Beatrice Rana riunisce i più grandi pianisti al mondo a Roma

Nell’ambito del GIUBILEO DEL GOVERNANTI in programma il 21 e 22 giugno a Roma, si svolgerà un prezioso concerto che farà incontrare alcuni tra i più grandi pianisti della scena internazionale provenienti dai diversi continenti, con la direzione artistica Beatrice Rana. Si intitola Armonie di Speranza, è in programma sabato 21 giugno 2025, alle ore 20.30, in Piazza Pio XII, e vedrà protagonisti Brad Mehldau, Francesco Piemontesi, Gabriela Montero, Aleksandr D. Malofeev, Aleksey Shadrin, Nobuyuki Tsuji e la stessa Beatrice Rana: si faranno interpreti di un viaggio musicale attraverso il tempo e lo spazio, con musiche scritte da compositori vissuti in epoche diverse e in nazioni diverse, da Bach a Rachmaninov, da Beethoven a Liszt, passando per Piazzolla, Rossini, Smetana, Chaminade e lo stesso Tsuji (che qui porta il suo brano per le vittime del terremoto in Giappone), con l’idea di condividere una speranza di pace e incontro, dialogo e comprensione reciproca.

La serata, presentata da Milly Carlucci, rientra nell’appuntamento promosso dal Dicastero per l'Evangelizzazione, rivolto a tutti i governanti del mondo. Si realizza in collaborazione con il Ministero della Cultura, con il sostegno di Enel, Deloitte, GiGroup, Confcommercio, Manageritalia, Siae.

La direzione artistica di questo evento rivela una visione curatoriale di straordinaria lungimiranza, orchestrando un incontro difficilmente ripetibile proprio grazie alla selezione degli interpreti, tutte eccellenze pianistiche mondiali, che per l’occasione si riuniranno nella piazza alle porte del Vaticano.

Il concerto si configura come percorso sonoro attraverso secoli e continenti, unendo tradizione barocca e romanticismo, spiritualità, improvvisazioni jazz e tango argentino. Si alterneranno momenti di pura meditazione bachiana, virtuosismo lisztiano, improvvisazioni su spiritual americani e melodie beethoveniane trasfigurate. Il programma, attraverso il caleidoscopio timbrico ed interpretativo pianistico, spazia dalla raffinatezza delle sonorità cameristiche fino a quelle orchestrali, culminando in un ritorno al repertorio pianistico ma per ensemble pianistici (su 2 pianoforti a 10 mani) che celebrano, con una per tutte e cioè la pianista e autrice francese Cécile Chaminade, le donne compositrici dell’ottocento, creando un dialogo universale tra culture musicali diverse.

 

Programma

Beatrice Rana, una delle pianiste più acclamate a livello internazionale, apprezzata per la sua sensibilità artistica e il virtuosismo tecnico, darà voce all'Aria dalle Variazioni Goldberg bachiane, creando un prologo contemplativo di cristallina spiritualità. Poi, con Francesco Piemontesi, virtuoso svizzero di elevata raffinatezza interpretativa, regalerà al pubblico la Danza Sinfonica di Rachmaninoff, dove il Dies irae trasfigurato dialoga con il Sia benedetto il Signore ortodosso in una sintesi orchestrale condensata nella dimensione cameristica.

Brad Mehldau, genio del jazz americano, trasformerà "Amazing Grace" in laboratorio di improvvisazione, creando un ponte tra tradizione colta e spiritualità popolare attraverso la storia redentrice del marinaio John Newton. La sua arte dell'improvvisazione si riverbera nell'approccio di Gabriela Montero, virtuosa venezuelana che trasfigura l'Inno alla Gioia beethoveniano, evocando gli ideali fondativi europei.

Nobuyuki Tsuji rappresenta un colpo di genio curatoriale: il pianista giapponese non vedente, vincitore del Van Cliburn, incarna la spiritualità musicale pura attraverso la sua elegia per le vittime del terremoto del 2011, seguita dalla Campanella lisztiana che trasforma la disabilità in forza interpretativa suprema.

Il momento di maggiore tensione simbolica vede Alexander Malofeev (russo, classe 2001) al pianoforte e Aleksej Shadrin (ucraino, 1993) al violoncello collaborare ne Le Grand Tango di Piazzolla. La loro partnership artistica trascende la geopolitica, configurandosi come atto di resistenza culturale e appello alla riconciliazione attraverso il linguaggio universale della musica.

La direzione artistica dimostra particolare sensibilità nell'equilibrio tra scuole pianistiche: dalla tradizione italiana a quella russa, dalla scuola americana jazz-oriented a quella sudamericana, fino alla peculiare sensibilità giapponese. La programmazione rivela inoltre un'architettura drammaturgica crescente, dalle formazioni cameristiche alla Fantasia rossiniana a sei mani, fino all'eccezionale ensemble a dieci mani con Cécile Chaminade.

Questa progressione non è casuale ma riflette una filosofia artistica che sublima l'individualismo virtuosistico nella condivisione musicale. La scelta di chiudere con Chaminade porta alla ribalta una figura femminile marginalizzata dalla storiografia, inserendosi nel discorso sulla parità di genere.

La combinazione di repertorio consolidato (Bach, Rachmaninov, Liszt) con pagine significative (Chaminade) e momenti di pura improvvisazione valorizza le specificità interpretative di ciascun artista. L'evento si trasforma così da concerto in laboratorio di confronto tra le massime espressioni del pianismo contemporaneo, dove la qualità artistica eleva ogni brano a momento di eccellenza.

Beatrice Rana ha creato un evento storico per irripetibilità e capacità di unire, attraverso la musica, artisti e culture del mondo intero, trasformando la sala da concerto in spazio di riflessione sui grandi temi contemporanei: pace, dialogo interculturale e riconciliazione.

 

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