giovedì, Aprile 18, 2024
HomeAttualitàPoliticaMinoranza Pd, è scontro tra Bersani e Renzi

Minoranza Pd, è scontro tra Bersani e Renzi

Resa dei conti nel Pd in vista della riunione di oggi pomeriggio alle 14  convocata da Matteo Renzi con una lettera ai parlamentari dopo le tensioni su Jobs act e Rai. Diversi esponenti della minoranza Dem non parteciperanno all’incontro a partire dall’ex segretario Pier Luigi Bersani.

“Ho inviato questa mattina le mie osservazioni, brevi e democratiche”, spiega l’ex leader Dem. Bersani.

Non ci sta a fare il “figurante” di un confronto interno in favor di telecamera. Pier Luigi Bersani annuncia con parole molto dure che diserterà oggi le quattro ore di confronto organizzate da Matteo Renzi al Nazareno su Rai, fisco, scuola e ambiente. Con lui mancheranno tanti altri esponenti della minoranza Pd, che soprattutto dopo la vicenda Jobs act dichiarano di sentirsi “presi in giro” dal segretario. “Polemiche sterili e ingiustificate”, replica con altrettanta nettezza Renzi. Il premier dichiara di non comprendere “chi gioca la carta della polemica interna” a fronte del suo invito al confronto.

Ma il segretario non sembra convincere i suoi interlocutori interni. Chi ha deciso di declinare l’invito, lo fa a titolo personale. “Nessun ordine di scuderia”, assicurano i bersaniani. Ma di fatto, spiegano, tanti parlamentari di Area riformista e di Sinistra dem, oltre ai civatiani, domani non parteciperanno. Ci sarà il capogruppo Roberto Speranza e ci saranno altri esponenti della minoranza come Francesco Boccia. Ma tanti altri spiegano di non aver gradito modi e tempi del confronto: ”

L’ex segretario invoca un confronto nel merito senza chiusure preventive. Perciò avverte che il governo non può pensare di approvare alla Camera l’Italicum così com’è:  Dunque o cambia l’uno o l’altra: “Se il ddl costituzionale va avanti così, non accetterò mai di votare la legge elettorale” senza modifiche.

Ma il punto di rottura con Renzi è stato il Jobs act. Quella legge, secondo Bersani, “mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni ’70” e si pone perciò “fuori dall’ordinamento costituzionale”.

Se Pippo Civati se la cava con una battuta, Gianni Cuperlo spiega che non andrà perché prima serve “un chiarimento sul rapporto tra governo e Parlamento”.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome qui

Post Popolari

Verified by MonsterInsights