Calimera celebra i 60 anni di sacerdozio di Don Giuseppe Guido

Una giornata di fede, affetto e gratitudine alla presenza di Mons. Francesco, Vescovo di Otranto


di Davide Tommasi

Il 26 luglio 2025, Calimera si è stretta con commozione e riconoscenza attorno alla figura di Don Giuseppe Guido – per tutti Don Pippi – per festeggiare insieme a lui un traguardo raro e prezioso: sessant’anni di sacerdozio. Un anniversario che ha assunto il significato di una festa collettiva, vissuta nella fede e nel profondo affetto della comunità.

La celebrazione eucaristica, presieduta da Monsignor Francesco Neri, Vescovo della Diocesi di Otranto, ha rappresentato il cuore spirituale dell’intera giornata. Un momento solenne, ma anche familiare, in cui ciascuno ha potuto rivivere, attraverso la figura di Don Pippi, l’importanza del ruolo del sacerdote nella vita quotidiana.

Le parole di Papa Francesco hanno offerto un’eco profonda al significato della giornata. "Il sacerdote è un uomo che ama con tutto sé stesso il suo popolo, è uno che si è sporcato le mani con la sua gente e che non si vergogna delle sue ferite." E ancora: "Il sacerdote è un uomo di misericordia e di compassione, vicino alla sua gente e servo di tutti."

Queste frasi sembrano raccontare proprio Don Giuseppe Guido: uomo tra la gente, guida spirituale ma anche voce della comunità, presenza semplice e costante che in sessant’anni ha saputo unire spirito e cultura, tradizione e ascolto.

Subito dopo la Messa, presso la Casa Comunale, si è svolta una manifestazione pubblica di ringraziamento e riconoscimento. Il Sindaco di Calimera, Ing. Gianluca Tommasi, ha preso la parola per esprimere il pensiero di un’intera città:

“Don Pippi non ha solo servito Dio, ha servito noi tutti, giorno dopo giorno, con la sua parola e con il suo esempio. Sessant’anni vissuti non nell’ombra del ruolo, ma nella luce della testimonianza vera. Come dice Papa Francesco, il sacerdote è ‘un pastore con l’odore delle pecore’, e Don Pippi lo è stato davvero: vicino ai giovani, agli anziani, alle famiglie, a chiunque avesse bisogno di una parola buona e di una presenza rassicurante. Non possiamo che dirgli grazie, con il cuore.”

Il Sindaco ha voluto sottolineare anche il legame profondo di Don Giuseppe con la cultura locale, in particolare con la lingua grika, che ha saputo custodire come strumento identitario e di dialogo intergenerazionale: “Le sue omelie in griko ci riportano alle radici, ci fanno sentire Comunità, ci ricordano che il futuro ha senso solo se nasce dalla memoria.”

Durante la cerimonia, numerose autorità civili e religiose, esponenti del volontariato e del mondo scolastico hanno voluto rendere omaggio a Don Giuseppe, testimoniando con parole e ricordi il segno che ha lasciato nella vita di ciascuno.

La giornata si è conclusa in un clima di festa, sobrio ma autentico, in perfetto stile Don Pippi. Sessant’anni di sacerdozio sono molto più di un traguardo: sono un cammino condiviso, fatto di mani strette, sorrisi, lacrime, consigli, parole sussurrate e verità annunciate.

Come ha detto ancora Papa Francesco: “Il sacerdote è un uomo di comunità. Non è un solitario, è un uomo che si muove nella compagnia del suo popolo.” E Don Pippi, da sessant’anni, cammina accanto a Calimera con passo fermo, umile e fedele.

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