Calimera il vento della memoria

dI Davide Tommasi

Soffia per Antonio Montinaro nel Giorno del ricordo

Calimera, terra di storia e memoria, ha celebrato con intensa partecipazione il Giorno della Memoria, rendendo omaggio ad Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone e vittima della strage di Capaci del 23 maggio 1992. In una giornata carica di emozioni 23 MAGGIO 2025, la comunità ha ribadito con forza il suo impegno nella lotta per la legalità, ricordando chi ha sacrificato la vita per difenderla.

Organizzata con grande cura e sensibilità dall’Amministrazione Comunale, la cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi enti e associazioni, sia calimeresi (come l’ACEA) che nazionali (come Libera), oltre a tanti cittadini uniti nel nome di Antonio Montinaro, figlio di questa terra salentina, simbolo di coraggio e integrità.

La commemorazione si è aperta in Piazza A. Montinaro, davanti al monumento dedicato all’eroe calimerese. Gli alunni della scuola secondaria di Calimera hanno partecipato con coinvolgimento a un momento solenne, introdotto dal saluto del Presidente del Consiglio Comunale e seguito dagli interventi delle autorità civili e militari.

Nel suo toccante discorso, il Sindaco di Calimera ha dichiarato:
“Ci troviamo qui, come ogni anno, a ricordare il nostro eroe calimerese Antonio Montinaro... Mantenere e rafforzare la rete della legalità già esistente è un onore e una responsabilità di tutti.”

Particolarmente significativo anche l’intervento del Viceprefetto Mauro Papa, che ha sottolineato il valore della memoria attiva come forma concreta di resistenza civile, richiamando tutti al dovere del ricordo condiviso.

Tra i momenti più simbolici della giornata, l’intitolazione della Piazzetta Antonio Montinaro come “Giardino della Legalità”, accompagnata dalla piantumazione del fiore della legalità. L’iniziativa è stata arricchita da una frase tratta dal brano “Libera” di Tony Bungaro e Raffaele Casarano, scritto in occasione dei 30 anni dell’Associazione Libera, a sottolineare l’impegno civico e la forza della musica come strumento di cambiamento.

A seguire, i ragazzi della scuola primaria hanno messo in scena un’esibizione intensa e coinvolgente, coreografando e recitando il brano “Cento Passi” dei Modena City Ramblers. La canzone, dedicata a Peppino Impastato, è ormai un simbolo della lotta alla mafia. Emblematico il ritornello:
“Uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi”,
che rappresenta la distanza tra la casa di Peppino e quella del boss Tano Badalamenti, evocando il coraggio di opporsi alla mafia anche quando è vicina e tangibile.
La musica si è così rivelata, ancora una volta, un potente strumento di memoria attiva e resistenza culturale, capace di trasmettere messaggi forti e duraturi.

Il corteo ha poi raggiunto il Cinema Elio, dove si è tenuto un convegno ricco di contributi. Sono intervenuti il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, il Questore, e nuovamente il Sindaco Ing.Gianluca Tommasi , che ha dichiarato:
“Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo realizzato... È stato superato insieme, nel segno della memoria.”

Importante anche il contributo di Roberto Bruno, delegato regionale della Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane, che ha evidenziato il valore strategico dell’apertura di uno sportello Antiracket e Antiusura a Calimera, un presidio fondamentale di legalità e punto di riferimento per l’intero Salento. Un progetto fortemente voluto dall’ACEA (Associazione Calimerese Esercenti Artigiani) e dall’Amministrazione Comunale, volto a offrire supporto concreto a cittadini e imprenditori che decidono di opporsi alle mafie.

Molto commovente anche l’intervento di Matilde Montinaro, sorella di Antonio:
“Ricordare è un gesto bello e profondo, che deve coinvolgere tutte le comunità, specie quella di Calimera, che Antonio l’ha cresciuto fin da piccolo.”

La giornata ha proseguito la sua narrazione con i brani musicali eseguiti dal maestro Tony Bungaro e dal sassofonista Raffaele Casarano, tra cui “Io non ho paura” e “Libera” brano dedicato a libera presidio permanente di legalità, entrambi intrisi di messaggi di speranza, coraggio e legalità.

A chiudere l’evento, la proiezione del cortometraggio “Come un figlio”, sceneggiato da Marina Senesi e dedicato a mamma Carmela, madre di Antonio Montinaro. Il film, delicato e profondo, ha raccontato con intensità il dolore di una madre e la sua trasformazione in impegno civile.
“Per una madre, perdere un figlio è qualcosa che non si può dimenticare. Questo corto vuole restituire un pezzo di quel dolore e trasformarlo in impegno.”

Alla cerimonia era presente anche la Dirigente scolastica Prof.essa Piera Liguori, che ha voluto esprimere pubblicamente il proprio apprezzamento:
“Voglio elogiare il lavoro di tutto lo staff scolastico, dell’Amministrazione Comunale e di tutti i tecnici che hanno collaborato alla buona riuscita di questo evento così importante per la nostra comunità.”

Infine, gli alunni della scuola secondaria hanno rivolto numerose domande agli autori del cortometraggio, dimostrando uno spirito critico, sensibile e consapevole che fa ben sperare per il futuro.

Con questo tributo, Calimera non solo ricorda, ma rinnova ogni anno la promessa di non dimenticare.
Il vento della memoria continua a soffiare forte, spinto dal coraggio di chi, come Antonio Montinaro, ha camminato cento passi avanti, nella luce della giustizia.

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