Caso dell’anziano operato per lampadina nell’ano

Bufera sulla diffusione della notizia

La notizia dell’85enne salentino sottoposto d’urgenza a un intervento chirurgico al Vito Fazzi di Lecce per la rimozione di una lampadina rimasta bloccata tra ano e retto ha scatenato polemiche e indignazione, non solo per l’episodio in sé ma soprattutto per la sua diffusione pubblica.

Durissimo l’intervento dell’assessore al Welfare del Comune di Lecce, Andrea Guido, che ha definito la vicenda «vergognosa». «Mi chiedo se sia stato il personale ASL del Vito Fazzi a comunicare l’accaduto alla stampa – ha dichiarato –. Se così fosse, sarebbe davvero grave. Non credo che sia stato l’anziano a dichiararlo né la figlia che lo ha accompagnato in ospedale. Ancora una volta si specula su una vicenda umana e sanitaria così delicata, alla ricerca di click e visualizzazioni a buon mercato. È un atto vigliacco e vergognoso».

Guido ha inoltre evidenziato il rischio di violazione della privacy: «Sarebbe triste apprendere che la notizia sia trapelata per colpa del personale sanitario. Sarebbe indice di mala fede oltre che di mancanza di etica professionale».

L’assessore ha poi voluto allargare la riflessione alla condizione degli anziani LGBT+, ricordando come «siano i ragazzi di un tempo che hanno vissuto angherie e discriminazioni, spesso costretti a matrimoni di copertura, e che oggi si ritrovano soli, in anonimato e talvolta in povertà. Occorre rispetto e sostegno incondizionato per queste persone». Guido si è anche detto disponibile, «ove ricorrano i presupposti giuridici, a supportare le associazioni LGBT+ che volessero costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale per fuga di informazioni tutelate dalla privacy».

Sulla stessa linea la presidente della commissione Pari Opportunità, Lara Cataldo, che ha condannato i commenti di scherno circolati sui social: «Mi sono state segnalate reazioni di derisione nei confronti dell’anziano, che denotano non solo un atteggiamento discriminatorio verso le sue inclinazioni sessuali, ma anche totale insensibilità alla sua condizione di anziano fragile. La scelta di un oggetto inadeguato e pericoloso può essere legata proprio alla mancanza di capacità di valutazione dovuta all’età avanzata. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al protagonista della vicenda».

La vicenda, insomma, ha aperto un fronte che va ben oltre il fatto di cronaca, toccando i temi della riservatezza sanitaria, del rispetto della dignità degli anziani e delle discriminazioni sociali.

Andrea Guido

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