Acquario del Salento: Scopri il Museo Vivo del Mediterraneo a Santa Maria al Bagno
di Davide Tommasi
Visita l’Acquario del Salento a Nardò, un centro scientifico e culturale che unisce biologia marina, storia e conservazione ambientale nel cuore del Mediterraneo.
L’Acquario del Salento, situato a Santa Maria al Bagno, una frazione marina di Nardò, rappresenta un importante punto di riferimento per la conoscenza e la valorizzazione del Mediterraneo, in cui si integrano in modo armonico aspetti scientifici, storici e culturali, e dove non si limita a esporre specie marine, ma si propone di raccontare le dinamiche dell’ecosistema marino e la relazione tra uomo e mare attraverso un percorso espositivo articolato e approfondito.
Origini e Collaborazioni
Il progetto che ha dato vita all’Acquario nasce nell’ambito del Programma di Cooperazione Territoriale Grecia–Italia 2007–2013, denominato APREH, che ha avuto come obiettivo principale quello di unire l’ambiente, l’educazione e la cultura in un’unica struttura, realizzata grazie alla collaborazione tra enti di rilievo quali l’Università del Salento, la Provincia di Lecce e il Comune di Nardò, e gestita dal 2017 dalla cooperativa FLUXUS, che si occupa con attenzione e competenza di tutte le attività operative e culturali connesse al funzionamento dell’Acquario.
Struttura e Accessibilità
L’Acquario è ospitato all’interno di un edificio riqualificato che un tempo era una scuola materna, sviluppandosi su una superficie interna di circa 250 metri quadrati e un cortile esterno di 800 metri quadrati, e si caratterizza per essere completamente accessibile anche alle persone con disabilità motorie, un aspetto fondamentale per garantire che il museo possa essere fruito da un pubblico il più ampio e diversificato possibile, senza alcuna barriera architettonica o di accesso.
Percorso Espositivo: La Grotta Sommersa
Il percorso espositivo proposto dall’Acquario si articola in più sezioni tematiche, a partire dalla Grotta Sommersa, che rappresenta un ambiente ispirato alla Grotta Bernardini di Portoselvaggio e che è stata ricreata con cura per riprodurre la penombra e la conformazione delle cavità carsiche tipiche della zona, ospitando specie come l’Apogon imberbis, la Bonellia viridis, crostacei di grandi dimensioni e altre creature notturne che popolano questi habitat particolari e che risultano spesso poco conosciute anche dagli appassionati di biologia marina.
Percorso Espositivo: La Costa
La sezione dedicata alla Costa comprende quattro vasche che riproducono fedelmente gli ambienti dei fondali salentini, caratterizzati da sabbia, scogli e praterie di erbe marine, dove si possono osservare diverse specie tipiche, tra cui murene, saraghi e la donzella pavone, un pesce ermafrodita particolarmente interessante per la sua capacità di cambiare sesso nel corso della vita, un adattamento biologico che garantisce la sopravvivenza e la continuità della specie in ambienti mutevoli.
Percorso Espositivo: Il Mare Aperto
Nella sezione denominata Mare Aperto, una grande vasca ospita una ricostruzione dettagliata di relitti romani, comprendenti anfore, fasciame e altri reperti sommersi, all’interno della quale nuotano specie come cernie, dentici, polpi e stelle marine carnivore, elementi che costituiscono un tributo tangibile al legame millenario che unisce l’uomo al mare, sia dal punto di vista storico che biologico, evidenziando la stratificazione delle civiltà umane con gli ecosistemi marini.
Percorso Espositivo: Il Mare Profondo
La sezione dedicata al Mare Profondo integra la narrazione storica con quella biologica, proponendo una rappresentazione dei naufragi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale tramite scenografie suggestive, mentre nelle vasche si trovano specie abissali come scorfani, pesci balestra, dotto, ricci matita e oloturie, organismi che vivono in ambienti profondi e bui, diventando testimoni silenziosi di eventi storici sommersi e di un ambiente marino poco accessibile ma di grande importanza scientifica.
Sala Immersiva e Mostre
All’interno dell’Acquario è presente una sala immersiva con una capienza di 40 posti, destinata ad ospitare laboratori didattici, proiezioni di documentari e incontri scientifici, e che dal 2020 accoglie la mostra fotografica intitolata "Gaspare e altre creature dello Ionio", curata da Virginia Salzedo, che si propone di approfondire la conoscenza della vita del cavalluccio marino Gaspare, diventato simbolo dell’Acquario e oggetto di studi per la sua particolare diffusione e conservazione nelle acque del Salento.
Il Team dell’Acquario
Il funzionamento quotidiano dell’Acquario si deve a un team multidisciplinare composto da scienziati, biologi, comunicatori e guide turistiche, tra cui figurano figure di riferimento come Valeria Dell’Atti, responsabile del coordinamento e dell’amministrazione, Giorgio Serino per la comunicazione e la grafica, Alessia Dell’Atti per il marketing e i social media, Stefania Verardi come guida turistica, Sara Valentino in qualità di biologa e guida naturalistica, Pasquale Colizzi e Piero Tarantino come esperti acquariofili, Francesco Mellone come veterinario e Chiara Romano come biologa marina, i quali collaborano quotidianamente per garantire la corretta gestione degli spazi, il benessere degli animali e l’efficace comunicazione scientifica con i visitatori.
Specie Presenti
Tra le specie marine ospitate nelle vasche, che rappresentano una parte significativa della biodiversità del Mediterraneo, si trovano il polpo comune, noto per le sue capacità cognitive avanzate, lo scorfano giallo, famoso per il mimetismo, il paguro Bernardo, il tordo verde e il tordo merlo, pesci cantori delle scogliere, la donzella pavone, il pesce pappagallo mediterraneo, dotato di un potente becco in grado di frantumare i coralli, la granceola, crostaceo di grandi dimensioni, e lo spirografo, un organismo che assomiglia a un fiore e svolge un ruolo importante nell’ecosistema.
Curiosità Biologiche
Dal punto di vista biologico, il polpo si distingue per avere tre cuori e un sistema nervoso complesso che gli consente di risolvere problemi, manipolare oggetti e persino compiere azioni di gioco o di difesa, mentre la Bonellia viridis presenta una delle forme più estreme di dimorfismo sessuale, poiché il maschio, molto più piccolo, vive letteralmente all’interno della femmina, un fenomeno che affascina gli studiosi per le sue implicazioni evolutive.
Specie Simbolo: Gaspare
Il cavalluccio marino Gaspare, considerato estinto nelle acque salentine per molti anni, è stato riscoperto recentemente, e la sua storia è diventata oggetto di una mostra permanente presso l’Acquario, che intende sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione delle specie marine e degli habitat naturali del Mediterraneo.
Relitto del Quail
Il relitto del Quail, ricostruito fedelmente in una vasca dell’Acquario, rappresenta un elemento di grande interesse storico e naturalistico, essendo una delle mete preferite dai subacquei che frequentano la costa ionica pugliese e un esempio concreto di come il patrimonio archeologico subacqueo possa essere integrato nelle esposizioni marine.
Adattamenti e Riproduzione
Alcuni dei pesci ospitati, come la donzella pavone, manifestano adattamenti biologici peculiari, tra cui la capacità di cambiare sesso durante il corso della vita, un fenomeno che permette loro di adattarsi all’ambiente circostante e di mantenere l’equilibrio riproduttivo all’interno del gruppo.
Acquariologia Etica
L’Acquario del Salento adotta una politica di acquariologia etica e sostenibile, secondo cui la maggior parte degli animali ospitati non è destinata a rimanere permanentemente in cattività, ma viene curata per poi essere rilasciata nel loro ambiente naturale, in collaborazione con i pescatori locali, con l’obiettivo di rispettare e tutelare la biodiversità marina e di favorire processi di recupero e conservazione.
L’ Acquario del Salento rappresenta un’istituzione scientifica e culturale di rilievo che, attraverso un percorso espositivo articolato e una gestione attenta, si rivolge a un pubblico variegato comprendente bambini, adulti, appassionati e studiosi, proponendo un’esperienza di conoscenza approfondita sul mare e sulle sue molteplici dimensioni biologiche, storiche e ambientali, favorendo così una maggiore consapevolezza e rispetto verso l’ecosistema marino del Mediterraneo.