venerdì, Aprile 19, 2024
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Mediterraneo frontiera di pace

Intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi all’incontro “Mediterraneo frontiera di pace” il commento dell’Osservatorio Euro Mediterraneo Mar Nero.

In occasione dell’intervento svolto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso dell’incontro, “Mediterraneo frontiera di pace” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, Roberto Russo, Presidente del network internazionale Fispmed e Coordinatore dell’Osservatorio Euro Mediterraneo Mar Nero e il Presidente di Fare Ambiente componente del direttivo dell’Osservatorio, Vincenzo Pepe, hanno voluto indirizzare una nota di commento al Presidente Draghi per sottolineare e rilanciare alcuni passaggi cruciali:
Condividiamo le sue parole, occorre sempre più: “ragionare sui nostri diritti e sui nostri doveri come cittadini del Mediterraneo. Lavorare perché il Mediterraneo sia un laboratorio di pace, tolleranza, prosperità, al centro dell’Europa”.
Anche noi, le nostre organizzazioni distribuite tra Mediterraneo e Mar Nero, siamo preoccupati, in effetti secondo gli studi e le indicazioni del Programma delle Nazioni Unite per il Mediterraneo (UNEP – PAM): “La regione è particolarmente vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, come la siccità, l’aumento dei livelli del mare, le ondate di calore”.
L’attuale conflitto tra Governo Ucraino e Governo Russo e i conflitti precedenti in Armenia, Georgia, Israele, Siria, hanno reso sempre più evidente l’importanza di costruire il dialogo. Un confronto che pone le sue basi su problematiche transfrontaliere quali l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, la lotta all’inquinamento ed al cambiamento climatico, nella storia e nelle esperienze assunte dalle nostre organizzazioni negli anni ha sempre dimostrato di essere efficace capace di coinvolgere, unire nello sforzo di trovare soluzioni condivise, perché tali temi sono sempre stati elementi di un comune sentire al di là delle culture differenti, delle religioni differenti, delle ideologie differenti.
“L’emergenza climatica ci impone di accelerare nella transizione ecologica, in modo rapido ma sostenibile per cittadini e imprese. E dobbiamo aiutare in particolare i più deboli a sostenerne i costi. La transizione ecologica presenta grandi opportunità per chi ha il coraggio di investire. I Paesi del Mediterraneo devono coglierle queste opportunità – per proteggere il pianeta e avviare i giovani verso le professioni del futuro”.
Per far questo occorre far squadra con e tra i paesi del Mediterraneo Mar Nero, a partire dalle rappresentanze più sane, costruttive, dialoganti, democratiche delle società civili di questo straordinario bacino geo-politico. Per una transizione efficace e duratura, per una qualità di vita, prospera, serena ed in salute, dobbiamo lavorare sugli stili di vita individuali, delle istituzioni pubbliche e del mondo economico.
il Parlamento italiano ha affidato alle nostre organizzazioni un compito e risorse importanti, strumenti che non potranno esaurirsi nel corso dell’anno in corso ma, rappresentano un buon inizio. Vogliamo essere degni custodi e efficaci interpreti ed attuatori di questo incarico, sancito dall’art. 1 comma 976 della legge 30 dicembre n. 234: “al fine di rafforzare l’azione dell’Italia a livello nazionale e internazionale per una maggiore e migliore informazione, educazione e  partecipazione  in  materia  di  tutela   ambientale,   a   favore dell’Osservatorio euro-mediterraneo-Mar Nero per l’informazione e  la partecipazione nelle politiche ambientali e il sostegno  alle  azioni di sviluppo economico sostenibile locale”.
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