A Corsano parleranno gli invisibili, e la politica non potrà far finta di nulla
di Antonio Bruno
Dopodomani, 28 agosto, a Corsano non andrà in scena una semplice serata culturale. “Storie di R-Esistenza civica” sarà un atto d’accusa, un urlo collettivo contro il fallimento della politica. Non sarà intrattenimento: sarà verità allo stato puro.
Perché accadrà questo: sul palco non ci saranno politici con cravatte costose o esperti pagati a peso d’oro, ma cittadini comuni. Uomini e donne senza titoli, senza medaglie, senza ruoli ufficiali. Gente che, giorno dopo giorno, tiene in vita comunità abbandonate. E raccontando le loro storie, metteranno a nudo la grande ipocrisia del nostro tempo: l’Italia sopravvive non grazie allo Stato, ma malgrado lo Stato.
La politica parla di “piani di sviluppo”, di “coesione territoriale”, di “rigenerazione”. Ma la realtà, dopodomani, avrà un volto preciso: quello di chi combatte lo spopolamento con la cura, di chi sostituisce un welfare che non c’è più, di chi resiste in silenzio all’indifferenza generale.
Antonella Nicolì, presidente dell’associazione RIIS, lo dirà chiaro: queste persone “tengono vivi i paesi”. E il pubblico dovrà capire cosa significa davvero questa frase: se la sopravvivenza delle comunità dipende solo dal volontariato, allora lo Stato è già collassato.
E allora, dopodomani, a Corsano esploderà una verità scomoda: il volontariato non è un tappabuchi, è resistenza. È lotta contro un modello neoliberale che chiude scuole, smantella ospedali, svuota i territori e poi si lava la coscienza celebrando gli “eroi invisibili”. Basta ipocrisie. Basta con gli applausi senza sostegno.
La “R-Esistenza civica” sarà più di un titolo: sarà la prova che un altro modo di vivere è possibile, fondato sulla solidarietà e sulla dignità, non sul profitto. Ma attenzione: non basterà ascoltare e commuoversi. Dopo Corsano, la politica non potrà più fingere di non sapere. O sceglierà di tornare ad esserci, investendo nelle persone e nei territori, oppure dovrà ammettere apertamente di aver abbandonato i cittadini al loro destino.
Dopodomani, a Corsano, gli invisibili diventeranno visibili. E quando parleranno, non potremo più far finta di nulla.