La dichiarazione di dissesto decisa dalla Giunta di Casarano è un atto di grande responsabilità che non produrrà effetti negativi nelle tasche dei cittadini che avevano già le aliquote delle tasse al tetto massimo per effetto delle passate gestioni.
Mi sento di difendere la scelta operata dal Sindaco Gianni Stefano che, dopo approfondita analisi, e conoscendo le sue qualità amministrative, sono certo abbia deciso di intraprendere la strada migliore proprio nell’interesse della Città e dei suoi cittadini.
Va detto però, per onestà intellettuale, che una situazione di dissesto non può essere provocata dalla gestione corrente. Risulta evidente a tutti che le colpe sono riconducibili al passato e alla pesante situazione debitoria in cui Casarano è stato lasciato dalle precedenti amministrazioni.
Alla sinistra, tanto ringalluzzita oggi, andrebbe ricordata l’allegra gestione di Venuti (da me verificata anche nel PIT 9) e del suo successore De Masi. I debiti provengono da quella direzione ed i tentativi per rimettere in sesto le finanze sono stati tutti esperiti.
Chiariamo gli effetti della scelta operata: la dichiarazione di dissesto produce tre ordini di effetti che riguardano i creditori, la gestione ordinaria dell’ente locale e gli amministratori dello stesso ente.
Le conseguenze sui creditori operano fin dall’inizio; quelle sugli amministratori sono soltanto eventuali; quelle sulla gestione ordinaria (così come l’inizio dell’attività dell’organo straordinario di liquidazione) sono rinviate all’esercizio successivo nel caso in cui l’ente abbia già deliberato il bilancio di previsione per l’esercizio nel corso del quale è adottata la dichiarazione di dissesto.
Si comprenderà facilmente che il congelamento del debito ed il conseguente riequilibrio finanziario consentirà a Casarano di ripartire con una nuova ed oculata gestione. I debiti verranno soddisfatti e gli amministratori dovranno gestire un bilancio in equilibrio senza ulteriori ripercussioni sui cittadini.
È da quel momento andrà giudicata l’Amministrazione Stefano!
