venerdì, Aprile 19, 2024
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La Liberazione all’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto

Si parte sabato 23 alle 21 (apertura ristoro ore 19:30 – contributo associativo 10 euro) con  “Opillopillopi – Lavoro e Libertà” del musicista, compositore e cantante Antonio Castrignanò, tra gli artisti più rappresentativi della scena popolare salentina, affiancato dal fisarmonicista Rocco Nigro e dal polistrumentista Luigi Marra. Per quindici anni voce e tamburo della “Notte della Taranta”, ha suonato e collaborato con molti artisti della scena musicale italiana e internazionale come Stewart Copeland, Mauro Pagani, Giuliano Sangiorgi, Fanfare Ciocarlia, The Chieftains, Goran Bregovic, Ballakè Sissoko, Caparezza, Ludovico Einaudi, Phil Manzanera, Marcan Dede, Fanfara Tirana e molti altri. Esibendosi su palchi e festival di grande prestigio, nazionale ed internazionale, è divenuto negli anni artista di riferimento e volto noto della riscoperta tradizione musicale del Salento. Con l’orecchio attento agli stilemi del passato e la curiosità di chi vuole vivere la contemporaneità accettandone le sfide, sperimenta la tensione espressiva che si muove tra queste due direttive per costruire un repertorio del tutto personale, spesso connotato da sue composizioni. “Babilonia” è il suo ultimo lavoro discografico, appena uscito per Ponderosa. Un viaggio nel corpo elettrico del Salento di oggi. Il cantante ridisegna le mappe del suo paesaggio sonoro tra antichi rituali e sperimentazione con la partecipazione di Sona Jobarteh, Mercan Dede, Enzo Avitabile, Don Rico e Badara Seck.

Domenica 24 alle 21 (apertura ristoro ore 19:30 – contributo associativo 7 euro) appuntamento con il concerto di Mino De Santis, cantautore salentino che, con voce e chitarra, condurrà il pubblico nel suo personale universo, nelle tante storie che ormai da anni porta in giro per il Salento.  Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste e il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani: passano gli anni ma De Santis resta unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia. Dopo il sorprendente esordio con “Scarcagnizzu” (Fondo Verri, 2011) e “Caminante” (Ululati/Lupo Editore, 2012), la conferma di “Muddhriche” (Ululati/Lupo Editore, 2013) e la maturità di “Petipitugna” (Abac Edizioni, 2016) il viaggio di Mino De Santis è proseguito con “Sassidacqua” (Il Cantiere – Associazione Civilia, 2020) arrangiato, registrato e missato dal chitarrista e polistrumentista Marcello Zappatore, nel quale duetta con Giuliano Sangiorgi, il leader dei Negramaro, nel brano “Caddhripulina” e che ospita le cantanti Cristiana Verardo e Marta De Giuseppe.

Lunedì 25 aprile dalle 15:30 (apertura ristoro ore 12 – contributo associativo 3 euro) doppio concerto per la Festa della Liberazione. Si parte con la musica degli Arditi del Coro, progetto impegnato nella diffusione dei canti della tradizione comunista, anarchica e socialista italiana. Il nome Arditi del coro altro non è che un gioco di parole con Arditi del Popolo, la storica formazione di stampo militare che per prima si oppose all’ascesa del regime fascista. Al suo interno militavano compagni di ogni tipo, comunisti, anarchici, repubblicani, ognuno proveniente da esperienze diverse ma tutti uniti da una grande sentire comune: l’antifascismo. Nell’epoca dell’oblio e della cancellazione della memoria, cerchiamo di mantenere vivi i canti che hanno accompagnato decenni di lotte e di conquiste, consci che non si tratta di soli canti, ma di parte fondamentale della storia dell’antifascismo italiano. A seguire Dario Muci, musicista, cantante e ricercatore salentino che proporrà un live dal titolo “Fattu veru – Storie di rivolte salentine”. Una presa di posizione forte e senza compromessi che unisce ricerca sul campo ed impegno sociale, dando vita ad un repertorio tradizionale ed originale, che apre uno “spaccato” sulla condizione dei contadini e operai, vittime oggi come ieri di grandi disparità sociali. Un repertorio rabbioso, a tratti ironico e dolce, che narra gli scenari sociali e politici in cui versa il nostro paese, in particolare il Sud, intrecciato a momenti storici significativi che hanno caratterizzato la vita di milioni di Italiani. La Resistenza, L’eccidio di Parabita, la tragedia di San Donaci e Le occupazioni delle terre, l’Emigrazione, Il caporalato neritino, il Sud di ieri che somiglia al sud di oggi, immobile, inesorabilmente sempre uguale.

Nelle tre giornate è possibile prenotare un tavolo per il pre-concerto (sabato e domenica dalle 19:30, lunedì dalle 12)  per gustare primi e secondi piatti, insalatone, verdure e i vini delle Cantine Duca Guarini di Scorrano.

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