venerdì, Marzo 29, 2024
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Lecce promosso in A, Corvino “promosso” a scuola

Il direttore Pantaleo Corvino torna nella sua scuola e sale in cattedra

È stato invitato dai ragazzi della giovane startup Sportzine e dalla dirigente della scuola Addolorata Mazzotta

 Sabato 14 maggio, il direttore dell’area tecnica dell’US Lecce, Pantaleo Corvino, ha accettato l’invito da parte dei giovanissimi fondatori della startup “Sportzine” e della dirigente dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce, Addolorata Mazzotta, e si è presentato presso la scuola leccese, anzi, è tornato nella scuola, in quanto il “Costa” è stato l’istituto a cui si è iscritto dopo le medie, nel 1963.

Ad aver dato vita alla fine del 2021 alla startup Sportzine sono stati Filippo Milanese (15 anni) e Francesco Pio Manca (16 anni), a cui si sono aggiunti poco dopo Giulia Pellecchia (15 anni) ed il giovanissimo Edoardo De Monte (13 anni), che frequenta ancora la terza media a Nardò. Filippo, Francesco ed Edoardo sono accomunati dall’amore per lo sport e dal sogno di diventare un giorno dei giornalisti sportivi, mentre Giulia è affascinata dal mondo dei social media. Sportzine è una startup innovativa creata dai ragazzi del “Galilei Costa” per raccontare, a loro modo, un modo giovane, lo sport del Salento. Oltre al Lecce Calcio i ragazzi si stanno occupando anche della Pallacanestro Nardò e della bellissima squadra Lecce Women.

È stato un piacere confrontarci con una figura così importante dell’Unione Sportiva Lecce. Agli inizi della nostra avventura mai avremmo immaginato di poter intervistare quello che abbiamo considerato da sempre un idolo – ha dichiarato Filippo Milanese – Il direttore, appena arrivato a scuola, si recato con noi nell’aula di creatività e ha accettato di essere intervistato. Ha risposto a tutte le nostre domande e ci ha anche raccontato qualcosa di speciale riguardante la nostra scuola. Il direttore si è poi complimentato con noi di Sportzine, ha apprezzato il nostro progetto, giovane e innovativo, in cui ha rivisto gli stessi ingredienti della sua esperienza vincente, le cose in cui ha sempre creduto, ossia l’innovazione, i “virtuosismi”, la voglia di mettersi in gioco e rischiare, il tutto con passione e sacrificio.

Dopo l’intervista, il direttore si è recato in Sala Dante dove l’attendevano centinaia di studenti dell’istituto che, al suo ingresso, gli hanno dedicato una lunga e meritata standing ovation. Corvino ha subito sottolineato quanto si è emozionato nel tornare dopo 59 anni in quella che è stata la sua scuola: «Decisi di iscrivermi al Costa perché avrei voluto fare il ragioniere. Non pensavo, tuttavia, che per fare il ragioniere bisognava studiare duro. Quell’anno fui rimandato in tre materie, tra cui matematica. Anziché studiare per recuperare, l’estate andai a lavorare e, arrivato il giorno dell’esame di riparazione, fui bocciato. A quel punto abbandonai gli studi».

Pantaleo Corvino si è poi lasciato prendere dai ricordi: «Alla vostra età mi piaceva giocare a calcio e il pomeriggio, quando ero sulla strada con i miei amici, mia madre mi sgridava perché non facevo i compiti. A 15 anni partecipai ad una selezione molto ristretta per entrare in Aeronautica militare e fui preso– continua Corvino – «Non abbandonai mai il calcio però e, partendo dal basso, anzi dal bassissimo, iniziai la mia carriera che mi ha portato a diventare direttore sportivo. Iniziai dalla terza categoria e con il passare del tempo ho calcato campi sempre più importanti, fino ad arrivare alla Champions League, il top del top.»

Corvino ha concluso parlando del suo futuro: «Il mio desiderio è quello di terminare la carriera a Lecce. Quando sono tornato un anno fa, l’ho fatto con il cuore, per dare al mio territorio qualcosa di personale, di importante. Avevo altri tre anni di contratto con la Fiorentina ma con il cambio di proprietà, ho colto l’occasione per risolvere il contratto e tornare a casa».

Oltre a rispondere alle mille domande che gli studenti gli hanno rivolto, inutile dire quanti selfie e autografi il direttore Corvino ha gentilmente concesso, sempre col sorriso sulle labbra e visibilmente commosso per la calorosissima accoglienza.

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