatti – resta un’eredità pesante. Il lungo contenzioso si è mosso su un crinale scivoloso: da un lato la gestione del demanio marittimo e l’uso pubblico dell’area portuale, dall’altro un’interpretazione urbanistica della darsena che ha lasciato spazio a ricorsi, varianti, interrogazioni e sospetti. Il tutto aggravato da una campagna mediatica e politica in cui la vicenda è stata piegata – spesso senza pudore – alle necessità della propaganda.
La vicenda del porticciolo di Frigole resta, al netto delle sentenze, un nodo politico e simbolico irrisolto. Le imbarcazioni dovranno andarsene, come richiesto. Ma dove andranno? E soprattutto, chi si assumerà la responsabilità di spiegare ai cittadini – ora disillusi, ora divisi – perché dopo anni di promesse, lo specchio d’acqua di Frigole continua a riflettere più polemiche che progresso?
Nel frattempo, il centrodestra tace o forse, come troppo spesso accade, si volta dall’altra parte, in attesa della prossima campagna elettorale da combattere a colpi di slogan. E di darsene.
Come consiglieri comunali abbiamo sempre spiegato le ragioni delle nostre scelte, ma in cambio abbiamo ricevuto una campagna sistematica di aggressione politica, con attacchi strumentali anche da chi, pur conoscendo la verità, ha preferito cavalcare la menzogna per qualche voto in più.
I consiglieri di minoranza:
Christian Gnoni
Antonio De Matteis
Giovanni Occhineri
Andrea Fiore
Marco De Matteis