“COLTIVAITALIA” Le parole del Ministro Lollobrigida tra numeri, ambizioni e realtà
Ci sono dichiarazioni che meritano di essere ascoltate due volte: la prima per ciò che dicono, la seconda per ciò che non dicono. Le affermazioni del Ministro Lollobrigida sull’agricoltura appartengono a questa categoria.
Perché dietro miliardi e slogan come “sovranità alimentare” c’è un settore, quello agricolo italiano, che ha radici profonde ma rami sempre più fragili.
1. I miliardi sull’agricoltura
Il ministro parla di un miliardo in più, oltre agli 11 già spesi. È vero, l’Italia riceve miliardi dalla Politica Agricola Comune europea, ma – numeri alla mano – Francia e Germania investono più di noi.
Qui sorge la domanda: non basta dire “mettiamo soldi”, bisogna chiedersi come li spendiamo. La Spagna, ad esempio, ha usato i fondi per colmare il divario Nord-Sud. Noi, invece, rischiamo di tenere il freno tirato, tra burocrazia e lentezza progettuale.
2. Sovranità alimentare o indipendenza retorica?
Ridurre le importazioni di carne bovina è un obiettivo sensato: importiamo il 40% del fabbisogno. Ma un bonus una tantum di 300 milioni non basta a risolvere un problema strutturale.
La Francia ha costruito la propria autosufficienza in dieci anni con un piano organico. Noi, al momento, diamo incentivi ma non costruiamo una strategia. E senza una filiera forte – genetica, logistica, trasformazione – rischiamo di rincorrere senza mai arrivare.
3. L’olivo ferito dalla Xylella
Investire 300 milioni nel settore olivicolo è necessario. Ma parlare di “riconversione” come se fosse una scorciatoia è pericoloso. La Spagna ha combattuto la Xylella con varietà resistenti e sistemi di monitoraggio avanzati, impiegando anni per vedere risultati.
In Italia, arriviamo sempre un passo dopo. E l’olio, simbolo della nostra identità, rischia di diventare un prodotto importato anziché un orgoglio nazionale.
4. Agricoltura e giovani: un amore che non decolla
Che i nostri agricoltori siano tra i più anziani d’Europa è un fatto noto: età media 65 anni. Il comodato gratuito della terra è una bella idea, ma se il giovane poi deve affrontare un labirinto di pratiche, spesso rinuncia.
Altrove, come in Olanda o Portogallo, danno sgravi fiscali e formazione high-tech. Noi, invece, offriamo terra ma non un ecosistema che permetta ai giovani di viverci, e non solo sopravvivere.
5. Digitalizzazione: il futuro che tarda ad arrivare
Parlare di agricoltura 4.0 è affascinante: sensori, intelligenza artificiale, automazione. Peccato che siamo al 12° posto in Europa. La Germania ha già aziende “intelligenti” e Israele investe cinque volte di più nella ricerca agricola.
Serve una visione ampia, non solo qualche esperimento isolato.
Conclusione
Il ministro dice molte cose giuste: la necessità di ridurre le importazioni, il ricambio generazionale, la digitalizzazione. Ma spesso mancano due ingredienti essenziali: un piano a lungo termine e un’idea di sistema, non solo di sussidio.
Se vogliamo un’agricoltura davvero sovrana, dobbiamo guardare all’Europa non come a un bancomat, ma come a un laboratorio da cui imparare. E ricordare che la terra non è solo economia, ma cultura, paesaggio, identità.
Come direbbe un vecchio contadino: “I campi non si coltivano coi proclami, ma con le mani”.
Analisi delle dichiarazioni del Ministro Lollobrigida
Ecco una valutazione punto per punto delle affermazioni del ministro, confrontate con la letteratura scientifica e casi di studio internazionali.
Autore: Antonio Bruno
Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce
1. Investimenti nel settore agricolo
Citazione:
"Arriviamo ad investire nel settore agricolo 1 miliardo di euro di risorse aggiuntive rispetto agli 11 miliardi già investiti in questi anni... il governo che più di ogni altro in termini assoluti ha investito risorse sul settore agricolo."
Verifica:
Correttezza parziale. L’Italia è tra i maggiori beneficiari della PAC (Politica Agricola Comune) dell’UE, con circa 6-7 miliardi/anno di fondi diretti (fonte: Commissione Europea, 2023).
Tuttavia, altri Paesi come Francia e Germania investono di più in termini assoluti (Francia: ~9 miliardi/anno). L’Italia è al 3° posto in UE per fondi PAC.
L’efficacia dipende da come i fondi sono spesi. Ad esempio, la Spagna ha ridotto il divario Nord-Sud con investimenti mirati in innovazione (fonte: OECD Agricultural Policy Review, 2022).
2. Sovranità alimentare e dipendenza dalle importazioni
Citazione:
*"Oggi importiamo circa 1,3 milioni di capi di bovini l’anno... 300 milioni serviranno a incentivare la linea Vacca-Vitello per ridurre la dipendenza."*
Verifica:
Corretto. L’Italia importa il 40% della carne bovina (fonte: ISMEA, 2023).
Tuttavia, l’autosufficienza richiede politiche strutturali, non solo incentivi una tantum. Esempio: la Francia ha ridotto le importazioni del 30% in 10 anni con un piano pluriennale di sostegno agli allevamenti (fonte: INRAE, 2021).
Criticità: servono anche miglioramenti genetici e logistica per competere con Paesi come la Polonia (leader UE nelle esportazioni di carne).
3. Olivicoltura e Xylella fastidiosa
Citazione:
"Investire 300 milioni nel settore olivicolo non sarà un’operazione a perdere, ma di riconversione con cultivar resistenti."
Verifica:
Parzialmente corretto. La Xylella ha distrutto il 20% degli ulivi pugliesi (fonte: EFSA, 2023).
Soluzioni:
Spagna ha contenuto la Xylella con monitoraggio satellitare e sostituzione con varietà resistenti (fonte: Journal of Plant Pathology, 2022).
Criticità: servono tempi lunghi (5-10 anni) per risultati tangibili. L’Italia è in ritardo rispetto alla Spagna.
4. Ricambio generazionale
Citazione:
"Abbiamo un settore agricolo tra i più vecchi in Europa... interverremo con terre in comodato d’uso gratuito per 10 anni."
Verifica:
Corretto. L’età media degli agricoltori italiani è 65 anni vs. 56 anni in Germania (fonte: Eurostat, 2023).
Esempi virtuosi:
Olanda: agevolazioni fiscali per under 40 e formazione in agricoltura 4.0.
Portogallo: programma "Terra Futura" con prestiti a tasso zero per giovani.
Criticità: in Italia, la burocrazia rallenta l’accesso alla terra (fonte: Coldiretti, 2023).
5. Digitalizzazione e agricoltura 4.0
Citazione:
"Investiremo nella digitalizzazione delle aziende agricole sperimentali con sensoristica e intelligenza artificiale."
Verifica:
Corretto ma insufficiente. L’Italia è al 12° posto in UE per adozione di agricoltura di precisione (fonte: Digital Economy Index, 2023).
Modelli migliori:
Germania: il 60% delle aziende usa IoT (Internet of Things) per irrigazione e fertilizzazione.
Israele: investe il 5% del PIL agricolo in R&S (vs. 1,5% Italia).
Conclusioni
Punti corretti:
La necessità di ridurre la dipendenza dalle importazioni (es. carne bovina).
L’urgenza di interventi su Xylella e ricambio generazionale.
Punti da migliorare:
Mancanza di un piano pluriennale chiaro (es. come la Francia per la carne).
Troppo focus su incentivi diretti, poco su formazione e infrastrutture (es. logistica per le filiere).
Digitalizzazione: servono più fondi per competere con Germania/Olanda.
Fonti alternative:
Per la PAC: Rapporto Corte dei Conti UE, 2023 sugli sprechi.
Per i giovani agricoltori: studio FAO, 2022 sui modelli di successo (es. Portogallo).
Raccomandazione: Integrare gli interventi con:
Un piano decennale come quello francese per la sovranità alimentare.
Partnership con centri di ricerca (es. Wageningen in Olanda) per l’innovazione.
Sgravi fiscali per under 40, non solo accesso alla terra.
Riferimenti principali:
Commissione Europea (2023), CAP Funding Allocation.
OECD (2022), Agricultural Policy Monitoring and Evaluation.
EFSA (2023), Xylella fastidiosa: Latest Research.
Eurostat (2023), Ageing Farmers in Europe.
Corte dei Conti UE (2023), Effectiveness of CAP Spending.