giovedì, Aprile 18, 2024
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La presenza di cani sulle spiagge libere

I cani scorrazzano sulle nostre spiagge libere. La maleducazione dei padroni e le lamentele dei bagnanti per l’assenza di controlli.

«Dove porto Fido che non sopporta la calura di questi giorni? Ma al mare, naturalmente. Non nello stabilimento balneare dove il gestore ha vietato la presenza degli animali sull’arenile. Allora gli faccio fare il bagno nella spiaggia libera, adiacente allo stabilimento, dove nessuno può dire niente».

E’ questo il ragionamento di molti proprietari di cani, che per un malinteso senso di “bene comune” portano il loro Fido nelle spiagge libere, incuranti delle occhiatacce dei bagnanti.

La “spiaggia libera” viene istituita dal “Piano delle coste” che prevede almeno il 50 per cento della lunghezza fronte mare libera da concessioni e servitù.

Molti cittadini per vari motivi, non possono frequentare uno stabilimento balneare, sdraiati su un lettino sotto un ombrellone. Per questo la Regione ha destinato loro le spiagge libere, dove vale la stessa ordinanza della Capitaneria di Porto che non ammette la presenza di animali nei luoghi frequentati dai bagnanti.

Il motivo è semplice. La bestia, anche se è giocherellona e non è pericolosa per l’uomo, deve soddisfare le sue esigenze fisiologiche. E non è molto igienico nuotare accanto a un cane che, magari, ha rilasciato i suoi bisogni. Il padrone, il più delle volte, se ne frega e «regala» agli altri la presenza spesso invadente del suo cane.

Sulle spiagge libere di Torre Chianca, Spiaggiabella, Frigole, solo per rimanere sulle coste leccesi, i cani di proprietà sono di casa. Fa anche chic mostrare Frou-frou come membro della famiglia che ha gli stessi diritti.

Venerdì scorso un bagnante ha protestato con il proprietario di un cane. Per poco non venivano alle mani. Purtroppo in quei momenti non vi sono Vigili urbani, uomini della Capitaneria o Forze di polizia e, anche se si chiamano, è difficile immaginare che possano venire sulla sabbia infuocata di una spiaggia libera solo per impedire a un cane di fare il bagnetto.

Salute Salento lancia un appello ai sindaci e alle istituzioni interessate (Capitaneria, Veterinari della Asl, Forze di Polizia…) affinchè si istituisca un numero telefonico dove poter segnalare questo tipo di trasgressioni. Sarebbe anche un bel passo avanti di civiltà per il nostro turismo.

 

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